OMICIDIO CARBONE. Condannato a 16 anni il boss Salvatore Belforte

25 Novembre 2019 - 15:56

MARCIANISE (Tina Palomba) – Per Salvatore Belforte, il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Ivana Salvatore, pochi minuti fa  ha deciso per la condanna a 16 anni per l’omicidio di Orlando Carbone. Il pm Turco aveva chiesto la condanna a trent’anni.

Il procedimento è stato celebrato con il rito abbreviato, su richiesta della difesa avvocato Salvatore Piccolo, anche se le nuove norme non prevedono il rito alternativo per questo reato. In questo caso è stato concesso perché il giudice ha ritenuto corretto “applicare la legge più favorevole al reo in caso di successioni di legge nel tempo“.

I resti delle ossa di Orlando Carbone sono stati ritrovati nelle campagne di Marcianse nell’aprile del 2015, su indicazione di Salvatore Belforte, a pochi mesi dalla collaborazione. Il boss successivamente  ha perso però il programma di protezione perché, secondo la procura, non avrebbe detto la verità su alcuni omicidi del clan come quello di Angela Gentile. Belforte confessò il delitto: “Orlando

Carbone e Giuseppe Tammariello, sono stati uccisi da me e da Remo Scoppetta qualche giorno dopo la strage di San Martino avvenuta a Marcianise l’11 novembre 1986.  Sono stati eliminati perché dei testimoni scomodi“, è stata questa la confessione del boss Belforte.
I resti di Carbone sono stati rinvenuti dai carabinieri mentre delle spoglie dell’altro uomo ucciso, Giuseppe Tammariello, soprannominato “Pinuccio o’ romano” classe 1932, invalido, in quanto gli mancava un braccio, non è stato trovato nulla. Fu sciolto nell’acido, sotterrato e interrato nel cemento.