LE ULTIME. NATALE col COVID. Restrizioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. Spostamenti tra regioni e coprifuoco anche a Capodanno
1 Dicembre 2020 - 19:13

I “due punti fermi su cui si muovera’ l’impianto” delle nuove misure anti-Covid prova a fissarli il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia: “Limiti di orario e limitazione della mobilita’ tra Regioni“. Ossia coprifuoco alle 22 anche a Natale e a Capodanno e divieto di spostamento pure tra zone gialle. Una linea del rigore per le festivita’, nonostante o proprio in virtu’ del miglioramento della curva epidemica, ribadita anche dal ministro della Salute Roberto Speranza in videoconferenza con le Regioni. Alle quali domani arrivera’ una bozza del Decreto del presidente del Consiglio per un’ultima valutazione, ma che hanno visto sostanzialmente respinte le loro richieste di maggiori allentamenti.
Il confronto pero’ continua anche nella maggioranza e nel governo e non sono escluse sorprese. Domani Speranza illustrera’ le misure in Parlamento, quindi ci sara’ un dibattito alle Camere e un altro confronto con gli Enti locali, prima del Consiglio dei ministri alle 21, per il prossimo Dpcm da varare dopo domani e che entrera’ in vigore giovedi’ 4 dicembre. Si tratta in primo luogo di prorogare le misure oggi in atto, a cominciare dal sistema delle zone, e poi di prevedere specifici provvedimenti restrittivi per Natale, che potrebbero essere in vigore dal
Non solo: potrebbe esserci un apposito decreto legge sul Natale ad affiancare il prossimo Dpcm. Uno strumento di rango superiore, piu’ adatto – viene sottolineato – a dare copertura normativa alle restrizioni delle liberta’ personali previste per le festivita’: in particolare, per le deroghe alla mobilita’ tra regioni. Il premier starebbe valutando l’ipotesi che gli spostamenti possano avvenire non solo per i residenti, ma anche per i ricongiungimenti familiari. Sull’ampiezza delle deroghe – e quindi del numero delle persone in viaggio – sembrano confrontarsi la linea piu’ dura di Boccia e Speranza e quella piu’ soft del premier.
Altro punto importante, Giuseppe Conte vorrebbe dare un segnale positivo ampliando la percentuale di studenti in classe gia’ dal 14 dicembre: dunque, non una vera e propria riapertura, ma un ridimensionamento della didattica a distanza.. L’ipotesi deve essere ancora sottoposta al vaglio del Comitato tecnico scientifico (Cts). Restano in sospeso anche le misure che impattano sul settore delle vacanze invernali. Pressoche’ sicuro il divieto di riaprire gli impianti sciistici, bisognera’ decidere sulla proibizione di raggiungere le seconde case o gli hotel in montagna. Sulla chiusura di questi ultimi lo stesso Conte avrebbe detto che presenta problemi. Il coordinatore del Cts Agostino Miozzo osserva che i rischi, anche in montagna, sono legati “agli assembramenti negli impianti e negli alberghi”.
Secondo il presidente del Veneto Luca Zaia, che cita Boccia, “il premier sta lavorando perche’ tutti i Paesi confinanti chiudano le piste da sci, staremo a vedere“. Il nuovo Dpcm potrebbe inoltre fermare le crociere nelle festivita’ natalizie, ma una decisione finale non e’ ancora stata presa. Insomma, per dirla sempre col coordinatore del Cts Miozzo, “arrivati a questo punto deve essere chiaro a tutti che anche le nostre piu’ significative abitudini devono cambiare, oppure passeremo rapidamente da un’ondata all’altra. O facciamo cosi’ o verremo travolti da uno tsunami inarrestabile che non si limitera’ al coronavirus, ma aumentera’ il rischio di morire d’infarto o a causa di un incidente perche’ non ci saranno ambulanze, sale operatorie o terapie intensive disponibili“. “Un Natale sobrio e tranquillo – prosegue – e’ l’unico modo perche’ sia davvero un Natale sereno. Io stesso sono abituato a pranzi con 20-30 persone a tavola, quest’anno non si puo’ fare. Come non si potra’ andare alla tradizionale Messa di Natale, non a mezzanotte … sono sicuro che il buon Dio ci perdonera’“.