Altri quattrini depredati ai comuni di Maddaloni e di San Nicola

12 Aprile 2018 - 00:00

CASERTA (g.g.) Il metodo era lo stesso. E d’altronde con tutti i soldi che ha fatto guadagnare a chi lo ha applicato, figuriamoci se a Maddaloni, a San Nicola, Impresud e Francesco Iavazzi non avrebbero fatto la super tara sulle pese dei rifiuti organici. Una differenza però c’è tra Caserta e gli altri due comuni esaminati nell’ordinanza di sequestro: a Caserta, abbiamo il coindagato per falso ideologico, cioè colui che secondo il pm Giacomo Urbano e il gip Sergio Enea ha truccato i documenti, guadagnandosi un’accusa provvisoria di falso ideologico, mentre a Maddaloni e San Nicola, lo stesso reato, sempre collegato come a Caserta a quello di truffa, viene contestato solo a Iavazzi.

Pesate truccate e poi sistematica falsificazione dei formulari CER. Questa l’architrave delle accuse della procura alla base del provvedimento di sequestro. Per quanto riguarda i quattrini, presuntamente “rubati” su Caserta il conto l’abbiamo già fatto ieri ed era di circa 1 milione 214 mila euro. Nel capoluogo la coppia che ha lavorato a questa presunta truffa è formata dal citato Iavazzi e da Carmine Sorbo, ex dirigente, il quale oltre ad essere indagato per truffa, lo è anche per falso ideologico.

A San Nicola e a Maddaloni l’impegno era più modesto dal punto di vista temporale, come potrete leggere dallo stralcio che pubblichiamo, ma nonostante questo la super cresta sul peso, averebbe permesso all’imprenditore di Capodrise di incassare illecitamente 303

mila 227 euro per Maddaloni e 662 mila 189 euro per San Nicola La Strada.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA