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S.MARIA C.V. Farmacia Territoriale del Melorio: orari ridotti, personale insufficiente. Monta la protesta

16 Luglio 2018 - 13:05

S.Maria C.V. – (p.m.) I molti lettori di CasertaCe considerano il nostro giornale, oltre che un  organo di informazione, una sorta di difensore civico.

E’ questa la ragione – crediamo – delle tante lettere e segnalazioni che giornalmente ci arrivano in redazione, di disservizi, di discriminazioni subite, di episodi incresciosi nei rapporti con gli uffici pubblici.

Il nostro spirito è saldo, ma le risorse sono esigue, per cui non possiamo dare spazio ai tanti casi che pure lo meriterebbero. E’ dunque giocoforza operare una scelte di quelli da  rendere pubblici, selezionandoli per la loro credibilità e gravità e con la speranza che i poteri pubblici che ne hanno facoltà possano interessarsene ed intervenire per correggere.

E’ questo il caso che ci è stato segnalato della Farmacia Territoriale dell’ASL casertana istituita presso l’ospedale Melorio di S.Maria C.V. per le esigenze dei Distretti sanitari 20 (di Aversa-Casal di Principe) 21 della stessa S.Maria C.V. e 22 ( di Capua). Questo organismo sanitario distribuisce ai pazienti affetti da particolari patologie, secondo la segnalazione inviataci, i farmaci ed i dispositivi medici di cui hanno bisogno e che non sono erogabili, per la loro specialità e per  esigenze di sorveglianza medica, nelle comuni farmacie. Parliamo di malattie severe come il diabete, la fibrosi cistica, il morbo di Cooley. Ora, i giorni e gli orari di apertura al pubblico, anziché

 essere i più ampi possibili, sarebbero ridotti, sempre secondo la segnalazione del nostro lettore, alla giornata di venerdì per una fascia di pazienti ed al lunedì ed al mercoledì  per altre fasce, negli striminziti orari dalle 9 alle 13.

 

Il lettore che ci ha scritto ci ha rappresentato come i pazienti che accedono alla farmacia il venerdì, a causa dell’affollamento che si determina nella giornata, sono costretti ad attese che si protraggono anche per oltre due ore e che sfociano spesso in proteste da parte delle persone più anziane e debilitate.

Il nostro lettore ci ha tenuto ad evidenziare che il personale preposto al servizio è professionalmente valido, ma che è chiaramente  in numero insufficiente e si domanda perché non venga adeguatamente potenziato.

L’obiezione ci pare più che fondata e perciò la facciamo nostra, anche perché i servizi al pubblico devono rispondere a degli standard di efficienza che, per quanto riguarda i tempi di attesa agli sportelli, non possono essere di ore, specie quando riguardi, come in questo caso, una utenza di salute precaria.

E’ prevedibile che l’autorità sanitaria  si rifugerà dietro al solito argomento degli organici deficitari, ma è argomento che non regge a fronte della ipertrofia di personale di alcuni uffici ed alle tante posizioni di impiego di solo privilegio tenute in piedi. Si tratta, allora, di mettere mano con coraggio alla organizzazione del lavoro  sulla base delle effettive necessità, senza timori sindacali o clientelari.

La sanità casertana non può continuare a credere che il tempo non sia un valore per i pazienti, per cui possono aspettare il loro turno indefinitamente e che è già tanto che vengano presi in considerazione.