Metropolitana di Milano. Interdittiva antimafia ai soci di un’impresa amministrata da un temibile ras del CLAN BIDOGNETTI

9 Novembre 2019 - 17:06

PARETE – Bartolomeo Vitiello detto Bartolo pur essendo di Giugliano, possiede il marchio doc del clan dei casalesi E d’altronde si sa che soprattutto il gruppo Bidognetti attivo e in pieno controllo per anni nei territori più a sud della nostra provincia, a partire da Castel Volturno e Parete che con Giugliano confinano direttamente, si avvalse in più di un’occasione, di affiliati provenienti da questa importante città tra le più grandi della Campania, è la terza dopo Napoli e Salerno, pur non essendo capoluogo di provincia.

Bartolomeo Vitiello si è trovato al centro negli ultimi tempi, di una vicenda, sviluppatasi in Lombardia, precisamente nell’hinterland milanese. La prefettura del capoluogo meneghino ha, infatti, negato l’iscrizione nella white list ed emesso l’interdittiva antimafia a carico della Newpol, una delle società che fa parte del consorzio Altair, di cui fa parte anche l’altra società Dm Security. La Newpol è titolare di un appalto per la guardia armata dei camion che operano sul cantiere della linea 4 della metropolitana della città di Milano.

Stiamo parlando di una delle opere strategiche, più in vista della metropoli lombarda. Nel 2015 la Newpol chiede alla prefettura di Milano di entrare nella white list. Da allora nessuna risposta. Per farvela breve, si arriva all’ultimo periodo di vigenza del contratto che scade a dicembre e a questo punto saltano fuori le relazioni consortili di Newpol.

Tra i soggetti societari del consorzio Altair c’è anche, come abbiamo scritto prima, la Dm Security. Le quote societarie sono ripartite tra Crescenzo Marrone e l’avvocato Michelina D’Aniello. Ciò fino al 2015. Dall’anno successivo in poi, subentra come amministratore unico l’appena citato Bartolomeo Vitiello, arrestato insieme ad altri 9 esponenti del gruppo Bidognetti, in applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare, chiesta ed ottenuta al tribunale di Napoli, dalla dda che opera presso la procura dello stesso tribunale.

Vitiello viene catturato insieme a Lorenzo Tamburrino, detto “Il Topo”, di Lusciano; Giuseppe Barbato, detto “Cascione”, di Lusciano; Renato Piccolo,  di Casapesenna; Luigi Chianese, detto “Giggino ‘o santo”,  di Parete; Francesco Chianese, detto “Santulillo”, di Parete; Pietro Chianese, detto ‘O figlio do santulillo”, di Parete; Vincenzo Di Sarno, detto “Cenzino provolone”, di Parete; Domenico Di Martino, detto “Mimmo ‘o biondo”, di Lusciano; e Raffaele Cirillo, di Cesa.

Con un bel pò di ritardo, giusto per essere garbati, la Prefettura si è accorta di questa cosa e ha provveduto a interdire la Newpol che per la sua attività di sorveglianza ha incassato mezzo milione di euro all’anno.