MADDALONI. “Trappola d’amore”, 30enne adescato e truffato da una donna virtuale su Facebook. 3 arresti
19 Settembre 2018 - 17:05
MADDALONI – Trova la donna dei suoi sogni su Facebook, ma a un passo dal matrimonio scopre che lei non esiste e che i 10.000 euro versati, tramite postepay, non erano stati spesi per il banchetto di nozze. Due donne e un uomo di Maddaloni ora sono agli arresti domiciliari per estorsione e truffa. L’operazione, denominata ‘Trappola d’amore’, e’ stata condotta dalla Polpost di Isernia. La vittima e’ un 30enne della provincia di Isernia con problemi di salute relativi alla sfera psicologica. Il particolare e’ stato reso noto, in conferenza stampa, dal Sostituto Procuratore di Isernia, Alessandro Iannitti, che ha coordinato le indagini a cui hanno collaborato anche la Polpost di Caserta e i Compartimenti di Campobasso e Napoli. Tutto e’ iniziato circa due mesi fa quando da un Ufficio Postale di Isernia e’ arrivata la segnalazione, alla Polizia, di 10 prelievi da 1000 euro ognuno effettuati da un conto cointestato in meno di 30 giorni. Da qui l’identificazione dei titolari del conto, la vittima appunto e sua madre, e primi passi dell’indagine. La Polpost pentra si e’ trovata di fronte un giovane che, all’insaputa della famiglia, elargiva somme di denaro a una donna virtuale creata su Facebook allo scopo di trovare internauti da truffare. I falsi profili accertati sono complessivamente tre. I truffatori sono stati identificati e rintracciati grazie i file di Log, forniti da Facebook, gli indirizzi Ip e i contratti con le compagnie telefoniche. In un’occasione la vittima ha creduto di parlare con il padre della promessa sposa che lo ha minacciato, anche di morte, se non avesse inviato altri soldi per coprire le spese del matrimonio. Per questo si configura anche il reato di estorsione. Il Sostituto procuratore non esclude che possa essere ipotizzato, in aggiunta, il reato di circonvenzione di incapace per il quale e’ necessario, oltre alla documentazione medica gia’ acquisita, una perizia. Durante la conferenza, a cui hanno partecipato il Procuratore Capo Carlo Fucci e il dirigente della Polpost Tommaso Vecchio, sono state mostrate delle immagini relative ai tre arrestati mentre si recano a prelevare, dalle loro postepay, il denaro appena versato dalla vittima.