Sentenza di incandidabilità per Sindaco e Vice: Lombardi e Cipro
28 Ottobre 2025 - 20:04
Un provvedimento in grado di condizionare (per legge) la formazione delle prossime liste elettorali calene
CALVI RISORTA (TdR) – Secondo una ricerca condotta da alcune fonti giudiziarie, con la sentenza n. 1323/2025, depositata il 17 aprile 2025, la dottoressa Giovanna Caso, giudice della Prima Sezione Civile del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha dichiarato “incandidabili” per due tornate elettorali gli ex amministratori comunali di Calvi Risorta, Giovanni Lombardi e Giuliano Cipro.
Una decisione che segna la fine definitiva della carriera politica dei protagonisti di una delle stagioni più controverse della vita amministrativa calena. La vicenda ha inizio il 26 luglio 2024, quando il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero dell’Interno, firmò il decreto di scioglimento del Comune di Calvi Risorta per infiltrazioni mafiose.
Un provvedimento pesante, giunto al termine di un’inchiesta prefettizia che aveva messo in luce rapporti opachi tra amministratori locali e ambienti contigui alla criminalità organizzata. Determinante, in quella fase, fu l’azione di Vito Taffuri, consigliere di opposizione e candidato sindaco alle elezioni del 2022. Attraverso denunce formali e segnalazioni alle autorità competenti, Taffuri contribuì a far emergere una serie di presunte irregolarità nella gestione amministrativa, che portarono all’avvio degli accertamenti prefettizi e, infine, allo scioglimento per mafia.
Dopo il decreto di scioglimento, il Ministero dell’Interno ha promosso – come previsto dall’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) – un procedimento civile volto a dichiarare l’incandidabilità degli ex amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Il fascicolo venne iscritto a ruolo presso il Tribunale Civile di Santa Maria Capua Vetere e assegnato alla giudice Giovanna Caso.
In base all’art. 143, commi 1 e 11, del TUEL il giudice, nel dichiarare l’incandidabilità dell’ex sindaco Giovanni Lombardi e del suo ex vice Giuliano Cipro, era chiamato a valutare la fondatezza e l’attribuibilità nei loro confronti di quei “concreti, univoci e rilevanti elementi” già accertati dalla Commissione di indagine prefettizia e riportati nelle relazioni allegate al decreto di scioglimento.
Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha tuttavia oscurato parte del testo della sentenza, senza che siano note le ragioni di tale scelta. La declaratoria di incandidabilità per i prossimi due turni elettorali segna, in ogni caso, la chiusura di un lungo ciclo politico iniziato oltre un decennio fa e destinato ora a non ripetersi. Fatto salvo l’esito del procedimento penale in corso, i due ex amministratori non potranno infatti più candidarsi alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale almeno fino al 2036!
Per la comunità di Calvi Risorta, già provata dal commissariamento prefettizio e da anni di tensioni istituzionali, la sentenza rappresenta una svolta simbolica e sostanziale: il tramonto definitivo di una classe dirigente che aveva dominato la scena locale. Intanto, negli ambienti politici caleni si apre la riflessione sul futuro: chi guiderà la rinascita amministrativa del Comune dopo la stagione delle ombre e dei sospetti?
