MARCIANISE. I ribaltonisti Nicola Russo e Guerriero impongono nuove deleghe all’abusivo Mimmo Tartaglione. Scognamiglio e la Iodice si fanno ridere dietro nella loro inutile bolla di vanità
22 Luglio 2025 - 18:50

Nei giorni scorsi, Antimo Rondello aveva chiesto l’azzeramento della giunta e il sindaco, dicono a Roma “non cagandolo nemmeno di striscio” ha convocato una riunione di maggioranza per dopodomani, giovedì, che serve solo a fare ammuina. E scattato sull’attenti, invece, di fronte dal diktat dell’uomo di Zannini e dell’uomo di Graziano che a differenza di Scognamiglio e della Iodice non campano d’aria. In calce all’articolo il decreto con cui Trombetta attribuisce nuove deleghe all’assessore di Zannini
MARCIANISE (g.g.) Sulla testa di Mimmo Tartaglione, architetto e assessore della giunta di Antonio Trombetta, c’è il simbolo del sole e della nuvoletta insieme che indica il tempo variabile
In quel di Teverola, un’ operazione a dir poco spregiudicata, da qualche giorno non più solo nelle descrizioni e nelle valutazioni di CasertaCe ma anche nell’azione penale attivata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, gli ha permesso di entrare, a quanto pare con i buoni uffici di un atto di cooperazione tra l’ex sindaco, arrestato nei mesi scorsi, Biagio Lusini e il solito, onnipresente, consigliere regionale Giovanni Zannini, a far parte dell’ufficio tecnico per nomina del neo indagato Filippo Virno il quale nello stesso ufficio ci ha piazzato anche sua cognata che al pari di Tartaglione è stata somministrata dalla Cooperativa La Splendente di cui, a sorpresa, le ultime carte giudiziarie hanno rivelato come un soggetto economico che fa capo a Pietro Roviello da Casagiove ex imprenditore della monnezza, divenuto da anni amico di Filippo Virno come vi abbiamo spiegato in un precedente articolo (CLICCA E LEGGI). Quindi, a Teverola, Mimmo Tartaglione cammina sui carboni ardenti anche perché Filippo Virno dopo aver subito la perquisizione si è messo in ferire facendo arrabbiare a quanto pare anche la segretaria comunale che vorrebbe revocargliele.
Ma quando sta a Marcianise il Tartaglione vive la sua età dell’oro. Domanda, tutto sommato ingenua: è giusto, anzi è semplicemente normale che una persona la quale ha fatto soldi a palate e non ha pagato neppure la Tosap facendo sopravvivere per un paio d’anni installazioni abusive nella zona dell’ex mercato di Marcianise dovendo alla fine smantellare tutto per evitare di incorrere in un’inchiesta penale, possa essere oggi addirittura assessore comunale? In un posto normale no, nella provincia di Caserta governata da Giovanni Zannini, sì. Perché ovviamente Mimmo Tartaglione, con le sue attitudini, con il suo portato di abusivo che si è fatto beffa delle leggi per anni, insomma con la sua mentalità, non poteva, a nostro avviso, non aderire al “cartello” di Giovanni Zannini. Questione di caratteristiche, né di più e né di meno.
Tartaglione non ha perso la sua passione per le serate all’aperto a scopo di lucro di chi utilizza suolo pubblico. Ora non lo fa direttamente, anzi, fino a prova contraria, non lo fa proprio ma si limita a fare il tifo. Lo fa per il suo amico del cuore pizzaiolo che sta facendo soldi avendo adottato uno spazio che si trova, in pratica, di fronte a quello acquisito dal titolare del Birrodromo, noto locale di Marcianise, dove, invece, parliamo di Piazza Padre Pio, impazza la presenza di mister Ciack Video al secolo Angelo Ricciardi ma di questo ci occuperemo in seguito sperando di non incorrere nei casi di Mimmo Tartaglione 2 e di Mimmo Tartaglione 3.
La notizia del giorno è che il consigliere comunale ribaltonista Raffaele Guerriero ha fatto capire a tutti che il rapporto tra il suo maestro di sempre, Stefano Graziano, e Giovanni Zannini non è mai tramontato. Per cui, dopo aver portato i voti presi nella coalizione di Lina Tartaglione ad Antonio Trombetta con un atto di trasformismo che parla da se, si è alleato con lo zanniniano stretto Nicola Russo. E insieme hanno detto al sindaco Trombetta senza mezzi termini che o lui dava altre deleghe a Mimmo Tartaglione oppure loro in consiglio non ci venivano più con la conseguenza di mettere in pericolo i numeri della maggioranza
La differenza tra la richiesta formale azzeramento della giunta formulata da Nicola Scognamiglio e da Maria Luigia Iodice attraverso il consigliere comunale Antimo Rondello, e il ricatto politico manifestato da Nicola Russo, sta nel decreto che aggiunge ad appannaggio di Mimmo Tartaglione, alla delega ai servizi sociali, quelle ai finanziamento comunitari statali, al supporto alle imprese per il reperimento di finanziamenti, (delega pericolosissima he non dovrebbe far molto piacere a Pasquale Salzillo) alla Polizia municipale e all’arredo urbano, e con cui il sindaco abbassa la testa al cospetto dei due consiglieri comunali a questo punto zanniniani a tutti gli effetti
Il decreto rappresenta, dunque, la discriminante tra quello che conta, tra ciò che incide con gli equilibri della maggioranza nel consiglio comunale e quello che non incide. Trombetta prende, infatti, molto sul serio la minaccia di Russo e Guerriero e non prende nemmeno in considerazione quella di Scognamiglio, della Iodice e di Rondello
Sapete perchè? Perché questo sindaco è, indubbiamente molto ma molto carente nella maggior parte delle competenze amministrative ma è sicuramente un uomo intelligente. Riesce dunque, da appartenente alla borghesia cittadina a riconoscere bene chi vive di apparenza. Ha capito molto bene che Nicola Scognamiglio e Maria Luigia Iodice, vivendo 100 giorni all’anno in vacanza percorrendo i sentieri dell’intero mappamondo, non avendo problemi di ordine economico, materiale, vivono di apparenza amano le cariche al di la di quello che è il l valore politico la funzione e il peso specifico delle stesse. Da quando è stata eletta al consiglio regionale, la Iodice, con suo marito ha goduto e si è soprattutto inebriata di piccoli privilegi, delle piccole genuflessioni formali che un qualsiasi addetto della Regione impiegato, bidello, o una qualsiasi persona a caccia di qualche prebenda le ha reso ogni giorno. Per la Iodice essere chiamata Onorevole (che poi questa definizione non è più applicabile tra i consiglieri regionali) è l’unica cosa che vale e tutto sommato risolve e gratifica le proprie giornate
La politica? Quella è un’altra cosa e non dovrebbe essere mai soverchiata dalla umana vanità. Il sindaco Antonio Trombetta ha, insomma, ben capito che Nicola Scognamiglio e la moglie non hanno lo spessore politico per aprire una vera crisi in maggioranza, per determinare condizioni affinchè il primo cittadino tema realmente.
Chi conosce Nicola Scognamiglio e Maria Luigia Iodice sa bene che questo nostro ritratto non è né duro, né ingeneroso, né aspro, né spigoloso, ma semplicemente realistico