LE FOTO MARCIANISE. I gemelli della legalità, il sindaco Velardi abbracciato a mister “perzecone”, amico del cuore di Pino Buttone e…

29 Giugno 2018 - 13:11

MARCIANISE(g.g.) Ormai siamo lanciati in una sorta di empireo spirituale: Antonello Velardi non è più solo un taumaturgo, cioè un risolutore decisivo di problemi, ma è anche un redentore, limitandoci, per il momento, ma solo per il momento, alla erre minuscola in attesa di sviluppi, magari provenienti dal Vaticano. Se una persona che ha avuto qualche problema giudiziario che magari in qualche processo di camorra, se l’è cavata con una prescrizione, se compare davanti a un’altra persona, a uno che al sindaco sta sulle scatole, trasmette e contamina immediatamente con il suo fluido, il suo interlocutore, il quale vede sgonfiarsi la sua caratterizzazione di avversario politico del primo cittadino, con una raffica di rilievi morali che conducono tutti ineluttabilmente alla propria “cultura della diversità”, roba che Berlinguer a questo qua gli avrebbe fatto un baffo.

E allora non è un problema se il sindaco fa 4 chiacchiere cordiali con un nipote dei Belforte, accarezzando il suo cavallo (foto in basso). E non è neppure un problema se con tanto di maglietta con su scritto “legalità”, se ne sia abbracciato a Pino Celestino,

chiamato scherzosamente dai suoi concittadini, “perzecone”, imputato (un pò assolto, un pò prescritto) nel processo Armenino (manco a dirlo per illecito sversamento di rifiuti), a carico di Giuseppe Buttone, fratello di Maria, moglie di Mimì Mazzacane. Di “perzecone” parla anche il collaboratore di giustizia Michele Froncillo, che lo definisce, lui Froncillo, non noi, per carità, viva “perzecone”, “persona vicina al clan Belforte.

Naturalmente al di la della storia giudiziaria del buon “perzecone”, amico del cuore di Pinuccio Buttone, il contatto tattile con la panza di Velardi che benedice la maglietta della legalità, redime e salva, come abbiamo detto all’inizio, l’anima del reo o quella di un altro che magari reo non è, ma sicuramente è dotato di una testa un pò gloriosa, entrambi da aggregare alle grandi battaglie per il diritto come quella che improvvisamente, dopo che il deposito dei rifiuti targato Lea srl ha operato in pace per anni, senza che l’amministrazione comunale di Marcianise, che pur lo conosceva e ne conosceva le carenze, non è intervenuta, ora, a favore di telecamere sciorina un lungo presidio trash in cui però “se magna e se beve” alla grande visto che dal cofano di un’auto con una igienicità dubbia esce di tutto e di più.

Continueremo a seguire gli eventi.