TUTTI I NOMI. 18 ARRESTI. Pestaggi, incendi, attentati. Il terrore del clan Ligato
5 Marzo 2019 - 12:50

CASERTA – Nella mattinata odierna, nelle province di Napoli e Caserta, a conclusione di unâarticolata attivitĂ dâindagine, i militari del Nucleo Investigativo Carabinieri di Caserta, unitamente a quelli della Compagnia Carabinieri di Capua e in collaborazione con la Squadra Mobile di Caserta hanno dato esecuzione a unâordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale D.D.A., nei confronti degli esponenti di vertice del Clan âLIGATOâ di Pignataro Maggiore, traendo in arresto 18 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, danneggiamento seguito da incendio, lesioni personali aggravate, detenzione armi, munizioni e materie esplodenti, porto abusivo dâarma, violenza privata e minacce aggravate, nonchĂŠ detenzione illegale di bomba a mano, aggravati dallâaver agevolato un sodalizio mafioso (art. 416 bis 1 del c.p.).
Il provvedimento restrittivo costituisce il risultato di una prolungata attivitĂ dâindagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e avviata nellâanno 2017 dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Caserta e dalla Compagnia Carabinieri di Capua nella quale sono confluiti anche gli esiti delle indagini svolte dalla Squadra mobile in ordine allâesplosione, il 28 febbraio 2018, di alcuni colpi di pistola ai danni della saracinesca dellâagenzia funebre VAGLIVIELLO, ubicata in Sparanise.
La prolungata attivitĂ investigativa ha permesso di trovare importanti elementi di riscontro a gravissimi episodi di violenza avvenuti negli ultimi anni, con particolare riferimento al 2016, 2017 e 2018, nei Comuni di Sparanise, Capua, Pignataro Maggiore, Vitulazio e aree limitrofe. Le indagini che rappresentano il prosieguo di quelle che nel maggio 2018 avevano giĂ assestato un duro colpo al citato sodalizio criminale (con lâarresto di 6 persone, tuttora detenute) tendono a confermare la presenza attiva e pericolosa del clan Ligato, associazione di tipo mafioso operante in Pignataro Maggiore, Vitulazio, Pastorano, Camigliano, Sparanise e Capua, erede del giĂ Clan âLUBRANO – LIGATOâ.
Le investigazioni hanno posto in evidenza come, attraverso lâemersione di nuovi soggetti, giĂ partecipi o contigui al clan e legati a noti affiliati attualmente detenuti, le attivitĂ criminali abbiano ripreso vigore per far fronte alla costante necessitĂ di assistere economicamente gli affiliati, anche detenuti. Emerge una compagine criminale capace di giungere a gravi atti intimidatori come danneggiamenti e lesioni personali al fine di far piegare le vittime e affermare la propria egemonia sul territorio nel traffico di stupefacenti. Lâindagine ha messo in luce come, nonostante la decapitazione del gruppo guidato dal capo LIGATO Raffaele, altri soggetti â in particolare i figli di questi â abbiano preso in mano le redini della camorra dellâarea calena, costituendo una stabile struttura organizzativa, con suddivisione dei ruoli, allo scopo di monopolizzare il mercato delle sostanze stupefacenti in Pignataro Maggiore, Calvi Risorta, Sparanise, Vitulazio e comuni limitrofi.
La struttura, dal carattere piramidale, era costituita da vere e proprie âpiazze di spaccioâ di sostanze stupefacenti gestite attraverso lâemersione di soggetti sinora mai investigati. In particolare a seguito della sua scarcerazione (avvenuta in data 02/12/2015), Raffaele Antonio LIGATO, destinatario del provvedimento cautelare in argomento e figlio dellâergastolano detenuto in regime 41 bis O.P. âToninoâ LIGATO, ha dovuto âlegittimareâ il proprio nuovo gruppo nel contesto ambientale ricorrendo alla violenza e ponendo in essere atti intimidatori perchĂŠ fosse chiaro il messaggio diretto a tutta la popolazione: il nuovo gruppo camorristico operante nel territorio di Pignataro ed il ruolo di âcomandoâ erano appannaggio della famiglia LIGATO.
In tale contesto si inquadrano gli eventi occorsi nellâarea interessata a partire dal 1° dicembre 2015, periodo legato alla scarcerazione di LIGATO Antonio Raffaele, attuale reggente, unitamente alla sorella Felicia, del clan âLIGATOâ di Pignataro Maggiore (incendio di macchine, aggressione di persone, esplosione di colpi di armi da fuoco contro edifici ed attivitĂ commerciali, ecc.). Di particolare significato, per le modalitĂ criminali con cui è stato attuato, è lâepisodio avvenuto lâ11 dicembre 2016, in Capua, allorquando il LIGATO Antonio Raffaele, unitamente allo IANUARIO Davide hanno fatto deflagrare un potente ordigno e esploso alcuni colpi di fucile allâindirizzo dellâabitazione di un presunto concorrente nellâattivitĂ di spaccio.
Destinatari della misura cautelare in carcere:
–Â Â Â Â Â LIGATO Antonio Raffaele cl. â84;
–Â Â Â Â Â LIGATO Felicia cl. â81;
–Â Â Â Â Â IANUARIO Davide cl. â86;
–Â Â Â Â Â SCHETTINI Daniele cl. â95;
–Â Â Â Â Â DE FUSCO Anna cl. â68;
–Â Â Â Â Â DE GENNARO Fabio cl. â80;
–Â Â Â Â Â DI BERNARDO Claudio cl. â77;
–Â Â Â Â Â FUSCO Terence cl. â95;
–Â Â Â Â Â GRIECO Giuseppe cl. â94;
–Â Â Â Â Â IOSSA Valerio cl. â91;
–Â Â Â Â Â PAGANO Davide cl. â92;
–Â Â Â Â Â PALMIERI Raffaele cl. â80;
–Â Â Â Â Â RUSSO Francesco cl. â83;
–Â Â Â Â Â VALENTE Giuseppe cl. â90;
–Â Â Â Â Â MANDESI Luigi cl. â90.
Â
Destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari:
–Â Â Â Â Â Â Â MAURO Gilberto cl. â94;
–Â Â Â Â Â Â Â MAIELLO Agostino cl. â91;
–Â Â Â Â Â Â Â DâAMATO Alessandro cl. â92.