ESCLUSIVA. I PRIMI NOMI. Appalti truccati a CASERTA e SAN NICOLA. Avvisi di garanzia e possibili richieste di arresto a Franco e Giulio Biondi e a dipendenti comunali

13 Ottobre 2024 - 13:43

Ma sarebbero 23 gli indagati dalla procura di Santa Maria Capua Vetere

CASERTA (g.g.) – Avvisi di garanzia con mandati di comparizione, ma c’è chi parla addirittura di una nuova applicazione dopo quella relativa al caso di Teverola (clicca e leggi) del decreto Nordio, ossia una richiesta di applicazioni di misure cautelari, quanto pare obbligo di dimora, ma c’è chi parla addirittura di arresti domiciliari, variamente connotate da parte della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere per presunti appalti truccati, pilotati dagli uffici tecnici dei comuni di Caserta e San Nicola la Strada, legati in senso familiare, essendo guidati da Franco Biondi, recentemente arrestato e scarcerato per un caso simile, a Caserta, e Giulio Biondi nel comune confinante al capoluogo.

Su tali richieste avrebbe espresso dubbi il GIP che in casi simili, quando non c’è rischio di fuga o non si tratta di reati violenti, attua la procedura prevista dal decreto Nordio.

Quindi, interrogatori di garanzia che prima si facevano all’indomani dopo l’esecuzione delle dell’ordinanza di titoli restrittivi della libertà personale, ora antecedenti alla possibile emissione delle misure.

Ad esempio ad Aversa ci saranno tra domani, lunedì, e martedì, gli interrogatori a Biagio Lusini e agli altri indagati per la lottizzazione Schiavone.

Fine settimana prossima, invece, per il caso di cui scriviamo oggi.

Le persone coinvolte sarebbero i già citati fratelli Franco e Giulio Biondi, rispettivamente a capo degli uffici tecnici di Caserta e San Nicola, e altri due dipendenti dei settori di competenza, Francesco Zoleo a San Nicola e Gaetano Di Tora al comune di Caserta, già coinvolto nell’ordinanza di Sant’Antonio e al quale il comune guidato da Carlo Marino, con documento a firma del segretario Salvatore Massi, ha pagato le spese dell’avvocato (clicca e leggi).

Ma di soggetti indagati ce ne sarebbero molti altri, fino ad un numero di ventitré.

E questo spiegherebbe il motivo della distribuzione in due giorni degli interrogatori di garanzia.