VERGOGNA, QUESTA SCONOSCIUTA. Ma è possibile che Anacleto Colombiano possa fare il presidente della Provincia da debitore di quasi 5 MILIONI di euro con la stessa provincia tramite Gisec? Il suo sponsor? Caterino, presidente di Gisec

4 Giugno 2025 - 13:49

Qui occorrerebbe una riproposizione del CLN, ribattezzandolo CLC: Comitato di Liberazione Casertana. Sono i dati ufficiali emersi dal bilancio consuntivo della società il cui capitale è completamente nelle mani dell’amministrazione provinciale di Caserta. Dal 2014 in poi, il debito del comune di San Marcellino è cresciuto del 300%. Mondragone è invece debitore di 6 milioni e 800 mila euro. Ma la Gisec non li costringe ad un piano di rientro serio, perché questo potrebbe provocare il dissesto finanziario di San Marcellino. E così, allegramente, il sistema Zannini si mangia tutto quello che può fagocitarsi. Protesta solo CasertaCe, mentre Cangiano e Martusciello si mettono d’accordo con Zannini e Colombiano, mentre Zinzi, Oliviero e co. sono in silenzio per ovvi motivi

CASERTA (gianluigi guarino) – Difficile trovare le parole per scherzarci un poco sopra, avendo da tempo esaurito la stiva dell’indignazione.

Cerchi di non farti il sangue amaro, dicendo che vivi in un posto assurdo, folle, dove è difficile, se non impossibile, anche l’esercizio dell’azione penale e delle altre magistrature inquirenti, perché qui rubano tutti o quasi tutti.

E se non rubano, sognano di farlo. Quando qualcosa salta fuori è perché c’è uno che voleva andare a rubare, ma ha incrociato un altro più ladro di lui che gli ha detto “amico mio, fatti più in là”. E allora, l’amico mio ci rimane male e magari sbotta.

Non è questo il caso perché noi i conti della Gisec li abbiamo tenuti sotto controllo fino al 2022, elencando sempre le cifre dei debiti accumulati dai comuni della provincia di Caserta che, obbligatoriamente, devono rapportarsi a questo carrozzone di grandi e piccole imposture, di totale proprietà dell’amministrazione provinciale, il quale, sulla carta, dovrebbe gestire tutti gli impianti di trattamento dei rifiuti, a partire dallo Stir di Santa Maria Capua Vetere.

L’ultimo articolo da noi pubblicato, se non andiamo errati all’inizio del 2023, concentrava l’attenzione sul debito accumulato da San Marcellino.

Ciò perché ci sembrava abnorme perché un comune di 14 mila abitanti dovesse oltre 2 milioni di euro alla Gisec. Da quel momento in poi, non potendoci occupare di ogni scibile umano e di ogni imbroglio perpetrato in questa provincia, abbandonammo il fronte dei conti della Gisec, limitandoci ai settori dell’incarichificio e dell’appaltificio, lasciandolo in buonissime mani, perché ci sembrò “spettacolare” l’imposizione da parte di Giovanni Zannini del presidente Vincenzo Caterino, sindaco di San Cipriano d’Aversa.

Andiamo per gradi: Zannini, colui che in questi anni ha trasformato la politica in malapolitica, ha imposto il nome di Anacleto Colombiano come candidato alla presidenza della provincia, agganciando la vergogna senza limiti di gente come Gimmi Cangiano, Fulvio Martusciello e Peppe Guida, facendolo a questo punto segretamente, perché a nessuno viene più in testa di convocare un nuovo vertice dei partiti di centrodestra, dato che Cangiano, Martusciello, Peppe Guida preferiscono il voto sottobanco a Zannini, il cui approdo ufficiale in Forza Italia è stato, non a caso, anche grazie al suo compare Francesco Silvestro, mister Eminflex, incredibile ma vero, senatore, a tempo indeterminato.

E’ normale che di fronte ad una situazione simile, addirittura ad una proposizione, ad una candidatura del sindaco Colombiano alla guida della Provincia, noi di CasertaCe abbiamo fatto tesoro di uno degli ormai innumerevoli fronti di lavoro attivati negli anni.

Ed è stato, dunque, il nostro retroterra, il nostro know how che ci ha indotti a porre prima di tutto a noi stessi questa domanda: ma Anacleto Colombiano, che si candida a presidente della Provincia, ha saldato il debito che il suo comune ha con Gisec, ente che vede il 100% del suo capitale nelle mani dell’amministrazione provinciale?

Non solo non l’ha fatto, ma la situazione è anche peggiorata. Nel 2014 il comune di San Marcellino va in dissesto e nella definizione della massa debitoria vengono trovati 1 milione e 200 mila euro da corrispondere al creditore Gisec.

Dal 2016 fino ad oggi il sindaco di San Marcellino è ed è stato Anacleto Colombiano. E, bilancio consuntivo Gisec 2023 alla mano, il debito di questo comune, ripetiamo, 14 mila abitanti, è salito a 4 milioni e 800 mila euro.

In poche parole, in nove anni il debito è cresciuto di 3 milioni e 600 mila euro e in termini percentuali è incrementato del 300%.

Ora, vi sembra serio, normale, in un pianeta ugualmente serio e normale, che il sindaco di un comune, debitore di quasi 5 milioni di euro verso l’amministrazione provinciale, socio unico di Gisec, possa andare a fare il presidente della stessa provincia?

E vi sembra normale che il presidente Gisec Vincenzo Caterino, che ha visto crescere esponenzialmente il debito di San Marcellino durante la sua reggenza, sia oggi la punta avanzata di Giovanni Zannini tra gli sponsor della candidatura di Anacleto Colombiano come presidente della Provincia? Solo a noi di CasertaCe può sembrare normale, avendo rovistato disperatamente per anni in questo immondo immonnezzaio purtroppo intonso e non scalfito da una magistratura che per anni è stata ferma, se non addirittura complice.

Il pistolotto ve lo risparmiamo, ma queste domande hanno una risposta: un’attitudine alla malapolitica, ma soprattutto la totale assenza, ma proprio totale di ogni traccia di senso delle istituzioni, di rispetto, anzi, di semplice percezione dell’esistenza della cosa pubblica da parte di chi la cosa pubblica va a governare, utilizzando il voto sortito dall’arretratezza culturale catastrofica che percorre ogni ganglio sociale della provincia di Caserta e dell’agro Aversano in particolare.

A proposito, giusto per dire. Al 31 dicembre 2023, il comune di Mondragone, proprietà di Giovanni Zannini, è debitore di Gisec, e quindi della Provincia, per una somma pari a 6 milioni e 840 mila euro. Al 31 dicembre 2022, il debito era pari a 6 milioni e 240 mila euro. Per cui, in un anno si è registrato un incremento della posizione debitoria di circa il 10%, ovvero 600 mila euro.

Tra Mondragone e San Marcellino, dunque, la Gisec deve incassare quali crediti indiscutibili 11 milioni e 640 mila euro. Ma siccome la Gisec, per Giovanni Zannini e purtroppo anche per la realtà fattuale, è cosa sua, siccome la Gisec ha un presidente che è reggicoda politico di Zannini e Colombiano…

Caro Pirandello, anche stavolta abbiamo trovato pane per i tuoi denti. Qui a Caserta e provincia non è “così, se vi pare“, ma è così è basta.

Caserta è sotto la dittatura di autentici corsari, autentici cannibali della malapolitica e del bene comune. Continuiamo noi di CasertaCe ad essere l’unico partito, piccolo ma agguerrito, di opposizione. Un ruolo che non ci competerebbe ma che ci compete di fatto, contro la nostra volontà, proprio a causa dell’assenza di una politica possibile che, in quanto tale, dovrebbe combattere leoninamente questo sistema.

E invece, iniziando dal Partito Democratico (vabbè, di Stefano Graziano non ne parliamo proprio), e pure dagli epurati del PD, come il signor Oliviero, arrivando fino al centrodestra, non quello impresentabile dei Cangiano, dei Cirielli, dei Martusciello, dei Guida, ma quello più presentabili di Zinzi, qui nessuno parla.

Si trincerano dietro la scusa che la politica non si fa attraverso la denuncia scapigliata, attraverso la testimonianza urlata. Ma questo è giusto in Germania, in Francia, in Danimarca, in Svezia, diciamo anche in Veneto, in Emilia-Romagna, in Toscana, non certo in Campania e in provincia di Caserta, luoghi dove una condizione di emergenza morale ormai letale necessiterebbe di una mobilitazione di tipo rivoluzionario, di un CLN trasformato in CLC, ossia un Comitato di Liberazione Casertana in cui ci sta chi ritiene che quello di Zannini rappresenti un sistema vergognosamente amorale.

Ma è probabile che ognuno di questi altri abbia i suoi scheletri e scheletrini negli armadi. Poi si incontrano nei bar con Zannini e pitipin pitipan, volemose bene e questa provincia sprofonda nella degenerazione che ne fa un caso unico in Europa e forse nel mondo intero.