SCANDALO AERONAUTICA. Uno per uno i nomi dei casertani coinvolti. E una prima analisi delle misure cautelari sull’asse pm-gip
21 Aprile 2023 - 17:53
Mazzette, favori e lavori di ristrutturazione erano il mezzo di scambio per aggiudicarsi decine di appalti riguardanti l’esecuzione di lavori nelle basi militari dislocate tra Lazio e Campania
AGG 15.03.2024 – LA POSIZIONE DI ZITIELLO E’ STATA ARCHIVIATA DAL GIP DI VELLETRI
AGG. – La posizione di F.F.A. è stata archiviata
GRAZZANISE – Facciamo un po’ di ordine, di contabilità giudiziaria sull’ordinanza che l’alto ieri mattina, ha portato all’arresto di 14 persone, nell’ambito di un’inchiesta della procura laziale di Velletri su presunti appalti truccati, imprenditori e militari dell’Aeronautica corrotti, che vede coinvolte vicende avvenute anche nella base di Grazzanise.
Siamo quasi costretti ad operare in questo modo – avremmo evitato volentieri – perché leggendo altrove, allo scopo di capire come siano andate le cose, in modo da, come si suol dire, agganciarsi all’argomento, non si capisce un tubo. E, inoltre, i numeri sono a dir poco aleatori.
Dunque, in questa ordinanza gli indagati sono precisamente trentanove. Su questo non c’è dubbio, perché indagati sono tutti coloro per i quali la procura di Velletri ha chiesto al tribunale all’interno del quale opera l’emissione di un provvedimento di misura cautelare in carcere, 14 di misura cautelare agli arresti domiciliari, 16 misure di obbligo di dimora.
Ad altre otto persone è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari, ai sensi dell’articolo 415 bis del codice di procedura penale.
Siccome è scritto “per altre otto persone”, dobbiamo ritenere che questo numero vada aggiunto ai 31 per i quali la procura di Velletri ha chiesto l’emissione di una custodia cautelare, ma senza notificare alcuno avviso di conclusione indagini.
Insomma, l’ordinanza va letta per capire se si tratta di un’indagine a due fasi. La prima già conclusa per 8 persone, l’altra già conclusa per altre 31.
Detto questo, per la procura di Velletri il tenente colonnello Alfonso Iazzetta, direttore dei lavori in alcuni cantieri dell’Aeroporto militare di Grazzanise, esprime una posizione rispetto all’indagine meritevole dell’applicazione della misura cautelare più afflittiva che esiste nel nostro ordinamento, cioè il carcere.
Più lievi, sempre secondo la procura di Velletri, sarebbero le posizioni di altri 14 indagati, ovvero Massimo Zitiello, Alessandro Porcaro, Francesco Picarella, Michele Palumbo, Remo Palladini, Gianluca Mattozzi, Vito Antonio Martielli Salvatore Guarino, Antonio D’Alterio, Marcello Corsi, Aniello Corcione, Andrea Ciotoli, S.C. e Antonio Capoluongo (53enne, orginario di Casal di Principe e residente a Cellole). Per loro, infatti, sono stati richiesti gli arresti domiciliari.
Ancora più basso l’impatto che avrebbero avuto negli episodi, nelle vicende contestate, i 16 soggetti per i quali i pm della procura di Velletri hanno chiesto l’emissione dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e contestuale divieto di allontanamento dall’abitazione nelle ore notturne. Si tratta di: Giovanni Verazzo (nato a Capua nel 1975, presumibilmente originario di Casal di Principe e residente a Caserta), Mario Stradaioli, Roberto Papale, Loredana Pantalone, Robert Silvestro Marcovecchio, Matteo Giannetti, F.F.A., Aldo Fibrino (50enne, nato a Caserta, ma residente a Casaluce), David Fatone, Tiziana Fagiolo, Lino Dell’Olmo, Raffaele Cicarelli, Giancarlo Caccavale, Susanna Buriani, Tommaso Benedetto, Renzo Ardovini.
Quasi sicuramente sono casertani anche altri indagati oggi residenti fuori dalla nostra provincia. Si tratta di Massimo Zitiello, 58 anni, originario di Sparanise che abita a Ciampino, per il quale la procura ha richiesto gli arresti domiciliari. Salvatore Guarino, anche per lui chiesti i domiciliari, 40 anni, è nato a Caserta, ma risiede a Giugliano. In questo caso, però, il riferimento al nostro capoluogo potrebbe essere legato al presidio ospedaliero.
Completando il quadro anagrafico, va sottolineato che tra gli otto destinatari di avviso conclusione indagini, dunque, anche loro indagati, risiedono in provincia di Caserta: Mario Guida, 36enne nato a Caserta e residente a San Cipriano di Aversa; Salvatore Antonio Oronos, nato a Casal di Principe 62 anni fa e residente a Casapesenna; Andrea Grella, 41enne di Sessa Aurunca, dove il cognome Grella è molto diffuso (nato a Cassino).
Complessivamente, quindi, sono casertani per nascita e/o per residenza otto indagati su un totale di 39. Il personaggio chiave di questa indagine è il tenente colonnello dell’Aeronautica Alfonso Iazzetta, 48 anni, nato a Napoli, residente ad Albano Laziale, come si diceva, attivo a Grazzanise nel ruolo di direttore di diversi lavori.
I reati contestati agli indagati sono quelli di turbata libertà degli incanti, frodi nelle pubbliche forniture, corruzione per l’esercizio della funzione e falso ideologico.
I capi di imputazione provvisoria sono ventisei, distribuiti ovviamente tra gli indagati. Dalla lettura delle prime pagine dell’ordinanza, le uniche di cui disponiamo, si comprende che il Gip del tribunale di Velletri Gisberto Muscolo ha considerato fondata la struttura dell’impianto accusatorio. Ciò significa che esistono quei gravi indizi di colpevolezza, condizione necessaria, obbligatoria, affinché, in una sorta di analisi di secondo livello, il giudice vada a certificare se esistono o meno i classici motivi cautelari del pericolo di fuga, dell’inquinamento delle prove e della reiterazione del reato.
Affermare che il Gip ritenga fondato l’impianto accusatorio non significa che poi abbia dato poisitivo riscontro a tutte le richieste cautelari formulate dalla procura. E qui il discorso si fa più complesso, perché in questa oridnanza (come in molte altre) l’applicazione di una misura avviene per più reati. Magari il gip dà riscontro per un reato, mentre rigetta per un altro. In sostanza, in casi come questi, la misura cautelare viene applicata lo stesso, anche se la cosa non è di poca importanza per gli indagati e i loro avvocati in termini di economia processuale.
Da queste prime pagine ricaviamo che il Gip di Velletri ha impresso il suo timbro di validazione per 18 dei ventisei capi di imputazione provvisoria. Al contrario, ha esposto una decisione divergente rispetto alla richiesta del pm per i capi numero: 8 – 9 – 10 -15 – 18 – 19 – 23 – 26.
Mo’, siccome stamattina un po’ ci siamo rotti le scatole, vi rimandiamo al prossimo articolo in cui analizzeremo e spiegheremo i capi di imputazione provvisori, con il metodo che questo giornale applica da anni. A quel punto potremmo dire anche dettagliatamente per quali reati e per quali episodi specifici il gip ha emesso provvedimenti di custodia cautelare e per quali, invece, la richiesta del pm è stata parzialmente o totalmente rigettata.