Processo Jambo. Cambiano gli anni di carcere chiesti in Appello per gli imputati

30 Maggio 2018 - 19:31

TRENTOLA DUCENTA – Nell’ambito del processo di secondo grado per il business del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, ritenuto dalla magistratura affare del clan dei casalesi, il procuratore generale della corte di Appello di Napoli ha chiesto numerose condanne per coloro i quali scelsero il rito abbreviato nel primo grado di giudizio.

Nel corso della sua requisitoria il pg ha chiesto la pena di 20 anni Michele Zagaria (condannato in primo grado a 18 anni); 10 anni per l’imprenditore Giuseppe Garofalo (condannato in primo grado a 13 anni); 8 anni per Giovanni Garofalo (condannato in primo grado a 10 anni).

Per quanto riguarda gli altri imputati sostanzialmente è stata chiesta una conferma della sentenza di primo grado i cui esiti potete leggere qui sotto. Uniche differenze sono legate all’applicazione dell’istituto della continuazione del reato che mettendo insieme condanne uguali per 416 bis può determinare una leggera modifica rispetto al primo grado. Proprio quelle che si vedono relativamente a Michele Zagaria e i due Garofalo.

Gaetano Balivo (in primo grado condannato a 14 anni), Carlo Bianco (in primo grado condannato a 10 anni), l’ex vigile urbano Vincenzo Picone (in primo grado condannato a 10 anni), Francesco Cantone, alias “O Malapelle” (in primo grado condannato a 20 anni), Oreste Basco e Pasquale Pagano (in primo grado condannati a 16 anni), l’ex assessore Luigi Cassandra (in primo grado condannato a 10 anni), Vincenzo Di Sarno (in primo grado condannato a 14 anni), Raffaele De Luca (in primo grado condannato a 10 anni), Giuseppe Petrillo (in primo grado condannato a 3 anni).