“Taglio la testa a te e a tua moglie”. Minaccia i dipendenti della sua lavanderia, condannato imprenditore di MARCIANISE

22 Ottobre 2020 - 17:05

MARCIANISE – “Vi ho già pagato le mensilità, se venite ancora a chiedere i soldi vi picchio con la mazza da baseball […] firma perché comandiamo noi [… ] dì a tua moglie che deve aprire un conto in banca se no ti ammazzo a te e digli di fare presto ad aprirlo perché ho bisogno di soldi, sono un boss, un uomo di onore e di omertà, ti devo tagliare la testa a te e a tua moglie“.

Sarebbero queste le parole che Ciro Mezzacapo, 66enne di Marcianise ma residente a Portico di Caserta, avrebbe detto a due suoi dipendenti della lavanderia di cui era proprietario, moglie e marito, per costringerli a a firmare una busta paga, nonché 37 cambiali dell’importo di euro per un totale di oltre 4 mila euro. Ma non solo, secondo quanto sanzionato dalla condanna in primo grado emersa dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel settembre 2015, Mezzacapo

aveva spinto sotto minaccia il marito della coppia sotto minaccia ad aprire un conto corrente bancario presso l’agenzia di Santa Maria Capua Vetere di Unicredit e a farsi consegnare 5 carnet di assegni firmati in bianco dal suo dipendente.

La decisione in primo grado è stata poi riformata dalla sentenza in Appello, dove la corte napoletana confermava la condanna, riformando la pena per Mezzacapo a 3 anni e 4 mesi, con mille euro di multa. I legali dell’imprenditori hanno portato le istanze difensive fino in corte di Cassazione, per chiedere l’annullamento della decisione del secondo grado di giudizio. Ma le doglianze del proprietario della lavanderia sono state ritenute inammissibili, confermando, quindi, in maniera definitiva la condanna per le estorsioni ai suoi dipendenti.

LEGGI LA CONDANNA IN CORTE DI CASSAZIONE