Alla Provincia se non sei parente di un camorrista non lavori. All’imprenditore Luigi Alfiero, nipote del boss “Capritto”, affidato appalto da quasi 400 MILA EURO
16 Luglio 2025 - 13:00

Fermo restando la legittimità di questa aggiudicazione, fermo restando che il lavoro della prefettura dovrebbe procedere più velocemente nell’accertamento di una potenziale relazione tra la struttura di un’impresa di un congiunto di un super camorrista e ciò che il medesimo abbia potuto direttamente o indirettamente ha fatto per contribuire alla struttura stesso; detto questo, a noi di CasertaCe la frequenza quasi spasmodica degli esiti di queste gare lascia più di una perplessità. E allora rinnoviamo l’invito al dialogo al neo presidente Anacleto Colombiano, affinché sia rigorosamente rispettata la legge sulla documentazione di gara, subito dopo ogni affidamento definitivo
CASERTA – Il neo presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta, Anacleto Colombiano, sindaco di San Marcellino e voluto sulla poltrona dell’ente di via Lubich dal consigliere regionale Giovanni Zannini, ha sicuramente letto cosa chiediamo noi di CasertaCe per aprire un dialogo franco: la trasparenza degli atti amministrativi.
Mancano, ad esempio, i verbali di gara sull’appalto relativo ai lavori da 20 milioni sulla discarica di Maruzzella e di altre procedure. Però, sui lavori di manutenzione straordinaria del manto stradale sulla Strada Provinciale 30, ricadente tra Dragoni e Alvignano, nata sotto l’amministrazione di Marcello De Rosa, e conclusasi con Colombiano, dobbiamo aspettare.
Infatti, fino ad ora c’è stata l’aggiudicazione provvisoria e la pubblicazione dei verbali di gara è obbligatoria solo dopo quella definitiva. Ma a Colombiano facciamo notare che le “provvisorie” si stanno accumulando. Noi speriamo comunque di vedere gli atti di gara pubblicati, come prevede il codice degli Appalti e la legge sulla Trasparenza.
I CAPRITTO. LO ZIO BOSS, IL CUGINO IN CARCERE E L’IMPRENDITORE
Ma questo non significa che i lavori non abbiano qualcosa di interessante. Infatti, l’aggiudicazione sta premiando la Appalti Generali 2011, con sede a San Cipriano d’Aversa,
Si tratta dell’impresa di Luigi Alfiero, 49 anni, imprenditore dell’agro Aversano che il collaboratore di giustizia, Francesco Barbato, inserisce nell’elenco dei “collaboratori attivi” di Dante Apicella, recentemente condannato per il suo ruolo di coordinatore degli appalti e delle attività delle ditte vicine o che comunque davano un supporto, economico ma anche professionale, al clan dei Casalesi.
Il soprannome di Luigi Alfiero è O’Capritto, stesso alias con il quale è conosciuto lo zio Vincenzo Alfiero, figura di rilievo del clan Bidognetti. Si tratta del fratello di Aldo, padre di Luigi. Il cugino, invece, Massimo Alfieri, è ritenuto un luogotenente dei Bidognetti, per questo motivo finito in carcere (ma non sappiamo se ora libero). Gli inquirenti della DIA, anche per dare forza alle dichiarazioni di Barbato, mettono nero su bianco la circostanza che Luigi Alfiero è stato più volte visto in compagnia di Dante Apicella.
Tutto ciò è scritto nero su bianco nell’informativa della DIA, compiuta da carabinieri e polizia, usata dalla DDA proprio nell’inchiesta su Apicella, ma lasciata in parte lettera morta, a nostro avviso in maniera sbagliata, dai pubblici ministeri.
STORIA DI LUIGI ALFIERO CAPRITTO
Sempre leggendo questo atto, c’è un approfondimento sulla vita imprenditoriale di Luigi Alfiero. Il 49enne ha operato dal 1996 al 2002 con una ditta individuale, sottoscrivendo appalti con vari Comuni tra cui Santa Maria Capua Vetere, Mondragone, Cancello ed Arnone e San Felice a Cancello, per un valore complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro. Nel 2018 ha fondato la Edil Immobiliare S.r.l.s., di cui è amministratore e socio unico. Parallelamente, è direttore tecnico della Wanda Costruzioni S.r.l., società amministrata dal fratello Vincenzo Alfiero e partecipata anche dal fratello Antonio Alfiero, con sede a San Cipriano d’Aversa. Nel medesimo contesto si inserisce anche la Appalti Generali 2011 S.r.l., ditta che tra questo appalto e uno datato 22023, riceverà dalla provincia oltre 600 mila euro, rappresentata da Franco Mandesi, cognato di Luigi Alfiero.
La Provincia di Caserta ha concluso la gara con un’aggiudicazione, avvenuta con procedura negoziata, con cinque ditte invitate e 4 partecipanti. Seconda in classifica dietro la società di Alfiero è stata la cooperativa Spirito Santo. Terza piazza, invece, per l’impresa Schiavone Giovanni, poi la DP Costruzioni SRL dell’imprenditore Vincenzo Del Prete.
IL REGNO DI CASALE-SAN CIPRIANO-CASAPESENNA-SAN MARCELLINO E UN RISCHIO GROSSO
Questa aggiudicazione ci conferma un fatto che noi diciamo da anni: il dominio delle imprese di Casal di Principe, di San Cipriano, Casapesenna e San Marcellino nelle aggiudicazioni e gli affidamenti dell’amministrazione provinciale di Caserta.
Infatti, se sappiamo bene la storia dell’Appalti Generali 2011 e di Capritto, anche la seconda in graduatoria, la cooperativa Spirito Santo, rappresentata da un certo Marco Baldascino, ha sede a Casal di Principe, come la terza, la Schiavone Giovanni srl.
E quello che per noi è inquietante rispetto a questa presenza asfissiante di imprenditori provenienti da un triangolo di terra di qualche decina di metro quadro è che la storia ci ha dimostrato e ci dimostra ancora che sono tante le ditte dell’agro Aversano che hanno rapporti diretti o indiretti con gli imprenditori connessi al clan dei Casalesi o a camorristi di prima fascia. E se i tempi della Prefettura di Caserta sono quelli che sono, ovvero lenti, non possiamo in tutta onestà far finta di non vedere il rischio di un pressante interesse di camorra negli appalti di Caserta e della sua provincia, come la condanna all’ex funzionario Sandrino Diana – nel processo in abbreviato, mentre in rito ordinario vede imputato Raffaele Pezzella, altro potentissimo imprenditore che in Provincia ha fatto i milioni – ha sancito, almeno in primo grado.