IL SUPER PENTITO PARLA. Nicola Schiavone incastra il re del pane, Gianni Morico: “Cambiava gli assegni del clan. Collegato ed Elio Diana e…”
20 Novembre 2018 - 17:52
CASAL DI PRINCIPE (g.v.) – Questa mattina Nicola Schiavone, figlio di Francesco Sandokan Schiavone e collaboratore di giustizia da qualche mese a questa parte. E’ comparso, da testimone, naturalmente in videoconferenza, in un dibattimento.
Nel processo che vede, tra gli imputati anche il note imprenditore del pane e del settore alimentare Gianni Morico, di Grazzanise ma trapiantato a Santa Maria Capua Vetere e dove è stato titolare di diverse attività commericali note e vistose, imputato anche il fratello Vincenzo Morico.
La testimonianza non è stata certo favorevole alle sorti di Gianni Morico: “Si metteva – ha dichiarato Schiavone – a disposizione del clan, anche con cambi di assegni ma non aveva rapporti diretti con me ma con Elio Diana e Salzillo“.
Le parole di Nicola Schiavone sono state erogate durante il processo in Corte di Appello nel quale il Pm della Procura Generale ha chiesto e riottenuto la riapertura del dibattimento, proprio alla luce dell’eccezionale evento del pentimento del capo del Clan dei casalesi, visto che Nicola Schiavone questo è stato, raccogliendo l’eredità del padre, fino al 2010, momento del suo arresto.
Ricordiamo che in primo grado Gianni Morico era stato assolto, mentre il fratello Vincenzo, grazzanisano di nascita e anche di residenza, era stato condannato a 4 anni e 2 mesi.