MF Città di Mondragone 2025: vincono Felice Giangregorio e Maria Grazia D’Anna.

6 Maggio 2025 - 10:42

Percorso impegnativo, litorale domizio e clima perfetto: una cartolina su due ruote. FantaGiro e Asd FreeBike firmano la seconda edizione della Medio Fondo.

MONDRAGONE (Pietro De Biasio) – Una domenica da cartolina, un cielo terso che si confondeva col mare e un vento appena sussurrato a far compagnia a quasi 300 ciclisti. La seconda edizione della MEDIO FONDO CITTA DI MONDRAGONE si è consumata tra pedalate sudate, salite scolpite nella memoria dei più esperti, e discese che sembravano voler premiare il coraggio. Organizzata dalla Asd FreeBike Napoli, sotto l’attenta regia di Paolo Pagano e del suo staff, la manifestazione è andata in scena su un percorso completamente ridisegnato: 93 chilometri di mediofondo, 1.055 metri di dislivello, uno spaccato fedele delle bellezze e delle asperità della Campania interna.

Dal Lido Sinuessa alla piazza Mario Liberato Conte, la corsa ha attraversato un mosaico di paesi, da Sessa Aurunca a Roccamonfina, da Conca della Campania fino al rientro a Mondragone, toccando borghi, vigneti, centri antichi e salite dove il ritmo si spezza e diventa racconto. Mondragone ha fatto da cornice non solo alla partenza e all’arrivo, ma all’intero spirito dell’evento: città antica, romana, termale, con il mare a due passi e la fatica scolpita nei volti di chi non molla.

La Medio Fondo è inserita nel Circuito FantaGiro, ideato dal consigliere regionale Francesco Coiro e dall’avvocato Dino Stavola. E se c’era bisogno di segnali forti per il ciclismo amatoriale regionale, a Mondragone sono arrivati tutti insieme. Presenze importanti, quelle di Ciro Iafulli, Gianluca D’Errico, Giuseppe Serulo, Rosario Avolio, e Francesco Aliperta, recentemente nominato nella Commissione Amatoriale: il segnale che qualcosa si muove. 295 classificati, 288 uomini e solo 7 donne.

Numeri che fotografano una partecipazione ancora sbilanciata, ma non per questo meno sentita. Tra gli uomini è stata una gara combattuta sul filo dei secondi. Ha vinto Felice Giangregorio (ASD Cycling Explorers) in 2h23’12″, bruciando di poco Angelo Del Sesto (Faga Zama Team) e Roberto Cesaro, suo compagno di squadra. Tre uomini e un arrivo che profuma di classiche del nord. Tra le donne, vittoria netta per Maria Grazia D’Anna (Team Giunigor Barracuda Bike), capace di chiudere in 2h48’00″, con ben 6 minuti su Luana Concetta Bruzzone (Team Falasca) e ancora di più sulla tenace Maria Zampella (Zero Watt Cicli Montanini).

E poi ci sono le parole che restano, più delle medaglie, più delle classifiche. Quelle di chi ci mette anima e fatica anche fuori dalla sella. «Siamo contentissimi di come sono andate le cose» ci dice, con un sorriso stanco ma felice, il presidente Pagano, mentre in piazza si smonta il palco delle premiazioni e gli ultimi ciclisti si scambiano foto e abbracci. «Lo sport può naturalmente valorizzare il territorio e da questo punto di vista il litorale domizio è in credito con noi cittadini, appassionati e organizzatori. I numeri delle adesioni sono in crescita, puntiamo a superarci sempre, facendo autocritica e puntando a migliorarci.

Restano i colori e le emozioni di una festa stupenda. Amiamo il ciclismo, pertanto continueremo a pedalare per il nostro territorio, che nulla ha da invidiare alle grandi capitali delle Gran Fondo internazionali». La Federciclismo Campania era presente con il suo numero uno, il professore Umberto Perna, ma anche con l’ex professionista Raffaele Illiano che di Giri d’Italia ne ha corsi ben sei in carriera, firmando nel 2004 l’impresa di transitare per primo sul Mortirolo, cima Pantani dopo la morte del «Pirata», ma anche di vincere l’ambita maglia azzurra dell’intergiro. Un vecchio gregario: «la salita è una verità che non si può barare». E qui, tra i tornanti del Massico e del vulcano spento di Roccamonfina, l’unica verità è la passione.