OSPEDALE DI CASERTA. Con Ferrante dg che ha licenziato Salvarola avrebbe fatto la stessa fine l’operatore che mise le fiale scadute nel carrello della Cardiochirurgia

16 Luglio 2018 - 16:20

CASERTA(g.g.) Ritornando su qualche tema già espresso nell’articolo scritto l’altro giorno intorno alle cose dell’ospedale civile di Caserta, è opportuno sottolineare che la vicenda del licenziamento del primario Salvarola non ha rappresentato certo un fatto isolato negli ultimi anni all’interno dell’ospedale civile di Caserta.

Errori gravissimi, inadempienze, negligenze. Possiamo tranquillamente dire che se al posto di un Alfano, di un Annunziata, di un Bottino, dei 3 commissari di governo e una vera e propria calamità abbattutasi sul nosocomio, Guercio, Ametta e Pace, se al posto del vigile urbano Gianni De Masi ci fosse stato Ferrante, l’adozione del criterio che lo ha portato a scrivere la lettera di licenziamento nei confronti di Salvarola, sarebbe stato adottato anche per molti altri tra medici e qualche infermiere. 

Certo non sarebbe passato sotto silenzio il fatto che un operatore avesse compiuto l’errore mortale delle fiale scadute sul carrello dei farmaci, non di un reparto qualsiasi, ma nella terapia intensiva della Cardiochirurgia. Quell’operatore avrebbe perso il posto o quantomeno si sarebbe beccato una sospensione disciplinare. Questo è uno dei casi più eclatanti.

La speranza è che Ferrante possa, acquisendo anche qualche informazione storica di questi avvenimenti, controllare ancor più accuratamente l’operato di questi soggetti.