CORONAVIRUS. Stretta di NATALE. Nuovo Dpcm in arrivo nel fine settimana. “Chiudere il più possibile”

15 Dicembre 2020 - 19:00

Spaccato il Comitato tecnico scientifico, spaccato il governo. Si va verso un inasprimento delle misure a Natale in tutta l’Italia, perlomeno questo e’ l’orientamento dell’ala rigorista dell’esecutivo, ma su come si procedera’ con la stretta ci sono resistenze dentro e fuori l’esecutivo. Il Cts oggi ha fornito le indicazioni sulla necessita’ di andare verso questa direzione ma nel verbale – non firmato da tre direttori generali del ministero della Salute Iachino, Urbani e Rezza – non si fa alcun riferimento alle misure da introdurre.

Per gli scienziati ogni decisione spetta alla politica. Lo stesso presidente del Consiglio Conte avrebbe sottolineato in piu’ di una riunione i dubbi sul costringere gli italiani di fatto a restare a casa nelle festivita’. “Abbiamo gia’ predisposto un piano per le festivita’ natalizie. Forse qualche ritocchino ci sara’ – ha spiegato il presidente del Consiglio -. Alla luce dei suggerimenti del Comitato tecnico scientifico qualche misura ulteriore la introdurremo. Ci stiamo riflettendo”.

Gli italiani non ce la fanno piu’. Va bene inasprire le norme ma non possiamo impedirgli di uscire“, la tesi di chi frena sul ‘modello Merkel’. Ed e’ tornato sul tavolo il tema della scuola. E’ gia’ braccio di ferro tra chi ritiene – anche nel governo – sbagliato far coincidere l’apertura degli edifici scolastici con la campagna di vaccinazione e chi, invece, non vuole sentir parlare di alcun rinvio. “Se l’Rt non scende sotto una certa quota le scuole non riapriranno“, sottolinea una fonte di governo ma M5s e Iv sono gia’ sulle barricate. I ministri Franceschini, Boccia e Speranza insistono sulla necessita’ di fare di tutto per evitare la terza ondata.

Una decisione in merito alla stretta di Natale non arrivera’ prima di giovedi’ mattina, se non addirittura nel week end. Con un nuovo Dpcm. Prima ci sara’ un confronto con i governatori (per chiudere il piano vaccini), poi e’ probabile che si tenga una conferenza Stato-regioni. Le regioni piu’ ‘attenzionate’ sono Veneto, Puglia e Sardegna. Dove l’Rt e’ ancora alto. L’obiettivo e’ arrivare a 6-7mila casi al giorno, anche per permettere il tracciamento.

Se non si raffredda la curva rischiamo di ritrovarci a gennaio con una situazione incontrollabile“, il ragionamento dei ‘rigoristi’. Il Movimento 5 stelle e’ sulla linea del premier, Italia viva ancora piu’ netta nell’impedire ogni tipo di ‘lockdown’. E salvaguardare negozi e ristoranti. L’ipotesi dell”arancione rinforzato’, ovvero di chiudere anche i negozi ma solo nei giorni festivi, e’ in calo. “Dobbiamo essere chiari con gli italiani. Non possiamo confonderli“, spiega una fonte di governo.

Dal 23-24-25 in poi le valutazioni che faremo porteranno l’Italia a essere di un colore unico, piu’ intenso e’ il colore e piu’ restrizioni ci sono“, taglia corto il ministro Boccia. Niente cenone di Natale, niente assembramenti, “ci aspettano tre mesi difficilissimi“, l’alert del responsabile per gli Affari regionali, “la decisione che si aspetta in questo momento riguarda tre giorni, 25, 26 e 1. Ritengo che dalle giornate prefestive in poi, fino al 6-7 gennaio, e’ piu’ utile per tutti chiudere il piu’ possibile“. “Bisogna avere una posizione e mantenerla, non cambiarla ogni tre giorni dicendo ‘Chiusura!’, poi ‘No, ci si potra’ muovere fra comuni!’ ed infine “No, zona rossa in tutta Italia!‘”, punge Renzi.