MONDRAGONE. Augusto La Torre, vero grafomane; le tre lettere che scottano a ‘don’ Felice Ciccarelli e ai cugini Pietro e ‘Cicciotto’

8 Giugno 2018 - 18:12

MONDRAGONE  – E’ una conversazione lunga, concitata quella tra padre e figlio. Augusto La Torre e suo figlio Tiberio discutono al telefono, con il primo in collegamento dal carcere di Pescara nel quale è rinchiuso, delle lettere che il boss stava inviando a Mondragone. Siamo nel 2015. La Torre junior dice al genitore di smetterla di scrivere missive perchè questo comportamento gli sta creando dei problemi e potrebbe portarlo ad una nuova condanna.

Augusto La Torre sostiene, dal canto suo, di aver scritto solo a 3 persone: ad un loro cugino di nome Pietro, al commerciante Felice Ciccarelli e a un tal ‘Cicciotto’, altro loro congiunto. Il primo, addirittura era finito ricoverato in ospedale dopo averne letto il contenuto mentre Ciccarelli, sentito dagli inquirenti, aveva negato tutto, smentendo il fatto di aver ricevuto qualsivoglia documento da parte del boss di Mondragone.

Nel mentre le lettere di Augusto giungevano a destinazione, però, i rapporti sul territorio con i congiunti del boss, cambiavano: è, ad esempio, proprio il Ciccarelli a prendere le distanze dalla famiglia La Torre, ma Augusto non lo sa ed è il figlio Tiberio a spiegarglielo: ‘On Felice nemmeno ci saluta più, non hai capito? Ci siamo sempre salutati con questo On Felice adesso nemmeno ci salutiamo più?’.

Da qui l’invito al padre a smetterla di scrivere.

Il giudice, in questo stralcio di ordinanza che pubblichiamo e a cui vi rimandiamo per scoprire i dettagli dell’intera vicenda, non crede alle dichiarazioni rese da ‘On Felice‘. Quella lettera, che non è stata mai materialmente ritrovata, per il magistrato esiste ed aveva un preciso contenuto: La Torre senior chiedeva al destinatario la somma di 25 mila euro ma non è stato possibile stabilire se avesse carattere minatorio.

Infine il giudice sostiene, e non è una novità, che La Torre senior non abbia mai veramente chiuso i rapporti con la malavita organizzata perchè, nella stessa conversazione registrata dal carcere, dice di non aver mai voluto denunciare i condomini del villaggio Europa: ‘Se li denunciavo – conclude – li buttavo in mezzo ad una via.‘ Prova inconfutabile, per il magistrato, del fatto che La Torre, abbia continuato a voler salvare alcune persone.

I particolari della vicenda li leggete qui sotto.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLO STRALCIO DELL’ORDINANZA