IL VIDEO. Spaccio di droga nelle palazzine, cocaina e crack nel linguaggio dei pusher diventavano “caffè” e “magliette”: stanata famiglia al rione IACP
12 Settembre 2025 - 11:27

Un giro d’affari di circa 60mila euro. Gli indagati sono ritenuti responsabili di detenzione e cessione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti
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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nella mattinata odierna, nel comune di Santa Maria Capua Vetere, i Carabinieri della locale Compagnia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari (1 arresto in carcere, 2 arresti domiciliari e un obbligo di presentazione alla P.G.), emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 4 indagati, appartenenti al medesimo nucleo familiare, ritenuti responsabili di detenzione ai fini di cessione a terzi di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti di diversa natura. (CLICCA E LEGGI)
Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo di un’articolata attività investigativa coordinata da quest’Ufficio e condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, da settembre 2023 a marzo 2024, che, attraverso attività tecniche, servizi di osservazione e perquisizioni, ha consentito di accertare l’esistenza di una piazza di spaccio nel rione “I.A.C.P.”, ricostruendo centinaia di cessioni di sostanza stupefacente,
approvvigionata dal napoletano, per un giro d’affari di circa 60mila euro
Le indagini condotte dai Carabinieri hanno inoltre permesso di ricostruire – sebbene nella fase embrionale delle indagini preliminari – il modus operandi utilizzato dai destinatari del provvedimento, i quali, nel corso delle loro interlocuzioni, ricorrevano ad un linguaggio criptico e convenzionale, riferendosi alla sostanza stupefacente con termini del tipo “caffè”, “magliette”, “bombole”, “partita”,” favore”, e di procedere, nel corso delle investigazioni, al sequestro centinaia di grammi di cocaina e crack.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari, che gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata con un contraddittorio limitato alla fase cautelare delle indagini preliminari e che il Giudice della fase processuale potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.