Gli assassini del barbiere restano in carcere, parla la cognata: “Quei mostri dovranno avere l’ergastolo!”

14 Dicembre 2022 - 10:03

COMUNICATO STAMPA – Il tribunale del Riesame di Napoli, dopo aver certificato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, ha confermato l’ordinanza di custodia per Alessandro Moniello di 49 anni e Roberto Moniello di 27, padre e figlio accusati dell’omicidio del barbiere 38enne Luigi Izzo, avvenuto il 5 novembre scorso a Castel Volturno.

Nei prossimi giorni si verrà a conoscenza di una decisione del Riesame forse più importante ai fini processuali, ovvero se i giudici partenopei hanno escluso, come richiesto dal legale dei due indagati, Giuseppe Guadagno, l’aggravante dei futili motivi contestata dalla Procura, circostanza che in teoria può comportare pene carcerarie fino a 30 anni.

La difesa, nell’istanza avanzata al Riesame, non ha chiesto infatti la scarcerazione, essendo il 47enne Alessandro Moniello reo-confesso, mentre sul figlio Roberto, accusato di concorso nel delitto avendo accompagnato il padre da Izzo, sono in corso ulteriori e approfondite indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere e dei carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone.

Izzo fu ucciso da Moniello in seguito ad una lite che aveva coinvolto il figlio Roberto, alla quale peraltro Izzo non aveva preso parte. Era stato il fratello di Izzo, infatti, ad aver litigato con Roberto Moniello. Il papà di quest’ultimo però prese il figlio dopo la lite e, armato di coltello da cucina, si recò in auto da Luigi Izzo, e dopo averlo trovato mentre scendeva dall’auto davanti casa, lo accoltellò più volte al petto. Moniello ha confessato alcune ore dopo, e ha fatto anche ritrovare l’arma del delitto, che aveva gettato in un canalone.

Bisogna dare voce alle notizie che riguardano la brutale uccisione del mio amato cognato.  Una persona perbene, un gran lavoratore, ammazzato senza pietà né motivazioni. Quei maledetti mostri dovranno avere l’ergastolo!”- sono le parole di Maria Mara Sautto, cognata di Izzo, che si è rivolta al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

“Nessuna attenuante, nessuno sconto, chi uccide deve restare in galera il più a lungo possibile. Se siamo colpiti da questa deriva criminale e violenta è anche perché si è tollerato e permesso troppo, perché è mancata sempre la certezza della pena. Sono le vittime ed i loro familiari a dover essere tutelati e sostenuti, non certo i criminali e gli assassini. La famiglia Izzo avrà da noi il massimo appoggio.” – ha commentato Borrelli.