Bar, ristoranti, orari. Ecco quello che succederà o potrebbe succedere. Vi diciamo giorno per giorno dal 20 fino al 6 gennaio le cose certe e quelle ancora da stabilire
18 Dicembre 2020 - 18:24

L’ordinanza del ministero della Salute scade e da domenica non sarà più in vigore. Se il vuoto non sarà colmato da un’altra ordinanza o dal Dpcm che assume il metodo dei colori, basta un quarto di giurista scalcagnato per affermare che dopodomani 20 dicembre ognuno può andare dove gli pare perché non ci sarà neppure la zona Gialla
CASERTA (g.g.) – Domani, sabato 19 dicembre scadrà l’ordinanza con cui il ministero della Salute ha sancito il passaggio della Campania dalla zona Rossa a quella Arancione. Una variazione che non si è tradotta in sostanziali novità, visto e considerato che il via libera all’apertura di tutti i negozi, dunque non solo di quei pochi come farmacie, tabaccherie, edicole, che potevano stare aperti anche in zona Rossa, è stata stabilita non dall’ordinanza bensì dall’ultimo Dpcm.
Si capisce bene, però, che se la Campania dovesse passare dalla zona Arancione a quella Gialla il discorso cambierebbe radicalmente, a partire dalle sofferentissime attività come bar e ristoranti, che potrebbero servire al tavolo e al banco, oggi condizione impedita dallo status di zona Arancione, dalle 5 del mattino alle 18 del pomeriggio e, fino alle 22, quando partirà il coprifuoco confermato, dedicato solo servizio di asporto, oggi l’unico consentito insieme al delivery.
Anche le autocertificazioni non occorrebbero più se non in rarissimi casi, anche se a pensarci bene, senza regioni Arancioni o Rosse, non servirebbero proprio più. Il governo, come ogni venerdì, è riunito. Va detto che nell’ultimo periodo ha generato più decisioni che regole, sovrapponendo ordinamenti ad altri ordinamenti. Cosa farà stasera il ministro Speranza? Utilizzerà ancora lo strumento dell’ordinanza? Oppure tutto il pacchetto delle feste di Natale e inizio/fine anno sarà coperto da un nuovo Dpcm da fa partire nei prossimi giorni?
Perché anche in questo caso non si tratta di una differenza da poco. Perché se il ministro fa un’ordinanza per sancire le zone Gialle, tra cui la Campania, avremo un’altra sovrapposizione. Però, a pensarci bene, bisogna pur decidere qualcosa per quei pochi giorni che non entrano nel novero dei prefestivi e dei festivi, rispetto ai quali, non sussistono dubbi, visto e considerato che il governo ha già annunciato che decreterà l’istaurazione di una zona Rossa nazionale, con fortissime limitazioni di spostamenti impedendo anche di uscire dalla propria abitazione.
Questo regime, se certi termini ancora hanno un senso, sarà in vigore il 24 dicembre (sicuramente un prefestivo), 25, 26 e domenica 27 dicembre. Successivamente, rientrerà in vigore dal 31 dicembre, il primo gennaio, il 2 gennaio (sabato, dunque prefestivo) e domenica 3 gennaio. Poi si passerà a sabato 5 gennaio per chiudere il tutto con l’Epifania, mercoledì 6 gennaio.
Per cui, rimangono da valutare le giornate di domenica 20 dicembre, lunedì 21, martedì 22, di mercoledì 23, 28, 29 e 30 dicembre e per il 2021, quello che potremmo definire allegramente il ponte sui generis di lunedì 4 gennaio. Se l’ordinanza di Speranza scade, quello che dovrà succedere in questi giorni non definiti sarà chiaramente indicato nello stesso Dpcm perché, giusto per dire, la scadenza bisettimanale non riguarda solo l’ultima ordinanza emanata dal ministero della Salute, ma anche tutte le precedenti, ovviamente iperscadute. Siccome il sistema dei colori non è frutto di un decreto legge, né di alcun dpcm, se non ci sarà un assorbimento da parte della regolamentazione dei decreti del regime dei colori, questo verrà abolito e dunque nelle giornate non prefestive e non festive non ci sarebbe alcun tipo di prescrizione, così come avvenuta tra maggio e novembre. Ma, ripetiamo, se il ministro non farà una nuova ordinanza, sarà il Dpcm ad iscriversi al gioco dei Tre Colori.