LE FOTO. MARCIANISE. Lo Stato non s’impegna e per dirla alla De Andrè getta la spugna. Nessun sopralluogo nella casa abusiva del sindaco Velardi che invece ha abbattuto l’abitazione di un poverocristo in via 25 Maggio

18 Febbraio 2022 - 10:15

PREFETTO, MA LEI COSA FA? Scalda la sedia come i suoi predecessori? E’ del tutto evidente che in questo momento la difficoltà e la soggezione, frutto di un carattere troppo tenero, della comandante dei vigili urbani Guglielmina Foglia, sta determinando una condizione imbarazzante visto e considerato che i due dirigenti dell’Ufficio tecnico, il dimissionario Fuschetti e Angelo Piccolo, sono entrambi scappati a gambe levate

 

MARCIANISE (g.g.) Sono trascorse altre 24 ore e lo Stato italiano, anzi, in questo caso scriviamo precisi, la Repubblica italiana non ha ancora adempiuto all’obbligo materiale, giuridico-formale, prim’ancora che etico di svolgere un’azione di verifica all’interno dell’abitazione privata del sindaco Antonello Velardi allo scopo di certificare, sacramentare la realizzazione delle opere di abbattimento, così come queste sono dettagliatamente prescritte nell’ordinanza, firmata lo scorso 17 novembre dal dirigente delle Aree Lavori pubblici e Urbanistica, Anacleto Fuschetti.

Ieri sera ci siamo lasciati, affidando alla eventuale disponibilità alla lettura dei molti che bazzicano nelle pagine web di questo giornale, un articolo in cui segnalavamo una serie di azioni a dir poco sconsiderate e attraverso cui figure istituzionali, che operano in nome e per conto della Repubblica italiana, discutevano del sesso degli angeli, perdendo di vista l’unica vera questione in ballo nella vicenda di questo terzo piano di casa Velardi, divenuto tale, dunque cresciuto a dismisura, nonostante il sindaco di Marcianise avesse titolo solo per costruire un sottotetto.

A riguardo, molti degli eventi consumatisi ieri sono frutto di una situazione, con rispetto parlando, e non per dire, nei confronti di questa persona, di questa professionista dignitosa e perbene: la comandante dei vigili urbani Guglielmina Foglia, non possiede, ovviamente a nostro avviso, il “fisico bestiale” per fronteggiare la personalità del sindaco che a fine anno non le ha dato il permesso per rinnovare l’assegnazione in comando presso la presidenza del consiglio regionale, costringendola, sapendo bene di farle un dispetto, a tornare a Marcianise.

Ad oggi, Anacleto Fuschetti, cioè colui che ha firmato l’ordinanza, si è messo in malattia subito dopo aver annunciato le sue dimissioni dall’incarico di dirigente; l’altro dirigente Angelo Piccolo, che avrebbe già indicato il pollice verso rispetto ai documenti presentati all’Ufficio tecnico da Antonello Velarsi attraverso i suo tecnici di fiducia Di Bernardo e Roberto Rossano, cugino diretto del vicesindaco nonché assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici Tommaso Rossano, si è a sua volta messo in congedo in quanto costretto all’autoisolamento a causa della positività al Covid riscontrata in un congiunto. Per cui, oggi, nell’Ufficio tecnico, non c’è una sola figura professionale abilitata a svolgere il dovuto sopralluogo perché le altre, a partire da Iuliano, non hanno i requisiti per farlo, non trattandosi di figure dirigenziali.

Siano esse malattie reali o malattie diplomatiche, fatto sta che oggi l’unica potestà del Comune di Marcianise che può colmare quello che si evidenzia come un vulnus è rappresentato dai vigili urbani. Per cui, se la comandante Guglielmina Foglia se la fa sotto dalla paura, perché non ha il fisico bestiale come il nostro per ringhiare sotto al naso del sindaco guardandolo fisso negli occhi e spernacchiandolo con la citazione testuale tratta da Giovanni, di Aldo e Giacomo che interpreta il personaggio del sardo, “abbassa lo sguardo”, è chiaro che Filippo Lasco, anche lui ufficiale di polizia giudiziaria, ha sentito il dovere di attivare lui la procedura di sopralluogo. Ma ciò è accaduto per la pavida latitanza di chi avrebbe potuto evitare questo necessitato protagonismo di un vigile urbano che in passato si  scontrato duramente con Velardi con il quale ha scambiato anche denunce penali. Per cui, è inutile prendersela con Lasco. Perché se è inopportuno che l’abbia fatto lui, comunque, molto meglio lui che da ufficiale di pg ha il diritto di attivarsi, al di là delle questione di opportunità che si giocano su un altro tavolo, che nessuno.

Oggi, giovedì 17 febbraio, così si presenta questa piccola porzione di via 25 Maggio che vi rappresentiamo nella foto allegata e collegata a questo articolo. In quest’area vuota c’era la casa di una persona che si alza alle 5 del mattino e si ammazza di lavoro per portare il pane a casa. Ci dicono, un meccanico. Quando alcuni anni fa al Comune di Marcianise si facevano i condoni falsi, cosa che poi è successa anche in tanti altri Comuni di questa provincia, a partire da Maddaloni dove solo qualche mese fa si sono registrate dure condanne per ex funzionari comunali, il caro meccanico che non aveva davanti a sé una cognizione del mondo che lo portasse a lottare contro i mulini a vento, scucì, a quanto pare, 40 mila euro per sbloccare il condono della casa di via 25 Maggio di sua proprietà.

Il Comune di Marcianise ha ordinato ed eseguito l’abbattimento e là dove c’era la casa del povero meccanico ora c’è uno spazio vuoto.

Dura lex sed lex dicevano i romani. Ma non per tutti. Perché se sei un sindaco, se sei un potente, se sei uno che la sa lunga, in pratica se sei Velardi, la legge sarà anche dura ma non verrà applicata allo stesso modo per tutti, con buona pace dell’articolo 3 della Costituzione, che, quando entriamo in un tribunale a rispondere di ridicole accuse, frutto di querele fatte esclusivamente da politici e o da soggetti tipo Velardi, ci troviamo sempre di fronte. Una volta ci arrabbiavamo, oggi a quella scritta, a quella legge che sarebbe uguale per tutti, ridiamo in faccia.