MARCIANISE. Velardi si prende i meriti per lo sgombero del campo Rom. Golino lo smentisce: “Bugie. Vi dico io la verità”

30 Agosto 2021 - 17:00

MARCIANISE – Ognuno “suona la sua campana”, recita un adagio popolare.

È quel che è successo, negli ultimi giorni, a Marcianise, in relazione alla vicenda dello sgombero del campo Rom insediatosi nell’area della discarica di Santa Veneranda.

Il sindaco Antonello Velardi l’ha descritto come il risultato di una lunga e delicata contrattazione con gli occupanti dell’area, di fatto intitolandosene il merito.

“Ieri il campo è stato smantellato, i rom hanno sbaraccato e se ne sono andati – ha scritto (il post integrale è in calce) – Hanno ripulito tutto, non hanno lasciato tracce della loro permanenza, smentendo così molti luoghi comuni sul loro conto”.

Quella che racconta Giuseppe Golino, consigliere dichiaratosi indipendente, nella sua “Operazione Verità” (anche questo in calce), è invece una versione dei fatti diversa.

Golino scrive di essere stato il primo ad accorgersi dell’insediamento, quando, a maggio scorso, questo era alle sue prime battute; di averlo segnalato al Comune, ricevendo come risposta quella che l’area non era di competenza comunale ma regionale; di aver continuato a vigilare sulla situazione fino all’intervento dell’Esercito e, conseguentemente, dei Vigili Urbani e della Polizia di Stato.

Quello che Velardi descrive come uno sgombero, è invece raccontato da Golino come un allontanamento volontario dei Rom, tra l’altro avvenuto qualche giorno prima della data fissata come ultima (il 27 agosto).

Chi racconti la verità non è poi così importante; ognuno “suona la sua campana”, appunto. Ma le foto che Golino ha allegato al suo post raccontano l’evidenza di una bugia, almeno una, raccontata da Velardi: i Rom non hanno ripulito tutto prima di andare, anzi. Le immagini parlano chiaro.

 

 

 

IL POST DI VELARDI, CON LE FOTO DA LUI ALLEGATE:

++ MARCIANISE, VIA IL CAMPO ROM ++
Premessa, doverosa, politicamente corretta: non siamo contro i rom, vorremmo che quei popoli – portatori di significative tradizioni culturali e vittime spesso di odiose discriminazioni – avessero finalmente una riconosciuta dignità. Ma nel frattempo non è purtroppo così.
Ciò detto, nelle settimane scorse – ormai è più di un mese – si è formato un insediamento rom alla periferia di Marcianise, in campagna, nella zona di Santa Veneranda. Condizioni drammatiche, da tutti i punti di vista. I contadini ci hanno segnalato il caso e come Comune – al di là delle competenze, sui cui ambiti ci sarebbe da scrivere un’enciclopedia – abbiamo cercato di capire cosa e come fare. Quei rom non potevano stare lì, erano abusivi quanto meno e come tali si comportavano.
È cominciata una lunga attività di persuasione e di controllo, a tutela dei rom ma anche dei nostri contadini che lamentavano una serie di problematiche. Un lavoro certosino e costante, protagonista la nostra polizia municipale e la Polizia di Stato, in particolare il commissariato di Marcianise. Un lavoro molto delicato.
Ieri il campo è stato smantellato, i rom hanno sbaraccato e se ne sono andati. Hanno ripulito tutto, non hanno lasciato tracce della loro permanenza, smentendo così molti luoghi comuni sul loro conto.
Ne scrivo qui per ricordare che un territorio va difeso con i fatti e non con le chiacchiere, per ribadire che l’attività dei nostri contadini è molto importante, per sottolineare la complessità dei problemi della nostra area, ma soprattutto per ringraziare i protagonisti di questa persistente e fruttuosa opera di controllo e di persuasione. Un ringraziamento particolare al dirigente del commissariato che, anche a distanza, ha guidato con molta intelligenza i suoi uomini.
Pubblico qui sotto le foto del luogo dell’insediamento, completamente ripulito. E chiedo la cortesia a chi legge di astenersi da commenti fuori luogo, da considerazioni razziste, da parole stupide ed inappropriate: sarà doverosamente bloccato. Grazie.

 

IL POST DI GIUSEPPE GOLINO, CON FOTO DIVERSE:
++ OPERAZIONE VERITÀ ++
Facciamo chiarezza sul campo rom e sulle bugie del sindaco di #Marcianise.
Il giorno 22 maggio di quest’anno il consigliere comunale Giuseppe Golino segnala un principio di insediamento del #campo rom a Marcianise.
Il consigliere scopre il campo rom durante le operazioni di svuotamento del sottopasso proprio a Santa Veneranda; quel campo rom che fino a qualche giorno prima era posto a circa 200 metri di distanza, sul territorio di Gricignano di Aversa e che fu oggetto, a differenza del Comune di Marcianise, di una vera e propria azione di sgombero per consentire le operazioni preliminari della costruzione del #Biodigestore.
Al consigliere Golino gli fu risposto: “non è competenza comunale poiché il campo è posto su di un terreno di proprietà della #Regione Campania”, quindi competenza regionale. Intanto le roulotte nel campo rom da quattro passarono a otto, più due furgoni. Il consigliere Golino non ha mai mollato la presa restando sempre vigile sull’evoluzione della situazione.
In seguito al pattugliamento compiuto da parte dell’Esercito Italiano viene segnalato questo campo rom. L’Esercito Italiano è impegnato nelle nostre campagne per l’operazione #TerradeiFuochi.
I militari segnalano al loro Comando la presenza dell’accampamento; il Comando militare informa il capitano Fedele della polizia municipale di Marcianise, che manda una pattuglia e che in seguito faranno una relazione; accadeva il giorno 17/08/2021.
Con questa relazione il capitano Fedele con il Commissariato della polizia di Stato organizza un sopralluogo congiunto. Iniziano ad emergere alcune problematiche circa un presunto approvvigionamento abusivo di acqua e sversamenti di #rifiuti di ogni genere, parte di essi incendiati.
Si organizza quindi una operazione di #sgombero che si sarebbe dovuta effettuare il giorno 27 agosto scorso. L’operazione non avverrà mai poiché i nomadi lasceranno Marcianise nei giorni precedenti, in assoluta autonomia e tranquillità.
I nomadi lasceranno poi sul territorio parte di competenza regionale e parte di competenza comunale un vero e proprio scempio, catalogabile come #discarica a cielo aperto.