MONDRAGONE. Dal Comune scappano tutti: dalle verità nascoste di Antonio Di Nardo alle “baracche e burattini” della segretaria Antonia Elia

2 Ottobre 2018 - 21:04

MONDRAGONE (g.g.) – Troppo inverosimile per poter essere considerata normale, limpida la decisione del comandante dei vigili urbani Antonio Di Nardo, di lasciare Mondragone, dove meno di due anni fa arrivò, fortemente, anzi, fortissimamente voluto dalla nuova amministrazione comunale.

Ma Mondragone non è un posto facile. Nel senso che non basta andar d’accordo con il sindaco e con gli assessori. Gli uffici del Comune, per esempio, sono pieni di quelli che, su scala locale, possono ancora essere definiti come poteri forti.

E allora, l’inverosimile conduce diritti alle verità nascoste, ciò che ha determinato veramente l’inopinata e sorprendete decisione di Di Nardo di lasciare il comando per andarsene nella più tranquilla Scauri. Nei prossimi giorni vi racconteremo meglio i dettagli di questa storia. Per il momento accontentatevi di leggere nei titoli di testa i nomi dei protagonisti. Oltre a Di Nardo, un ruolo significativo l’ha svolto e la svolge il maresciallo sempre dei vigili urbani, Enza Ceraso moglie di Enzo Chianese, per anni braccio destro di Mario Landolfi che lo mise a fare il vicesindaco quando Ugo Conte cambiò aria politica, lasciando la Margherita e abbracciando il centrodestra. Un altro protagonista è Agostino Catanzano, che qualcuno ha segnalto come una possibile alternativa di reggenza dopo l’addio di Di Nardo. Attenzione, però. In questa vicenda esiste un elemento materiale che forse è stato artatamente strumentalizzato: una grossa quantità di immissioni a ruolo che starebbe per andare in prescrizione. Rimandandovi a domani per la seconda puntata di questa storia, vi diciamo anche che l’indiscrezione del giorno riguarda Antonia Elia, segretaria comunale, la quale, secondo queste indiscrezioni, avrebbe deciso a sua volta, imitando Antonio Di Nardo, di fare armi e bagagli e di lasciare il Comune.

Perché? Anche questo lo leggerete da domani in poi.