PIGNATARO ALLE ELEZIONI. Magliocca brinda e decide tutto lui. Candida tutti quelli assunti alla Provincia o che hanno avuto appalti d’oro. Dall’altra parte c’è Palumbo, con un precedente complicato
7 Marzo 2025 - 18:43

TUTTI I NOMI. Incontro con calici alzati al solito Russo Center. Le due commercialiste schierate con Palumbo rendono forte la sua candidatura
PIGNATARO MAGGIORE (G.G.) – Cosa avrà da brindare Giorgio Magliocca lo sa solo lui. Fatti suoi. Ritiene di essere immacolato al punto da poter ostentare la sua piena potestà politica nella definizione di quella che lui vuole fortemente sia la prossima amministrazione comunale di Pignataro Maggiore.
Ricordiamo che la vicenda giudiziaria di Giorgio Magliocca non riguarda solamente fatti attinenti alla sua funzione di presidente della Provincia, ma anche quella di sindaco.
Ma lui brinda e determina.
Come se niente fosse, riunisce le sue truppe al solito Russo Center per comunicare le proprie decisioni. Candidato sindaco Pietro Mercone, avvocato.
Sicuramente un buon professionista le cui qualità, però, non hanno mai avuto una ricaduta elettorale. Si è candidato in passato nella lista capitanata da Piergiorgio Mazzuoccolo, non riuscendo ad essere eletto in minoranza. Non sappiamo se può vantare un consenso a due o tre cifre, ma l’idea percepita all’esterno è che Giorgio Magliocca abbia accuratamente selezionato una persona che ritiene di poter controllare totalmente.
L’ossatura della lista, e anche su questo Magliocca ha poco da brindare – è formata da persone che hanno avuto, come si suol dire, “il posto”.
Lui li ha fatti assumere alla provincia, e diciamolo senza ipocrisia, perché noi abbiamo sempre affermato che quei concorsi sono stati la vergogna più grande della storia della politica casertana.
Ha già dato la disponibilità alla candidatura Annibale De Rosa, ex stenotipista al Tribunale di S.Maria C.V., a cui la divina provvidenza ha consentito di vincere uno dei concorsi del refugium peccatorum targato Zannini e Magliocca.
Non può mancare certo nella lista una esponente della famiglia Femiano. E qui siamo allo stadio dei veri fuoriclasse, di cui ci siamo già occupati tanto ai tempi delle nostre sportellate sulle procedure concorsuali. Parteciparono tre fratelli: Luigi Femiano, Giulia Femiano e Federica Femiano.
Scrivemmo: ma tu, Magliocca, veramente vuoi assumere queste persone che stanno a stretto contatto di gomito nell’amministrazione comunale?
In quella bolla di onnipotenza in cui galleggiava, Magliocca non ci degnò di risposta. Risultato: Luigi Femiano assunto direttamente, Giulia Femiano con i ripescaggi ossia con una delle decine di convenzioni firmate dall’amministrazione provinciale con i Comuni del sistema Zannini.
L’unica che rimase fuori è quella che forse ha fatto il matrimonio migliore, Federica Femiano, moglie di Giovanni Della Corte, titolare della Ma.gi.ca., 380mila euro di lavori di cui 110mila non sottoponibili a ribasso, 269mila euro di base d’asta con ribasso del 32%, più un altro appalto al Comune di Pignataro di 130mila euro divenuto oggetto delle civili, lodevoli dichiarazioni ammissorie dell’ingegnere Baldo Marcello, responsabile dell’Utc del Comune di Pignataro, il quale ha fatto mettere a verbale, al cospetto dei Pm della Procura della Repubblica di S.Maria C.V., il fatto che Magliocca gli chiese di favorire questa nuova magia di Ma.Gi.Ca. Magari sarà stato un ristoro, magari no, ma la presumibile presenza di Femiano nella lista di Magliocca, che facciamo fatica a definire la lista di Pietro Mercone.
Cosa avrà da brindare Magliocca lo sa solo lui. Naturalmente in lista non potrà non esserci Rosanna D’Alonso, figlia di Franco imprenditore, un connubio con l’ex sindaco che dura da 30 anni e che ha impegnato il sottoscritto anche ai tempi del Corriere di Caserta.
Per quanto riguarda il gruppo che costituì la lista alle ultime elezioni si registrano anche molte defezioni.
Al momento l’ex assessore ai Lavori Pubblici Cesare Cuccaro sembra intenzionato a proporre la sua candidatura a sindaco.
Chi invece tende a defilarsi è l’ex vicesindaco Vincenzo Romagnuolo il quale però, per amor di verità, perché noi pensiamo tutto il male del mondo di Magliocca ma non al punto di essere disonesti intellettualmente, qualche cosa l’ha avuta, essendo stato assunto da comandante dei Vigili Urbani ad Arienzo, comune in cui è sindaco Peppe Guida, in pratica una protesi di Magliocca, che questi ha voluto anche insediare alla carica di coordinatore provinciale di Forza Italia.
Al tempo scrivemmo scherzosamente della nascita di un nuovo comune dal nome “Pignarienzo” perché dal centro suessolano arrivò in quello caleno assunto con l’articolo 110 del Tuel il fratello del presidente del consiglio comunale di Arienzo.
Per quanto riguarda Giovanni Giuseppe Palumbo, si può già ipotizzare l’utilizzo, ad opera dei suoi avversari, della disavventura attraversata nel 2000. Palumbo, uomo di sinistra fu sindaco di Pignataro per una consiliatura intera. Allora duravano 4 anni, dal ’94 al ’98. Fu rieletto, ma quando i suoi consiglieri fiutarono l’aria di una commissione d’accesso si dimisero in massa, facendo cadere l’amministrazione.
Ciò non impedì, però, agli organi di controllo del Ministero dell’interno di completare il loro lavoro. Per cui Pignataro fu colpita da un provvedimento di scioglimento per condizionamenti e collegamenti indiretti con la criminalità organizzata, allungando in questo modo di due anni il tempo di ritorno alle urne.
Con Palumbo dovrebbero schierarsi due commercialiste che hanno già dimostrato in passato alle elezioni di possedere un grande seguito elettorale, attorno ai 400 voti.
Si tratta di Maria Bonacci, oggi consigliera comunale di opposizione e disciplinatamente candidatasi la volta scorsa con Piergiorgio Mazzuoccolo e Margherita Giuliano.
Per quanto ci riguarda, cercheremo di compiere una ricerca storica per capire come andarono reamente le cose nell’anno 2000. Questo è un giornale che non fa sconti ad alcuno, ma è anche di struttura liberale e positivista. Per cui, prima di deliberare, e di dire la sua, funzione dalla quale non si sottrae mai, ha l’irrinunciabile necessità di conoscere fatti e circostanze.
A proposito di Piergiorgio Mazzuoccolo, si parla, al momento, di una sua ipotetica candidatura diretta o indiretta, ossia attraverso qualcuno che lo rappresenta, con Mercone, con il quale, evidentemente non ha mai perso i rapporti dal tempo in cui quest’ultimo si candidò in suo appoggio.
Il problema è che, politicamente, Mercone è percepito ed è, senza ombra di dubbio, come dimostra il calice alzato di Giorgio Magliocca al Russo Center, una testa di legno di quest’ultimo, naturalmente in termini politici.