E menomale, la Meloni si è desta e a Cirielli dice: “A Edmo’ nun c’è rompe li coj…”

4 Ottobre 2025 - 09:43

Lui non lo farà mai perché è attaccato al potere e alla poltrona. La premier ha fatto il nome del prefetto di Napoli Michele Di Bari è lui si è messo a fare i capricci

CASERTA (g.g.) – Il nome calato sul tavolo da Giorgia Meloni per la candidatura a governatore della Campania è quello del prefetto di Napoli, Michele Di Bari. La premier lo ha fatto nel pomeriggio, nel corso della riunione con gli alleati. E qui Edmondo Cirielli è uscito allo scoperto. Si è capito che l’endorsement di ieri a favore di Costanzo Jannotti, da noi per giunta ampiamente commentato, era un modo per bruciarlo. E si è capito pure che lui, Cirielli, vuole candidarsi, ma a modo suo: cioè mettendosi alla guida di un’automobile fornita di comodissimi e sicurissimi airbag.

Se perde – com’è altamente probabile – lui è sempre viceministro e parlamentare: “caro Consiglio regionale, non ti conosco”, e l’opposizione a Roberto Fico la facciamo fare ai peones, a coloro per i quali diecimila euro al mese rappresentano, come il materasso di Renzo Arbore, “il massimo che c’è”.

Intanto io, Cirielli, ho evitato che qualcuno crescesse, diventando un punto di riferimento alternativo, opzionabile rispetto a me, all’interno del partito di Fratelli d’Italia. Ho neutralizzato l’insidia dell’ottima performance elettorale di Giosy Romano, negli ultimi giorni bistrattato e, in pratica, esautorato dalla funzione di capo della ZES.

Costretto da Cirielli a scrivere un comunicato in stile Galileo Galilei, in cui – in pratica – nega l’innegabile, ossia l’esistenza stessa di un suo interesse per la massima candidatura.

Ci dicono – ma questa è una ricostruzione da prendere con le pinze – che Giorgia Meloni si sarebbe un po’ rotta le scatole (lei, in privato, direbbe più efficacemente “le palle”) di Cirielli, che ha interposto se stesso anche davanti al nome del prefetto di Napoli, Michele Di Bari.

Gli avrebbe detto che deve essere chiaro, anche all’esterno del perimetro della politica dei leader e della selva dei parlamentari, che una sua eventuale candidatura si svilupperebbe come una pressante richiesta di Cirielli, che il partito asseconda.

Non solo: la candidatura dovrebbe essere accompagnata dalla dichiarazione di un impegno politico serio, che Cirielli dovrebbe assumere sin da ora, confermando che, in caso di sconfitta, rimarrebbe a fare per cinque anni il leader dell’opposizione in Consiglio regionale.

Se veramente la Meloni ha detto questo al carabiniere per sbaglio e in pensione di Nocera Inferiore, e avendo noi ben compreso la caratura morale e la cifra di relazione tra l’amore per il partito, la sua causa e l’amore per “i c… i” suoi, a Cirielli sarà venuto un coccolone.

Il resto è storia di ieri sera tardi, e di stamattina. Dovremo, in queste ore, integrare il nostro bagaglio cognitivo per raccontarvela.