SERVIZI SOCIALI e CAMORRA. Salta fuori anche un giro di riciclaggio tra le cooperative di Orlando Diana e Maurizio Zippo e società sull’orlo del fallimento. Una per una, banca per banca, bonifico per bonifico, TUTTE LE TRANSAZIONI

14 Marzo 2022 - 14:13

Concludiamo il racconto delle ultime tre puntate del nostro lungo focus, che abbiamo dedicate alla figura dell’ex politico e oggi sempre politico attraverso la moglie, Orlando Diana. Il circuito dei quattrini tra la coop Il Volo, la coop Primavera, il consorzio Sinergia, la Beta srl e la Global service 2007 srl. Chi sono Luigi Capuano e Angelo Troise?

 

SAN CIPRIANO D’AVERSA – La Dda ha dato mandato nel corso della sua ormai arcinota indagine sugli appalti dei servizi sociali, dei comuni, dei consorzi d’Ambito intercomunali e dell’Asl di Caserta, ai poliziotti della Squadra Mobile  di setacciare letteralmente tutti i conti correnti collegati, a vario titolo, a Orlando Diana che, insieme a Luigi Ginotto Lagravanesee a Pasquale Capriglione, è senza ombra di dubbio, il protagonista principale dell’indagine dei magistrati antimafia.

Già nell’articolo di ieri sera (CLIKKA E  LEGGI

) abbiamo evidenziato alcune trattazioni bancarie. In particolare quelle che dall’agosto 2017 all’agosto 2020, sono state imbastite e realizzate nel conto e dal conto, intestato alla cooperativa Il Volo, di cui Orlando Diana era e forse ancora è legale rappresentante.

Ma siccome il presunto meccanismo criminale si fonda sul controllo, da parte di quest’ultimo, in combutta con Maurizio Zippo, anche lui sanciprianese doc, seppur domiciliato a Casapulla, al pari di tanti suoi conterranei, e con studio a Santa Maria Capua Vetere, gli accertamenti bancari non si sono limitati al conto della coop Il Volo, acceso nella sede di Caserta del Monte dei Paschi di Siena.

Le prime tracce di Orlando Diana correntista ed utilizzatore di servizi bancari, risalgono, infatti all’anno 2000. Al tempo, non sappiamo se ancora oggi sia così, ma non ci risulta, la Banca Popolare di Bari aveva una sua sede operativa niente popodimeno che a Casapesenna, e un’altra niente popodimeno che a Casal di Principe.

Inutile dire che se una banca apre due sportelli, due sedi ad un chilometro di distanza, è perchè ritiene che esista una densità di patrimoni, di quattrini che girano molto elevata. Avere sportelli nell’anno 2000 a Casal di Principe, a Casapesenna, significava giocoforza incrociare quattrini di non edificante provenienza.

Ma si sa, per dirla alla imperatore Vespasiano, pecunia non olet ed allora, Orlando Diana apre, dunque, un conto personale il 6 luglio del 2000 nella filiale di di Casapesenna dell’istituto di credito pugliese. Il 22 ottobre 2016, dunque, più di 16 anni dopo, questo conto viene trasferito alla già citata filiale della BPB di Casal di Principe.

In tale conto di Casale ne confliuva anche un altro, sempre acceso da Orlando Diana e sempre nella filiale di Casapesenna della Banca Popolare di Bari, il 25 febbraio 2008. Attenzione, come scrivevano all’inizio, i passaggi sono stati controllati dettagliatamente uno per uno. Per cui, quest’ultimo conto tra il secondo a disposizione di Orlando Diana, era figlio di un altro conto che la stessa persona teneva aperto alla Intesa San Paolo con un saldo di 24mila 502 euro.

Dalla filiale di Casal di Principe della Banca Popolare di Bari sono partite diverse operazioni. Il periodo analizzato va dal primo gennaio 2016 (si tratta di una scadenza temporale tecnica, visto che Orlando Diana lo apre nell’ottobre di quell’anno) fino al 2 settembre 2020.

E qui scopriamo un’altra delle tentate attività di questo versatile e “talentuoso” imprenditore che si dimostra un vero e proprio diversificatore nelle proprie scelte aziendali. Esiste infatti anche la società Punto commercio sas di Diana Orlando & C.

Dunque, ricapitoliamo: Il Volo e tutti i suoi derivati e i servizi sociali, Il Volo e tutti i derivati nei servizi socio sanitari, Campania Emergenza che stravince la gara d’appalto per i tamponi covid un mese dopo l’esplosione della pandemia; servizi di somministrazione è sempre risultato Diana finanche dipendente di “Non solo Caffè” srl, di Antonio Di Caterino, cugino della moglie Giuseppina Barbato e uomo, al contrario, alle dirette dipendenze del Diana.

E ora ache il commercio. Non sappiamo se alimentare o di altro genere, se all’ingrosso o al dettaglio, ma questo non è fiondamentale stabilirlo almeno per ora, perchè basta solamente sottolineare questa ampiezza degli interessi economici dell’ex assessore comunale di San Cipriano, marito dell’appena dimissionaria dalla carica di presidente del consiglio comunale, sempre di San Cipriano, l’appena citata Giuseppina Barbato, che resta comunque consigliera, all’altro dei 650 voti di preferenza raccolti alle ultime amministrative in cui, forse non a caso, a questo punto, Vincenzo Caterino fu l’unico candidato sindaco in campo, esattamente com’è successo qualche mese fa a San Marcellino, dove si è presentato il solo Anacleto Colombiano, oggi in predicato di diventare presidente dell’Ato provinciale del ciclo delle acque per volontà del suo strettissimo amico Giovanni Zannini.

Nel conto corrente di Casal di Principe, cioè quello personale, entravano mensilmente diversi bonifici provenienti delle società di cui Diana risultava dipendente o consulente. Ora, se la Dda afferma che lui in realtà, controllava o semi controllava queste aziende, diventa anche probabile, verosimile, che contrattualizzarsi come dipendnete o come consulente rappresentasse, da un lato, un modo per non dare troppo nell’occhio, dall’altro lato un sistema per garantirsi i “soldi suoi”, frutto di attività, nominalmente ascrivibili ad altri, ma di cui era titolare reale, di fatto.

Per la precisione, questi bonifici arrivano proprio dalla coop Primavera, quella sotto il formale controllo di Maurizio Zippo, quella che si associa per diversi ani alla coop il Volo nella gestione della Rsa di via De Falco a Caserta interrotta solo a causa della già nota e da noi più colte trattata interdittiva antimafia.

Altri soldi arrivnao ad Orlando Diana dal consorzio di cooperative Sinergia, termine questo che dà l’idea di un movimento di azioni imprenditoriali, di iniziative, di idee provenienti da diversi soggetti giuridici, da diverse società, realmente distinte tra di loro, in pratica, la stessa cosa, visto che si tratta del consorzio che si aggiudicò a suo tempo la mega gara Asl per la gestione dell’appena menzionata Rsa di via De Falco a Caserta,costituita da Zippo e Diana e dunque da coop Primavera, per prima colpita da interdittiva che blocca anche l’attività imprenditoriale del consorzio in quanto tale, e dalla coop Il Volo.

Soldi sul conto di Orlando Diana da Punto Commercio, da Primavera e dal consorzio Sinergia. In poche parole, soldi ad Orlando Diana da società in pratica controllate o, nel caso di Primavera, co-controllate dallo stesso Diana.

Ovviamente per chi ha letto il nostro articolo di ieri sera, è facile dedurre che i bonifici inoltrati dalla coop Il Volo, legale rappresentante Orlando Diana, alla persona fisica Orlando Diana, partivano dalla filiale di Caserta del Monte dei Paschi di Siena, dove, a partire dal febbraio 2016, Il Volo aveva aperto un conto corrente, sviluppando anche altre transazioni, così come abbiamo dettagliatamente spiegato sempre nell’articolo di ieri sera  (CLIKKA E LEGGI).

Dunque, lo spettro di analisi degli inquirenti della Dda di Napoli e della Mobile di Caserta riguarda una serie di conti correnti: oltre a quelli già citati, intestati direttamente a Orlando Diana e alla coop Il Volo, le indagini sono state svolte anche sui conti della moglie Giuseppina Barbato e alla società Punto Commercio srl.

E veniamo all’ultimo unto da noi trattato nell’articolo di oggi, relativo ad un giro di fatture sospette che potrebbero anche prefigurare delle attività di riciclaggio. Sempre dalla filiale di Caserta del Monte dei Paschi di Siena il 27 dicembre 2016 parte un bonifico di 37mila 318 euro e 42 centesimi a saldo di una fattura ricevuta il 30 novembre precedente, cioè poco meno di un mese prima, dalla società Beta srl (bio evoluzione tecnologica ambientale), con sede a Napoli via Lepanto e di cui era titolare Luigi Capuano.

Ad occhio e croce potrebbe trattarsi di servizi di pulizia, di asanificazione. La Dda fa due considerazioni. La prima relativa alla somma, considerata molto cospicua in relazione ai servizi presuntamente erogati, la seconda relativa alla governance di questa Beta eccetera eccetera, ilcui titolare, l’appena citato Luigi Capuano, l’ha avviata verso il fallimento. Un percorso che oggi la vede pienamente inserita in una procedura concorsuale.

Attenzione, qualche giorno prima del bonifico in uscita da Il Volo a Beta, ne era partito un altro, sempre all’indirizzo di Beta, ad opera della coop Amame, altra cooperativa che la Dda considera sotto il controllo di Orlando Diana e Maurizio Zippo attraverso la figura di Antonio Fabozzi, su cui pure ci siamo molto intrattenuti nell’articolo di ieri sera. Questo bonifico, partito il 18 dicembre 2016, è di 18mila 261 euro.

Scavallando poi il bonifico spedito a beneficio di Beta partito il 27 dicembre e accreditato il 29 dicembre si arriva alla data del 16 gennaio 2017, allorquando un terzo bonifico affluisce nel conto di Beta. Mittente, il consorzio Sinergia Entra nel conto de Il volo, un bonifico di 38mila 103 euro, per una fattura che la coop appena citata spedisce al consorzio Sinergia formato a sua volta dalla stessa coop, cioè il Volo di Orlando Diana e dall’altra coop Primavera di Maurizio Zippo. Un vero e proprio tourbillon di danato che gira sempre tra le stesse mani.

Contestualmente a questo movimento in entrata sempre proveniente dalle cooperative e dal consorzio di Orlando Diana e Maurizio Zippo, la Beta rovescia il suo ruolo e spedisce 4 bonifici: il primo, datato 23.12.2016 di 18mila 160 euro e 75 centesimi, alla Goblal Service 2007 srl.

Il 23 dicembre 2016, cioè 24 ore dopo il 22 dicembre 2016, dal conto di Amame era partito il bonifico a favore di Beta con 18 mila 261 euro e 45 centesimi. Non sono proprio uguali, uguali, ma poco , anzi pochissimo ci manca, precisamente di circa 100 euro.

Il 2 gennaio 2017, diradatisi i fumi della notte di San Silvetro, il signor Beta passa guai Luigi Capuano inaugura l’anno con un bonifico sempre a Global di 36 mila euro e 75 centesimi. Il 27 dicembre con accredito avvneuto il 29 dicembre, Il Volo aveva fatto invece un bonifico a favore di Beta di 37 mila 318 euro e 42.centesimi In questo caso, la differenza, sempre minima è di mille e 300 euro. Se li avessero fatti proprio uguali uguali, mettiamoci nella testa di questi qua, insomma, ci siamo capiti.

Il 17 gennaio 2017, giorno dedicato a S.Antonio Abate, meglio conosciuto come S.Antuono, Beta fa un bonifico sempre a favore di Global di 16mila euro e 75 centesimi. Due giorni dopo, parte il quarto ed ultimo bonifico, sempre verso lo stesso destinatario, di 13 mila 600 euro e 75 centesimi. Stavolta si sono organizzati un pò meglio, passando dalla minima differenza tra la transazione in uscita e quella in entrata allo spacchettamento in due tranches.

Il 16 gennaio cioè il giorno precedente a uello del primo bonifico, spedito da Beta all’indirizzo di Global Service, era successo che il consorzio Sinergia, cioè sempre Zippo e Diana, aveva pagato, attraverso un bonifico, allo “sfortunato” Luigi Capuano, la somma di 38mila 103 euro e 28centesimi.

C’è una differenza un pò più marcata che però andrebbe poi valutata in base ad accordi che nell’ambito di un’inchiesta di queste dimensioni, non sono sempre focalizzabili nel dettaglio.

Siccome noi stiamo sintetizzando i contenuti di una semplice richiesta di perquisizioni, inoltrata dalla Dda, no npossiamo certo sapere cosa gli inquirenti abbiano in mano nel momento in cui affermano che la Global Service 2007 si è mossa, insieme alla Beta, e attraverso i due amministratori, il già citato Luigi Capuano e il signor Angelo Troise, “con pregiudizi penaleregistrati a carcio” per ripulire questo danaro, per reanderlo oggetto di riciclaggio.

Poi, come abbia fatto Troise a rimettere a disposizione, magari in contanti esentasse (al riguardo, dalle parti di Casal di Pricipe ci sono stati e ci sono autentici artisti del bancomat e delle carte ricaricabili) , di Orlando Diana e magari di Maurizio Zippo, questi soldi, al momento non lo possiamo stabilire, ma non è detto che successivi e a questo punto possibilissimi sviluppi di questa indagine, possano contribuire a chiarirlo.