MARCIANISE. Solo Francesca Tortora “non si è fatta vendere” da G.B. Valentino che, insieme alla moglie, rivuole il Consorzio idrico. In giunta entrano la Iadicicco e la Pasubio

8 Febbraio 2022 - 19:21

Pensate che la prima ha raccolto 123 voti di preferenza, la seconda addirittura 111. Ma questo è perfettamente spiegabile: per stare nell’esecutivo cittadino occorrono caratteristiche che salvaguardino la condizione che la giunta comunale non valga, come effettivamente non vale, un fico secco. Per quanto riguarda Giuseppe Golino caliamo un velo di pietoso silenzio perché sarebbe come sparare sulla Croce rossa

 

MARCIANISE (g.g.) In questa ennesima vicenda di eccentrici personaggi, che ancora una volta ha segnalato le attitudini, su cui peraltro, noi non abbiamo mai nutrito il benché minimo dubbio, come risulta anche agli ultimi articoli che gli abbiamo dedicato, di Giovanbattista Valentino, l’unica persona che ha mantenuto un tratto di coerenza e di serietà risponde al nome di Francesca Tortora. La consigliera comunale, rispetto alla quale noi ascoltiamo tante cose che ora ci spieghiamo, visto che a parlarne male sono i soliti ricottari della politica marcianisana, ha mantenuto un profilo di coerenza e di serietà. Non è andata all’opposizione perché ritiene che il patto stipulato con i suoi elettori, che l’hanno votata nel settembre del 2020 in appoggio ad Antonello Velardi, vada rispettato e che occorrano argomenti molto forti perché lei possa trasformare le comprensibili, doverose critiche che rivolge oggi all’amministrazione comunale, in una decisione che la porti a transitare dai banchi della maggioranza a quelli dell’opposizione.

Francesca Tortora, ha ben capito che G.B. Valentino “se la stava vendendo”. Dunque, ha declinato l’invito che pur le è stato formulato, di un posto all’interno della giunta comunale che a Marcianise, come è noto, se si eccettua la posizione dell’assessore e vicesindaco Tommaso Rossano, non conta assolutamente un cazzo, come hanno dimostrato, peraltro, le dimissioni dell’avvocato Gabriele Amodio.

In giunta, invece, è entrato Giuseppe Golino, rispetto al quale caliamo un velo di pietoso silenzio, perché sparargli contro ,alla luce di tutto ciò che è capitato negli ultimi tre mesi, è come farlo all’indirizzo della Croce rossa.

Domanda: Antonello Velardi è un soggetto che, antropologicamente possiede l’attitudine e la disponibilità umana a superare le incomprensioni senza pretendere pubbliche ammende o atti di sottomissione? Non pretendiamo di rispondere noi a tale quesito. Ma invitiamo ogni marcianisano a farlo, utilizzando la storia recente e i singoli episodi che hanno contrassegnato la sua esperienza da sindaco, dal 2016 fino ad oggi. Velardi non dimentica chi ha osato contestarlo. Ecco perché Francesca Tortora, oltre a dar riscontro coerente anche al suo dissenso che, comunque, ha espresso, ha deciso di non entrare in giunta sapendo bene che Velardi al primo stormir di foglie e non volendo scocciatori o soggetti pensanti tra i piedi, le avrebbe presentato il conto del suo dissenso. Così come farà nei confronti di Giuseppe Golino qualora questi non si stenda, come si suol dire, “a tappetino” al suo cospetto. Cosa che sarà difficile, perché magari all’inizio lo farà pure, pensando anche agli aumenti delle indennità che per effetto di un paio di sciagurati articoli dell’ultima Legge di bilancio saranno attribuiti a sindaci, assessori e presidenti dei consigli comunali. Ma dopo un po’ di tempo riaffiorerà un dato caratteriale, che poi è quello che ha provocato la frattura con il sindaco, il quale, come abbiamo scritto più volte, lo cacciò letteralmente a calci dalla carica di consigliere comunale delegato della Protezione civile.

In questo clima e con i connotati del contesto appena descritto, è del tutto irrilevante il rimpasto formalizzato oggi, allorquando le invisibili Sara Mezzacapo e Federica Porzio, si sono dimesse dalla carica di assessore in modo da lasciare spazio in giunta a Giovanna Iadicicco, moglie del titolare del Bar Duomo, la quale con 123 voti di preferenza personale, bacerà ogni orma impressa da Velardi e Antonella Pasubio, a sua volta quarta, quinta, a questo punto non ricordiamo nemmeno più la graduatoria dei non eletti della lista civica “Marcianise solidale” che in giunta, invece, ci entra con 111 voti di preferenza creando una condizione piuttosto discutibile sul piano della legittimità democratica.

La Mezzacapo entra, però, in consiglio comunale come prima dei non eletti della lista “Marcianise solidale”, al posto di Giuseppe Golino che naturalmente ha lasciato definitivamente, almeno per questa consiliatura, il suo seggio.

Ma figuriamoci, con tutte le turpitudini, tutte le illegalità e le irregolarità che ogni giorno si consumano nel comune di Marcianise ormai pieni di inquisiti per reati relativi all’utilizzo e all’arraffamento di denaro, a partire dal sindaco Antonello Velardi, se si pensa a finezze come queste che, dovrebbero realizzare una felice armonia tra politica e istituzioni.