CASERTA. Il teorema dell’innocente Marino, rovinato da Marzo, Casale e Franco Biondi è bugiardo e disonesto. Il notaio Matano inguaia la sorella leghista Monica provveditrice agli studi e Carmine Lasco …

13 Agosto 2024 - 18:49

Cominciamo a svolgere qualche analisi sui primi due nomi che girano per quella che viene presentata dalla Camusso e da Misiani come una giunta di alto profilo ma che al momento appare solo come un monocolore Pd con l’ingresso ufficiale di Vignola e Fusco in maggioranza abbiamo altri due formali ribaltonisti

CASERTA – (g.g.) Se la commissaria provinciale del Pd Susanna Camusso, se il commissario regionale del Pd Antonio Misiani fossero intellettualmente onesti, avrebbero consigliato al sindaco di Caserta, Carlo Marino, di dimettersi.

Una normale professione di onestà intellettuale non può considerare troppo diversa la situazione di Carlo Marino, rinviato a giudizio, capiamoci bene, già rinviato a giudizio, per turbativa d’asta nella gara da 116milioni di euro per l’appalto dei rifiuti, dunque per un reato che secondo la Dda ha compiuto nell’esercizio della funzione di sindaco rispetto ai presunti reati contestati, ma al momento da semplici indagati, non da rinviati a giudizio all’ex vice sindaco e assessore Emiliano Casale (voto di scambio con soggetti aggregati alla camorra) e Massimiliano Marzo, indagato per corruzione, falso in concorso e ugualmente per voto di scambio politico mafioso.

L’abbiamo già detto e l’esercizio di onestà intellettuale, che noi, invece, proviamo in ogni circostanza a praticare, ci obbliga a ribadirlo: questa non è doppia morale, questa è tripla morale di un Pd che usa la formula della giunta di alto profilo, per costituire un monocolore.

Prendiamo i nomi che girano: notaio Enrico Matano di Santa Maria Capua Vetere. Considera Stefano Graziano, deputato del Pd, una sorta di stella polare, un amico di famiglia. Graziano gli chiese anche di candidarsi alle elezioni politiche. Ci hanno detto che una volta Matano faceva il magistrato. Siccome Graziano sappiamo che ai tempi di Palamara-Unicost ha bazzicato non poco in quel mondo, magari ha costruito empatie con questa famiglia dell’alta borghesia sammaritana.

A pensarci bene, però, schierata con il Pd, ma fino a un certo punto. La sorella di Enrico Matano, ossia Monica Matano dirigente scolastica provinciale, punta, infatti, da tempo alla carica di numero uno della scuola di tutta la Campania. Di questa sua ambizione, abbiamo pure scritto in passato e anche in questa circostanza è più che opportuno ribadirlo. La provveditrice agli studi ha votato Lega alle ultime elezioni europee. Lo vuole smentire? Massima disponibilità ad accogliere il suo pensiero, ma a quel punto saremo un po’ meno delicati spiegando con precisione tutte le circostanze e valorizzando il dato di fatto di una Lega che ha in mano con Valditara, il ministero della pubblica istruzione, da cui discendono le decisioni sulle nomine dei dirigenti scolastici regionali. Magari una chiacchierata con Zinzi, la provveditrice Manato se l’è fatta, persuadendosi che qualche voto al Carroccio non rappresentasse un peccato di fronte alla realizzazione del suo sogno. Ora, questa scintilla scoccata nel fratello Enrico, che si mette a disposizione di Carlo Marino, di Stefano Graziano che di Carlo Marino non può non essere amico e del Pd, frusterà le ambizioni della sorella Monica almeno fino a quando il centro destra rimarrà al governo.

Per quando riguarda il nome del maddalonese Carmine Lasco, si tratta di una persona che non appartiene certamente alla schiera di chi ha scritto pagine di storia nella testimonianza dei valori civili della legalità. E’ un onesto lavoratore che ha preso un po’ di incarichi di qua e di là e se entrerà in giunta è solamente per un fatto politico in quanto andrà a rappresentare la corrente Pd di Gennaro Oliviero ossia quella dei socialisti rappresentata da Romolo Vignola, a questo punto anche lui definitivamente ribaltonista, in quanto eletto per rappresentare la minoranza e non per stare in maggioranza, in Gianluca Iannucci e in Dino Fusco.