MARCIANISE. Sindaco, tiri fuori gli attributi. Il presidente del consiglio zinziano lo umilia sul Consorzio Idrico. E sulla riunione con Ciak Video e Musone siamo al cabaret

22 Febbraio 2025 - 18:55

Il primo cittadino ha chiesto formalmente la convocazione del consiglio per discutere del Consorzio. Il presidente zinziano dice che l’ordine del giorno non è chiaro, ma in realtà regge il gioco di Angelo Ricciardi e di qualcun altro. Zinzi non parla. Oddio, sappiamo bene che i voti non puzzano e lui ha bisogno di prenderne tanti alle Regionali. Ma c’è un limite a tutto. In calce all’articolo la delibera che avrebbe dovuto far partire il recupero di 2 milioni e 600mila euro di crediti vantati nei confronti di Itl Spa

MARCIANISE (G.G.) – S’i’ fosse foco, arderei il Consorzio Idrico e tutti i suoi figli degenerati.

Andiamoci una volta e per tutte davanti a un giudice e raccontiamola la storia di questo carrozzone, paradigma di un sistema-Caserta putrido fino all’ultimo lembo della sua pelle.

Ecco perché è giusto parafrasare il celeberrimo sonetto di Cecco Angiolieri.

E più apprendiamo storie sul Consorzio Idrico e maggiormente riteniamo che questo rappresenti un esempio eccezionale in cui i provvedimenti da prendere meriterebbero la sospensione delle garanzie democratiche.

Non a caso, attorno ad esso, hanno girato come mosche i peggiori politici di questo territorio; non a caso il consigliere regionale Giovanni Zannini l’ha trasformato in un suo feudo.

Alla fine della giostra, quando necessariamente ci dovrà essere a Napoli, in Regione, qualcuno che faccia valere una volta e per tutte i debiti sopravvissuti alla vergognosa cancellazione avvenuta con un tratto di penna qualche anno fa di una larga parte di quello che Acqua Campania avrebbe dovuto incassare dal carrozzone casertano, quando ci sarà qualcuno che costringerà il figlio degenerato del Consorzio Idrico, ossia Itl SPa, a portare i libri in tribunale, dove dovrebbero stare da anni, questa storia dovrà essere letta anche con imbarazzo da parte di ogni tipo di magistratura, la grande assente di questi anni.

Chi ne pagherà le conseguenze più pesanti saranno quelli, da Velardi in poi, che hanno tenuto bordone a Giovanni Zannini mantenendo la partecipazione con il 26% delle quote. Mettiamo che la Regione chiuda la partita e dica che comunque l’Idrico di Caserta è debitore di 80 o 100 milioni di euro, il giudice fallimentare chiamerà i soci e di questi debiti, per la quota parte di un quarto, anzi di più di un quarto, dovrà rispondere proprio Marcianise. Leggetevi la delibera di giunta che pubblichiamo in calce.

Sembra un atto normale, dovuto. Su crediti che ammonterebbero a circa 6 milioni di euro, ben 2 milioni 600mila e passa euro sono diventati esecutivi. Itl deve tirare fuori questi quattrini: € 1.232.757,60 euro derivanti dal riconoscimento di debito formulato con nota del 24/09/2024 prot. 10511 del Dirigente dell’Area amministrativa del Consorzio; € 1.424.302,50 euro portato da sentenza di condanna esecutiva n. 3865 del 2016 della Corte di
Appello di Napoli.

2016 significa 9 anni fa. Non aver recuperato questi debiti si chiama danno erariale perché il fatto di essere socio del Consorzio non significa rinunciare ad un diritto che è di tutti i cittadini di Marcianise e che consiste nell’acquisire il dovuto, quello che è proprio per diritto.

Noi pensate che la procedura avviata con questa delibera dello scorso 19 dicembre vada avanti come giusto che sia con i pignoramenti che possano lavare la beffa anche di un tragicomico pignoramento subito in quanto terzo creditore da un tal avvocato Milo, il quale ha intascato 140.174,42 euro. E invece no, perché la politica è una follia e anche i politici più accettabili, non spregiudicati qual è sicuramente il deputato Gianpiero Zinzi, finiscono per stipulare dei compromessi inconfessabili quando di mezzo ci sono le elezioni.

Cavolo, Zinzi ha combattuto con noi il malaffare del Consorzio Idrico. Ora sta zitto perché alle prossime elezioni regionali non si sente di rinunciare ai voti di Angelo Ricciardi, dell’avvocato Musone, e di tutti quelli che stanno sfruttando il loro turno per succhiare le ultime banconote dall’ormai esangue ex Consorzio Idrico.

Poi il sindaco Trombetta si lamenta che noi ce la prendiamo con lui. Ma se lui dimostrasse polso e facesse il sindaco sul serio, mettendo in riga la propria maggioranza, noi glielo riconosceremmo.

Ma ci spiega cosa c’è da discutere con Itl Spa così come ha fatto ultimamente partecipando a una bizzarra riunione in cui, dal lato dell’amministrazione comunale o della commissione trasparenza, ma in realtà non si capisce bene perché, il primo cittadino si è fatto affiancare da Angelo Ricciardi, che siccome è il delegato di Trombetta nell’assemblea Itl, non doveva stare lì essendo presente la potestà del delegante.

Ma sentite questa: dall’altra parte del tavolo, a rappresentare gli interessi di Itl Spa, c’era l’avvocato del clan Belforte Nicola Musone, che gli incarichi all’Itl li prende proprio grazie a Angelo Ricciardi.

Una scena letteralmente ridicola. Per discutere di che, poi? Di un’eventuale transazione nella quale il Comune di Marcianise dovrebbe rinunciare a soldi di diritto, che appartengono ai cittadini, dimenticando che gli avvocati di Itl non stanno lì a parlare con un creditore qualsiasi, ma con il socio titolare della maggioranza relativa delle quote di assemblea.

Sindaco, ma lei si rende conto che queste cose giustificano pienamente la nostra tesi di un sindaco debolissimo, non in grado di affermare la forza che gli hanno dato i tanti lettori marcianisani che lo hanno votato.

Non può calarsi i pantaloni ogni volta pur di durare; non può farsi umiliare dal presidente del consiglio comunale Antimo Zarrillo che di Zinzi, se non erriamo, è il cugino.

Eh già, perché Zarrillo sta umiliando il sindaco. Pur di mantenere la mangiatoia del Consorzio Idrico, che noi di Casertace non abbiamo bisogno di attaccare a intermittenza in base alla convenienza elettorale del momento, è stata convocata prima una conferenza dei capigruppo che ha in pratica messp nell’angolo il sindaco su questo tema, successivamente questo povero cristo, lo diciamo con il massimo rispetto, si è ribassato a chiedere formalmente, con una comunicazione scritta, al presidente Zarrillo, la convocazione immediata di un consiglio comunale che avesse all’ordine del giorno un ampio dibattito sul ruolo e sul senso della partecipazione, quale socio di maggioranza relativa, del Comune di Marcianise ad Itl Spa, dopo esserlo stato del Consorzio Idrico.

Sono trascorsi quasi 20 giorni e il presidente del Consiglio, irrispettoso anche di uno straccio di bon ton istituzionale, non gli ha neppure risposto, dimostrando che – veramente stentiamo a capacitarcene – l’ala zinziana del consiglio è diventato il maggior tutore dello status quo di Itl Spa, addirittura più realista del re, addirittura gendarme più attento e accanito di un Nicola Russo, zanniniano e ribaltonista doc, e di quel Pietro Crispino, che 150 voti li ha portati al mulino di Russo alle ultime comunali, che da anni intasca la comoda indennità di consigliere d’amministrazione prima del Consorzio e oggi di Itl.

S’i’ fosse foco, arderei il Consorzio e a questo punto anche il Comune di Marcianise.

Sindaco Trombetta, tiri fuori gli attributi. Questi stanno divorando a pezzi la sua dignità politica e, ce lo permetta, anche umana.