OMICIDIO DEL SINDACO. La chiamata “inquietante” tra i carabinieri 2 minuti dopo la morte di Angelo Vassallo

29 Luglio 2022 - 22:40

CASERTA – Emergono nuovi particolari dai contenuti del decreto di perquisizione firmato da un Gip di un tribunale di Salerno, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Uno è quello che risalta maggiormente: la telefonata che secondo i magistrato della Dda il carabinieri Luigi Molaro avrebbe effettuato verso il telefono del tenente colonnello Fabio Cagnazzo esattamente due minuti dopo l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, un dato “inquietante” secondo l’Antimafia.

Ricordiamo che Molaro e Cagnazzo sono due dei nove indagati oggetto ieri di una perquisizione domiciliare e degli uffici di lavoro. Insieme a loro è indagato anche un altro carabinieri, l’ex sottufficiale Lazzaro Cioffi, che era già indagato per il delitto ed è stato di recente condannato a 15 anni di carcere per concorso esterno in traffico internazionale di droga e altri reati, soggetto che spesso e volentieri ha lavorato a stretto contatto di gomito con Cagnazzo.

Vanno comunque distinte le responsabilità ipotizzate: insieme ai carabinieri, sono indagati i tre albergatori, i fratelli Domenico, Giovanni e Federico Palladino, che gestiscono una struttura ricettiva, solo per lo spaccio di droga, quella che doveva arrivare al porto turistico di Acciaroli e che, sempre secondo l’accusa, il sindaco-pescatore ne aveva smascherato il traffico e impegnando, non fidandosi dei carabinieri operanti nella sua stazione di zona, i vigili urbani.

Per Cagnazzo, Molaro, Cioffi, stavolta insieme all’imprenditore Giuseppe Cipriano e a Romolo e Salvatore Ridosso, ritenuti componenti del clan camorristico scafatese dei Loreto-Ridosso, l’accusa è quella di omicidio in concorso.