ORE 13.23 ELEZIONI CAMERA PROPORZIONALE. Prima di parlare di Zinzi, Cerreto, Graziano ecc, vi esponiamo i numeri dei seggi interi e dei resti partito per partito a livello nazionale

26 Settembre 2022 - 13:44

Il 6,06% conquistato a Campania 2, grazie alla candidatura di Zinzi dalla Lega potrebbe ragionevolmente far scattare un seggio determinando l’elezione dell’attuale consigliere regionale. Andando per ordine, noi abbiamo calcolato il primo super quoziente nazionale per Camera, mentre al Senato, com’è noto, il quoziente è regionale e la Campania, per la parte proporzionale, attribuisce 11 senatori, 6 nel collegio plurinominale di Napoli, e 5 in quello di Caserta, Salerno, Avellino e Benevento. Tornando alla Camera, dopo il primo divisore nazionale, il secondo riguarda il dato aggregato e complessivo raccolto da ogni partito e da ogni lista nella circoscrizione di Campania 2. Si tratta della somma dei voti raccolti dalle liste di partito nelle province di Caserta, Salerno, Avellino e Benevento. Al momento, si può calcolare tranquillamente l’assegnazione dei seggi su scala nazionale. Poi, vedremo come verranno calati nelle varie circoscrizioni e nei collegi che queste circoscrizioni formano, nel nostro caso, Caserta-Benevento e Salerno-Avellino

CASERTA – (g.g.) Come abbiamo scritto nell’ultimo articolo di questo nostro lungo live, dedicato all’ufficializzazione dei 4 eletti nei collegi uninominali casertani (uno mix con Benevento) ci stanno arrivando molte richieste per conoscere gli esiti della ripartizione proporzionale. Il problema è che mentre col maggioritario, si aggregano e si sommano i voti dei partitiche compongono le coalizioni o quelle dei singoli partiti che non hanno costituito una coalizione e dopo averlo fatto si vede quale candidato associato alla determinata coalizione o al determinato partito o lista ha raccolto anche un solo voto in più di tutti gli altri, perchè a quel punto sarà lui l’eletto di quel collegio, il discorso cambia e diventa più complicato quando si ragiona sulla ripartizione proporzionale dei seggi. In questo caso, non esiste più elettoralmente parlando una coalizione o la scelta di una lista o di un partito di correre da solo e non in coalizione.

Nella ripartizione dei due terzi dei seggi al Senato e alla Camera, con metodo proporzionale ogni partito e/o ogni lista corre per se ed elegge senatori o deputati proporzionalmente ai voti raccolti. Per il Senato la ripartizione cioè i calcoli dei quozienti, avviene su scala regionale. In poche parole, in Campania si attribuiranno 11 seggi ai partiti cosa che non c’entra nulla con i seggi già attribuiti con le coalizioni attraverso il sistema maggioritario. 6 di questi nuovi senatori saranno eletti nel collegio plurinominale comprendente tutta la provincia di Napoli e qualche comune confinante ma già appartenente alla provincia di Salerno. Gli altri 5 senatori saranno eletti nel collegio plurinominale proporzionale che mette insieme e province di Caserta, Salerno Avellino e Benevento.

Si attribuiranno prima i quozienti ai partiti su scala regionale fino ad arrivare ad 11 senatori. Poi, tra gi 11 seggi assegnati su scala regionale, a chi andranno i 5 relativi alla collegio di Caserta, Salerno, Avellino e Benevento e a chi andranno i 6 relativi al collegio di Napoli e provincia.

Alla Camera il discorso è più complicato ancora dato che la prima divisione, il primo super quoziente, si sviluppa con il dato aggregato nazionale. In poche parole, tutti i partiti che hanno superato lo sbarramento (il 10%, cifra minima di coalizione, il 3% se non appartengono ad una coalizione), concorrono, in ragione proporzionale all’assegnazione dei seggi. Per fare un esempio arrivando subito al punto che a tanti interessa: la Lega che a livello nazionale ha raccolto il 9%, calcolando che i deputati eletti con il proporzionale saranno i 5/8 di 400 (gli altri tre ottavi , precisamente 145 vengono eletti col maggioritario), ci sarebbero da assegnare 250 seggi che diventano però 243 per effetto dei meccanismi di elezione riservati alle regioni e alle province a Statuto Speciale.

In poche parole, senza complicarla più di tanto, sono 243 i seggi da attribuire con il sistema proporzionale Per cui 243 per 8.87 diviso cento, riportato dalla Lega a queste elezioni, fa 21.09. Ciò vuol dire che 21 deputati della Lega dovranno essere eletti col sistema proporzionale più quello 0.09 di resto che va a concorrere poi nelle graduatorie dei resti, anche se si tratta di un valore inferiore a un decimo e dunque un resto poco spendibile. Di questi 27 seggi sicuri si calano sul territorio andando a sviluppare operazioni aritmetiche che coinvolgono prima di tutto come divisore la circoscrizione. Nel caso nostro, quella di Campania 2, formata dalle province di Caserta, Benevento, Salerno e Avellino che elegge 11 deputati, 6 nel collegio di Salerno e Avellino, 5 in quello di Caserta e Benevento. Non pensate ancora ai collegi plurinominali, ma alla circoscrizione, a questo dato specifico.

Per quanto riguarda Zinzi, che è candidato sia nella prima porzione di questa circoscrizione, cioè nel collegio di Caserta e Benevento, sia nella seconda sezione col numero due che, come abbiamo più volte spiegato, è di fatto un numero due da capolista, nel collegio di Salerno e Avellino.
Mancano solo 10 sezioni per cui il dato è pressochè definitivo: la Lega di Salvini ha raccolto il 6,05%, mentre Fratelli d’Italia ad esempio si attesta al 21.16% con Forza Italia che si attesta al 9,86% e con Noi Moderati allo 0,78%. Per quanto riguarda invece l’are di centrosinistra, il Pd raccoglie un misero 16,83%, mentre Sinistra Europea-Verdi tocca quota 2,42%, Più Europa 1,97% e Impegno Civico di Di Maio 1,41%. Proseguendo l’elenco 5 Stelle, nell’intera circoscrizione di Campania 2 si attesta al 27,63%, ed è il primo partito. Azione-Italia Viva 5,05%, Noi di Centro-Mastella 2,52%, frutto soprattutto dei voti arrivati dalla provincia di Benevento, Unione Popolare-De Magistris 1,46%, Italexit-Paragone 1,15%, Italia Sovrana Popolare 0,81%, Partito Animalista 0,41%, e infine il partito comunista italiano 0,29%.

Non bisogna compiere l’errore di valutare il discorso dello sbarramento nella ripartizione dei seggi circoscrizionali. In poche parole, siccome la lista Sinistra Europea-Verdi ha superato lo sbarramento del 3%, attestandosi al 3,63%, e siccome la coalizione ha ovviamente superato lo sbarramento del 10% a livello nazionale, Sinistra Europea-Verdi può accedere alla ripartizione dei seggi in tutte le circoscrizioni, anche in quelle in cui si attesta una cifra inferiore al 3% come accade a Campania 2, con il suo 2,42%.

Guardando i dati nazionali, partecipano al riparto dei seggi tre liste su 4 nel centrodestra, cioè Fratelli d’Italia, la Lega, Forza Italia mentre rimane fuori dalla ripartizione Unione dei moderati, ben al di sotto del 3%.

Per quanto riguarda il centrosinistra, vanno a riparto proporzionale il Pd, ma a differenza di quello che successe la volta scorsa, quando questo fu l’unico partito a superare lo sbarramento del 3% nella sua coalizione, stavolta dovrà lasciare qualcosa a sinistra Italiana-Verdi. Precisamente, questo 3,63% che equivale, quale primo quoziente nazionale è uguale a 8,82, cioè Sinistra Europea Verdi avrà sicuramente 8 eletti alla Camera col proporzionale, più un buon resto di 0.82 che rende tutt’altro che impossibile anche la conquista di un nono deputato. Questi 9, la volta scorsa, se li è presi tutti il Pd che come si diceva dovrà concedere spazio anche alla seconda lista della coalizione che ha superato il 3%. Naturalmente va a riparto anche 5 Stelle con il suo 15,40%. Tutte le altre liste, cioè il già citato Unione dei Moderati, più Europa (che sfiora la soglia di sbarramento e che dunque salva qualche eletto in più del Pd, al 2,83%) e Impegno Civico di Di Maio, sono fuori gioco e non riceveranno eletti col proporzionale.
Chi invece acquisirà rappresentanza alla Camera è la lista di Azione- Italia Viva di Calenda e Renzi, il 7,77% che si traduce in 18 seggi e 88 centesimi di un seggio ulteriore. Ottimo resto che potrebbe far scattare anche il diciannovesimo deputato. Il resto sono liste minori, nessuna delle quali ha superato lo sbarramento del 3%, Italexit con 1.90%, De Magistris con Unione Popolare 1,43%, Italia Sovrana e Popolare 1,24%, Pc 0,09%, Partito animalista 0,08%.

Nella pletora delle piccole liste, citiamo quella Follia, perchè si tratta del mitico dottor Seduction Giuseppe Cirillo, 1.377 voti che è uno zero percento che il Viminale non rileva. Mastella che ha corso in pratica solo in Campania, ha raccolto a livello nazionale lo 0.16% con 44.884 voti.

La ripartizione in sintesi. Ricapitoliamo, per il centrodestra, Fratelli d’Italia conquista nella parte proporzionale 63 seggi pieni con un resto di 0.25, dunque, o 63 o al massimo 64. La Lega, come abbiamo detto 21 seggi con un mini resto pari allo 0.. Forza Italia che arriva all’8,11% con 19 seggi con un buon resto di 0,70 che potrebbe far arrivare anche il ventesimo eletto alla Camera.
Dall’altra parte, il Pd, con il suo 19.07% conquista al proporzionale 46 seggi con un resto di 0.34 che potrebbe, ma anche no, garantirgli il 47esimo seggio. Abbiamo già detto di Sinistra Europea-Verdi degli 8 eletti e del buon resto di 0.82 che potrebbe far arrivare anche il nono relativamente alla performance elettorale di Sinistra Europea-Verdi. E abbiamo anche detto dei 18 seggi sicuri più uno probabile grazie ad un resto di 0,88 riguardanti Matteo Renzi e Carlo Calenda.

Resta solo 5 Stelle che con il suo 15.40%, frutto in special modo del voto della province di Napoli e Caserta raggiunge 37 seggi pieni con un resto di 0.42 che potrebbe far arrivare anche il 38esimo seggio. Terremo solo sotto controllo il dato definitivo della Camera per capire se cambia qualcosa nel 2.83% di Più Europa, vicinissimo alla soglia di sbarramento, anche se, con sole 65 sezioni su 61.417 complessive, recuperare uno 0.17% è impresa ai limiti dell’impossibile a meno che non ci sia stato qualche errore di trascrizione o di ricezione e questo si potrà vedere nei prossimi giorni.