TORTURE IN CARCERE. “Accusiamo anche i poliziotti che non c’entrano”. La rivelazione del testimone in aula
14 Marzo 2024 - 10:38
SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.v.) – Nuova udienza ieri, mercoledì, nel processo sulle torture nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, con oltre 100 imputati. È stato sentito, tra gli altri, il teste Cipriano Cioffo, detenuto per omicidio e costituito parte civile nel processo.
L’uomo ha riferito che sia i suoi compagni di cella che altri detenuti, i giorni dopo i fatti del 6 aprile 2020, dicevano che avrebbero accusato dei pestaggi anche alcuni agenti che in realtà non avevano visto.
Su domanda dell’avvocato Luca Tornatora, Cioffo ha precisato che i detenuti riferivano che avrebbero accusato dei pestaggi anche la Commissaria, anche se in realtà non l’avevano vista.
L’uomo in udienza ha riferito che aveva pertanto rimproverato i suoi compagni, anche perché la Commissaria aveva sempre trattato bene i detenuti ed acconsentito a tutte le loro richieste. Inoltre, ha evidenziato che i detenuti che da pochi mesi erano stati trasferiti al carcere sammaritano e che provenivano dai paesi del napoletano, avevano portato disordini al carcere e si lamentavano con la dirigenza perché colpevole, a loro dire, di non farli lavorare.
Parole pesanti quelle di Cioffo che, quindi, potrebbero cambiare la posizione di alcuni degli imputati. Resta, però, un’azione violenta compiuta da diversi agenti della polizia penitenziaria che ha purtroppo macchiato la storia di questo valente corpo.