S. FELICE A CANCELLO ALLE ELEZIONI. Chi sta con Raffaele Palmieri. Le mosse del gruppo storico di Carmine “pazzaglione” D’Addio, di Colella, Petrone e gli orfanelli di De Lucia: Emilio Nuzzo, i Biondillo e Agostino Nostrale

17 Gennaio 2023 - 17:08

SAN FELICE A CANCELLO (g.g.) Un po’ di settimane fa abbiamo compiuto una prima descrizione delle attuali forze in campo, in vista delle prossime elezioni comunali che dovrebbero svolgersi in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno, con eventuale ballottaggio, naturalmente, a due settimane di distanza.

San Felice a Cancello è un comune particolare: da un lato, infatti, superando i 15mila abitanti, vota con un sistema elettorale che premia aggregazioni multiliste e, dunque, solletica anche i simboli dei partiti più importanti a scendere in campo. Dall’altro lato, conserva delle caratteristiche tipiche dei comuni al di sotto dei 15mila abitanti, dove un candidato sindaco può schierare una sola lista, che deve sintetizzare tutto, in special modo i posizionamenti delle strutture familiari più significative e anche le dinamiche delle relazioni, presenti qui, come del resto altrove, tra imprenditori e politici.

Per quanto riguarda i partiti, è probabile che almeno Fratelli d’Italia e Forza Italia da un lato, forse il Pd da un altro lato, si schiereranno con i propri simboli. Stesso discorso dovrebbe valere per il Movimento 5 Stelle.

Tornando al concetto iniziale e cioè alla rappresentazione di matrice comunque paesana delle dinamiche elettorali sanfeliciane, riteniamo che questo fatto, cioè la decisione di alcuni partiti di correre con il proprio simbolo, non costituirà un fatto decisivo per determinare l’esito elettorale.

Giusto per fare un esempio, se Forza Italia, che dovrebbe appoggiare il candidato sindaco Raffaele Palmieri, storico e ormai eterno vice presidente del Consorzio Idrico di Terra di Lavoro, sarà soprattutto perché Massimo Grimaldi, consigliere regionale che insieme a Caldoro vive un momento di grandi difficoltà con il suo partito, avrà convinto Giorgio Magliocca che, a sua volta, darà il via libera al coordinatore provinciale, nonché sindaco di Arienzo, Giuseppe Guida, di schierare il simbolo forzista al fianco di quest’ultimo. Ma una cosa sarebbe, per le prospettive del Palmieri, una lista di Forza Italia, messa insieme solamente dal referente cittadino Orlando Savino, ex vice sindaco dell’amministrazione Ferrara, altra cosa se, oltre a Savino, lavorerebbero per il risultato di Forza Italia anche i componenti di quello storico grumo di potere, da decenni concentrato attorno alle figura di Carmine D’Addio e del suo congiunto Corrado Colella ,che nel periodo dell’amministrazione Ferrara ha svolto la funzione di presidente del consiglio comunale.

D’Addio, Colella e, insieme a loro, Francesco Petrone, ex vice sindaco di Pasquale De Lucia, ritengono – e da un punto di vista dell’aritmetica elettorale hanno ben ragione a pensarlo – di essere un partito a sé. Non a caso, negli ultimi giorni stanno trattando a 360 gradi avendo incontrato Raffaele Palmieri, ma anche gli altri due competitor in pectore Emilio Nuzzo, ex zinziano e consigliere provinciale per diversi anni, e Agostino Nostrale, per intenderci il dominus dell’associazione Giovani mentori, che ha capito tutto, ma proprio tutto, del cambiamento climatico in atto avendo spostato nel 2021, con adeguato finanziamento comunale, i centri estivi nel periodo natalizio e avendolo poi rifatto l’anno dopo, sotto le insegne di un’altra associazione, denominata Projenia scs che, a questo punto, si sarebbe potuta chiamare anche “effetto serra”, che non ci stava male visto che gli eventi estivi del 2022, traslati a Natale, si sono svolti con temperature da primavera inoltrata.

Non sappiamo se la discesa in campo di Agostino Nostrale abbia una connessione con i copiosi finanziamenti ricevuti nel corso di due anni, sempre a firma del mitico Bernardino Ciccozzi, ragioniere che ha scalato tutte le categorie professionali diventando, in pratica, un dirigente, pur non avendo, a quanto ci risulta, mai introitato una laurea e riuscendo a decollare letteralmente negli organigrammi comunali, essendo partito da un livello molto modesto di impiegato, con un’assunzione legata a ragioni ambientali. D’Addio e Colella hanno incontrato finanche Emilio Nuzzo che dovrebbe essere un loro rivale naturale. Ma è chiaro che questa attività è finalizzata, almeno al momento, a far capire a tutti che loro, il gruppo storico che partorì a suo tempo il progetto che portò al comando del Comune di San Felice a Cancello Pasquale De Lucia, stanno ancora lì, sono vivi e vegeti e soprattutto sono determinanti per l’esito elettorale. Questo storico grumo di potere, mediamente si è sempre scontrato con Emilio Nuzzo, soprattutto perché quest’ultimo, per motivi extrapolitici, non ha mai visto di buon occhio la famiglia Biondillo che ha vissuto e vive in maniera, diciamo così, un po’ avventurosa con qualche pesante pendenza giudiziaria, come ad esempio quella riguardante Alessio Biondillo, arrestato per droga qualche anno fa e resosi irreperibile, com’è di moda in questo territorio e come ha fatto anche, nell’ambito dell’esecuzione dell’ordinanza che ha portato all’arresto del vice presidente della Provincia ed ex vice sindaco di Santa Maria a Vico, Pasquale Crisci, anche Domenico Nuzzo detto Mimmariello, manco a dirlo consuocero di Alessio Biondillo o’ sanzion, cugino di quel Clemente Biondillo, assessore ai tempi di Pasquale De Lucia e con quest’ultimo arrestato nell’ambito dell’applicazione dell’ordinanza sui presunti rapporti tra quell’amministrazione e il clan dei Casalesi, con Antonio Zagaria, fratello di Michele Zagaria, in primis. Ora bisognerà capire se nel gioco delle parti, il gruppo D’Addio, Colella, Petrone ed eredi di Pasquale De Lucia chiuderà un accordo, sin dal primo turno, con Raffaele Palmieri, entrando a far parte della lista di Forza Italia, oppure se vorranno spingere la trattativa al periodo del ballottaggio.

Perché ballottaggio ci sia occorre che i candidati a sindaco siano almeno tre, altrimenti già in partenza la coda del secondo turno andrebbe esclusa. Per questo motivo la candidatura di Agostino Nostrale potrebbe proprio costituire lo strumento giusto per portare Raffaele Palmieri ed Emilio Nuzzo al turno di ballottaggio e, a quel punto, alzare il prezzo rendendo credibile l’ipotesi che ci possa essere addirittura una riappacificazione con Emilio Nuzzo, con conseguente rischio di sconfitta per Palmieri che, a quel punto, dovrebbe concedere spazi di potere, magari ragionando anche con l’ottimo Ciccozzi che a questo carro dei D’Addio, dei Colella, ecc. è legatissimo. Per quanto riguarda invece, Fratelli d’Italia, rappresentato a San Felice a Cancello da Mario Sgambato e Luca Alfredo D’Andrea, è chiaro che l’organizzazione di una lista competitiva passa, necessariamente, per l’eventuale decisione del consigliere regionale Alfonso Piscitelli, uomo del territorio, di impegnarsi direttamente. Al riguardo, Piscitelli non avrebbe alcun problema a diventare a sua volta promotore della candidatura a sindaco di Raffaele Palmieri, con cui intrattiene ottimi rapporti.

Su Zinzi, al momento, non ci pronunciamo. Ma nei prossimi giorni, sicuramente, vi daremo qualche indicazione in proposito. Stesso discorso per Francesco Buonomano, storico segretario della parlamentare europea, oggi vicepresidente a Strasburgo e a Bruxelles, Pina Picierno. Non sappiamo se Buonomano voglia candidarsi a sindaco in un’ipotetica coalizione di centrosinistra, o se intende solamente mettere insieme 16 nomi elettoralmente decenti, aggregandosi poi a uno dei due competitor di Raffaele Palmieri.