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OFFICINA DEL CRIMINE. Sentenza definitiva: più di un secolo di carcere in Cassazione per 14. I NOMI di quelli arrestati in casa ALL’ALBA DI OGGI

27 Giugno 2018 - 11:36

MARCIANISE/SAN NICOLA LA STRADA – La 3^ Sezione della Corte di Cassazione nell’udienza del 23.5.2018, ha concluso l’iter giudiziario di una tranche di imputati dell’indagine della Squadra Mobile di Caserta denominata “Officina del Crimine”.

Le indagini traevano spunto da un tentativo di estorsione perpetrato dagli emissari del clan Belforte in danno di un imprenditore edile, che aveva avviato nel capoluogo un cantiere per la realizzazione di abitazioni ad uso civile. L’immediata identificazione di uno dei responsabili, Massimo Belgiorno, 41enne Casertano, e le successive attività investigative permettevano di documentare lo svolgimento, all’interno dell’officina meccanica da questi gestita  in San Nicola la Strada, di veri summit operativi di camorra, nel corso dei quali venivano accuratamente pianificate le attività estorsive condotte sul territorio, poi riscontrate dal sequestro del “libro mastro” in cui erano annotati i nominativi degli imprenditori vessati e le quote che essi dovevano pagare al clan.

Contestualmente veniva ricostruito l’organigramma di una parallela e articolata organizzazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti del tipo cocaina, crack e hashish, acquistati tramite esponenti del clan MAZZARELLA di S. Giorgio a Cremano. La vendita al minuto dello stupefacente era affidata a piccoli gruppi autonomi, a cui erano assegnate determinate e strategiche “aree di competenza”, con relativo pagamento mensile  di una tangente sui ricavi ai referenti dei BELFORTE 

tra i quali Gaetano Piccolo, detto Tavernello, Antonio Della Ventura, alias O’ Cuniglio, referente dei Mazzacane a Caserta, Antonio Bruno, alias Carusone e, dopo il loro arresto, Fulvio Della Ventura e Concetta Buonocore, rispettivamente figlio e moglie di  Antonio Della Ventura, e lo stesso Massimo Belgiorno, poi divenuto c.d.g., tutti destinatari della misura cautelare eseguita nel maggio 2012.

Nel corso delle indagini furono operati 15 arresti in flagranza per reati inerenti gli stupefacenti e sequestrati, complessivamente, oltre 1,5 kg. di cocaina e accertate penali responsabilità nei confronti di ben 64 pregiudicati, gran parte dei quali sottoposti a custodia cautelare.

 

La sentenza della Suprema Corte del 23.5.2018 nel troncone a carico di ALOIS Giovanni + 18, ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai seguenti indagati, sancendone la definitiva condanna; si tratta di:

 

DELLA VALLE Antonio, casertano classe 1977, ivi res., detto “O’ vecchio”, già detenuto in custodia cautelare e condannato ad anni 16 di reclusione;

IADICICCO Vittoria, di Marcianise classe 1975, ivi res., pregiudicata, già detenuta in custodia cautelare e condannata ad anni 11 di reclusione;

D’AGOSTINO Massimiliano, di Caserta, classe 1978, ivi res., libero  condannato ad anni 7 e mesi 6 di reclusione;

DELL’ANNO Pasqualina, di Maddaloni, classe 1988, ivi res., libera, condannata ad anni 9 di reclusione;

ORIONE Vincenza, di Marcianise classe1949, ivi res. pregiudicata, libera, condannata ad anni 8 di reclusione;

CIOFFI Michele, di Maddaloni classe 1960, ivi res., pregiudicato, detto “Papusc” già detenuto in custodia cautelare e condannato ad anni 10 di reclusione;

ZARRILLO Rocco, di Marcianise, classe 4.5.1977, ivi res., pregiudicato, libero condannato ad anni 5 di reclusione;

TREPICCIONE Augusto, di Caserta classe1977, ivi res., pregiudicato, libero,  condannato ad anni 11 di reclusione;

BISCARDI Andrea, di Caserta classe1982, ivi res., detto “lampadina” o “Biscotto”, pregiudicato, condannato ad anni 7 e mesi 6 di reclusione, pregiudicato, già detenuto agli arresti domiciliari;

ALOIS Giovanni, di Caserta, classe 1984, ivi res., pregiudicato, già detenuto in custodia cautelare e condannato ad anni 11, mesi 1 e giorni 15 di reclusione;

PELLEGRINO Antonio , Maddaloni classe 1952, ivi res., pregiudicato, detto “Manomozza” , libero, condannato ad anni 8 di reclusione;

DI STEFANO Giovanni, di Caserta classe 1981, ivi res., detto “Ciaccia Ciaccia”, pregiudicato, condannato ad anni 11 di reclusione, già detenuto agli arresti domiciliari;

MAIETTA Arcangelo, di Maddaloni classe 1987, pregiudicato, già detenuto in custodia cautelare e condannato ad anni 10 e mesi 6 di reclusione;

DI VICO Caterina, di Roubaix (Fr) classe 1971, residente in Maddaloni, pregiudicata,  detta “katina”, condannato alla pena di anni 15 e mesi 6 di reclusione, già detenuta agli arresti domiciliari.

 

Ai relativi ordini di carcerazione, emessi dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli nei confronti degli imputati non detenuti, é stata data esecuzione dalla Squadra Mobile di Caserta che ha svolto le indagini.

 

Sono stati, pertanto, arrestati:

  • DELL’ANNO Pasqualina, tratta in arresto il 31.5.2018, presso la sua abitazione in Maddaloni e associata alla Casa Circondariale femminile di Pozzuoli;
  • ORIONE Vincenza, tratta in arresto il 31.5.2018, presso la sua abitazione in Marcianise e associata alla Casa Circondariale femminile di Pozzuoli per l’espiazione della pena residua di anni 7, mesi 11 e giorni 27 di reclusione;
  • ZARRILLO Rocco, tratto in arresto il 29.5.2018 in Marcianise e associato alla Casa Circondariale di S. Maria C.V.;
  • TREPICCIONE Augusto , tratto in arresto in Caserta e associato alla Casa Circondariale di S. Maria C.V.;
  • PELLEGRINO Antonio, tratto in arresto il 30.5.2018 in Maddaloni e associato alla Casa Circondariale di S. Maria C.V.;
  • DI VICO Caterina, tratta in arresto il 25.5.2018 e associata alla Casa Circondariale femminile di Pozzuoli.
  • D’AGOSTINO Massimiliano, tratto in arresto il 28.5.2018, e associato presso la Casa Circondariale di Benevento;