Parcheggio di Via San Carlo. Michele Zagaria non si presenta in aula, il processo si ferma

11 Giugno 2024 - 17:43

Si è aperta con un colpo di scena l’udienza che si sta celebrando dinanzi ai giudici della prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Sergio Enea con a latere Giuseppe Zullo e Norma Cardullo

CASERTA Michele Zagaria sta male e non si presenta in aula nel processo sulle infiltrazioni del clan di casalesi nel parcheggio di via San Carlo. Si è aperta con un colpo di scena l’udienza che si sta celebrando dinanzi ai giudici della prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Sergio Enea con a latere Giuseppe Zullo e Norma Cardullo, in cui il capoclan ha rinunciato a presenziare per motivi di salute, quindi, un legittimo impedimento che ha portato alla sospensione dell’udienza.

Ancor prima dell’ interruzione del processo si è svolto il controesame del luogotenente della Guardia di Finanza di Roma, che condusse le indagini, che ha svelato la genesi delle indagini partite “dalle intercettazioni nella casa di Pizzoferrato in cui Michele Patrizio Sagliocchi era ai domiciliari e dai suoi colloqui con i familiari e non solo abbiamo ricostruito le vicende relative al parcheggio di via San Carlo – ha spiegato il militare – proprio la vicenda del parcheggio nasce dall’esigenza di Sagliocchi di avvicinare il sindaco Carlo Marino perchè intercedesse col suocero affinché convincesse un suo assistito a non costituirsi parte civile in un processo che lo vedeva contro Sagliocchi”.

L’ufficiale delle fiamme gialle ha poi spiegato che Sagliocchi “aveva un vero e proprio piano contro Marino. Un piano che si divideva in piano A e piano B. Il secondo consisteva in una denuncia di gruppo al sindaco, il suocero, altri imputati come Nocera e Biondi nonchè a tutta la sua giunta“. Si torna in aula verso la fine del mese di giugno per la conclusione del controesame del luogotenente.

Ricordiamo che a processo con il boss Michele Zagaria, sono finiti Michele Patrizio Sagliocchi, l’attuale dirigente del Comune di Caserta Francesco Biondi, l’architetto Carmine Domenico Nocera, Gaetano Riccardi nipote di Sagliocchi, Fabio Fontana, Teresa Capaldo, accusati a vario titolo di associazione a delinquere con l’aggravante della agevolazione mafiosa, corruzione, autoriciclaggio, falso ideologico, trasferimento fraudolento di valori.