Ragazzi autistici, la rabbia dei genitori. Ieri il DG ASL Russo ha assunto impegni pesanti. Verificheremo ogni tre giorni

8 Luglio 2021 - 12:25

CASERTA – Alla fine la manifestazione non c’è stata perché il direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo ha accettato di ricevere una delegazione dei genitori dei bambini e dei ragazzi autistici.
Un appuntamento solo congelato, si fa per dire viste le temperature di questi giorni, con un’altra mobilitazione già fissata per giovedì prossimo 15 luglio, stavolta a Napoli, sotto ai palazzi del potere di Vincenzo De Luca.
Quanto hanno contato, negli ultimi due anni, i nostri articoli nel ridimensionamento, divenuto poi revoca di fatto, del ruolo ricoperto da uno degli ospito fissi dei nostri racconti giornalistici, stiamo parlando del capo-dipartimento Lauriello, per anni braccio operativo di Gennaro Oliviero, oggi passato, a quanto si dice, nella variopinta schiera dei seguaci di Giovanni Zannini?

Hanno contato, e pure tanto.
Ma le macerie lasciate da questa gestione dell’area dei Servizi Sociali erogati alle categorie più deboli sono molto alte e difficili da rimuovere.
Quanti articoli avete letto, in questo giornale, che partivano dalla vicenda professionale di un grande medico americano di origine norvegese, che aveva messo a punto il metodo Aba, una vera e attesa evoluzione, a partire dall’approccio, nella cura del disturbo dello spettro autistico.
Un lavoro di squadra operato dai genitori ma orientato da specialisti dell’assistenza, formati dallo studio e dall’esperienza e sempre accompagnati da una copertura sanitaria, cioè da medici della neuropsichiatria a completamento di una squadra, di una equipe che necessitava, ovviamente, di strutture e attrezzature, di un know-how culturale e professionale.
Esattamente il contrario di quello che è successo nell’Asl di Caserta, dove il metodo Aba è stato applicato solamente in pochissime realtà, mentre si è assistito ad una proliferazione clientelare impressionante di nuove cooperative che, sotto l’ombrello del metodo Aba, assistevano questi ragazzi come si faceva negli anni ’50, cioè facendoli giocare in cortile.
Questa situazione ha determinato uno spreco vergognoso di pubblico danaro e la medicina utilizzata dall’Asl attraverso l’ormai famigerata delibera 131 è stata peggiore della malattia, perché è andata a colpire che comunque, nella sua evidente illegalità più volte denunciata, consentiva alle famiglie di avere delle ore a disposizione, avendo la sicurezza che qualcuno stava a sorvegliare ed assistere, con i limiti appena esposti, i propri figli.
Per cui l’Asl ha sbagliato ancora una volta, perché questa cosa non vale solo come necessità di un regolamento di conti all’interno di quel dipartimento, che pur doveva esserci.
Ma vale soprattutto e principalmente per un presupposto ineludibile: tutti i cambiamenti, tutte le rivoluzioni, devono essere compiute senza ridurre nemmeno di un’oncia il livello di assistenza erogato alle famiglie.
E allora, leggendo le poche righe del comunicato stampa scritto ieri da Ferdinando Russo, ci rendiamo conto che questi, pur non entrando in dettagli tecnici, ha assunto degli impegni pesanti, vincolanti, moralmente ma anche materialmente.

“Questa Direzione Generale dichiara che è suo preciso impegno assicurare gli attuali livelli assistenziali a beneficio delle persone con Disturbi dello Spettro Autistico, garantendo la qualità dei servizi forniti alle famiglie, senza recare alcun pregiudizio agli assistiti già in carico, nelle more della completa definizione dei percorsi di presa in carico sanitaria, socio-sanitaria e sociali di tali assistiti”.
Prendiamo atto.
Vedremo come riuscirà a garantire, perché non vogliamo pensare che arrivi a mancare a una parola data alle famiglie di questi ragazzi.