Scandalo nell’ambito della raccolta dei rifiuti, congelato posto a detenuto

2 Novembre 2021 - 16:56

SAN CIPRIANO D’AVERSA (Lidia de Angelis) Scandalo nell’ambito della raccolta dei rifiuti, congelato posto a detenuto. Un ennesimo fatto grave si sta verificando in paese, in merito all’ambito della raccolta dei rifiuti, abbiamo appreso che l’Ente versa 50 mila euro all’anno per un dipendente che è stato condannato definitivamente dalla Suprema Corte Costituzionale a maggio di quest’anno a 6 anni ed è quindi detenuto nel carcere di Teramo, per i reati di corruzione, turbativa d’asta, associazione, truffa e finanziamenti illeciti ai partiti ecc. Tale soggetto è Salvatore Schiavone, dipendente con mansione coordinatore della ditta incaricata della raccolta dei rifiuti in paese, dell’ l’azienda Barbato Holding. L’uomo è finito al centro dell’inchiesta relativa al Comune di San Felice a Cancello, dove fu coinvolto e condannato l’ex sindaco Pasquale De Lucia, relativamente al 2016, nell’ambito dell’indagine per corruzione in Comune. Le indagini su delega della Procura di Santa Maria Capua Vetere furono condotte dai carabinieri della Compagnia di Maddaloni, dove emerse una diffusa illegalità in Municipio relativamente all’adozione di una delibera di declassamento del vincolo idrogeologico sul terreno situato in strada provinciale via Napoli da R3 ad R2, (terreno che veniva acquistato il 28 ottobre del 2010 dai Chersoni per la realizzazione di un complesso immobiliare, previo abbattimento di un casolare ivi esistente. Altro episodio in favore della famiglie di imprenditori fu quello di intervenire presso i pubblici ufficiali dell’Asl di Arienzo in occasione di controlli presso l’esercizio commerciale bar Chersoni. Lo Schiavone dopo la condanna avrebbe dovuto essere licenziato, invece no, tale fatto è assurdo, anche perché l’Ente versa soldi per un lavoratore che non può operare, inoltre per l’uomo in qualità di lavoratore si era mobilitato anche il sindacato mettendo al corrente per conoscenza sia l’assessore preposto tale Rachele Serao, come si legge nel documento in nostro possesso. Ora ci chiediamo perché nessuno a vigilato impedendo che ciò accadesse? E quali intenzioni ha l’amministrazione una volta appresa la situazione, vuole continuare in tale condotta o provvedere secondo buon senso? Seguiremo la vicenda.