Il dibattimento è iniziato da poco, una storia terribile

8 Aprile 2018 - 00:00

S. MARIA C.V.(red. cro.) – Il Gup del Tribunale di S. Maria C.V. Nicoletta Campanaro, accogliendo la richiesta del Pm Fornaro e dei difensori delle parti civili, avvocati Raffaele Costanzo e Francesco Lettieri, ha emesso, per i 14 medici (di due strutture ospedaliere, l%u2019Ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania e la Clinica Pinetagrande di Castelvolturno), il decreto che dispone il giudizio per il reato di omicidio colposo aggravato, gli imputati sono già comparsi per la prima volta dinanzi al  giudice monocratico Carotenuto. Il dibattimento riguarda la morte di Francesca Oliva, la mamma di 29 anni di Gricignano di Aversa, deceduta per setticemia. Nel suo grembo c%u2019erano tre gemelli. Solo uno, una femmina, sopravvisse.

Era il 24 maggio del 2014 e Francesca, seguita durante la gravidanza dal ginecologo S. R., era stata ricoverata prima all%u2019ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania e poi alla clinica Pinetagrande di Castelvolturno. Dopo le minacce di aborto, il suo medico, il 7 maggio, le aveva praticato un cerchiaggio cervicale a fronte della presenza di una significativa leucocitosi con neutrofilia del 77 per cento, emersa dagli esami del sangue. Era in atto una contaminazione batterica. Qualche giorno dopo, uno dei suoi tre bambini, il maschietto, morì. Nessuno però se ne accorse, questo è quello che afferma la parte offesa, nonostante l%u2019ecografia eseguita, stando alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, dal medico S. A. E così, Francesca venne trasferita d%u2019urgenza, il 19 maggio, alla clinica Pinetagrande. Il 22 maggio, la sua condizione di salute precipitò. La febbre altissima venne curata con antibiotici inidonei, secondo la tesi della parte offesa, condivisa evidentemente dalla procura. Il giorno 23 maggio si decise, infine, di operare con parto cesareo, per far nascere i bambini alla venticinquesima settimana di gestazione.

Il maschietto era già morto, mentre una delle due femmine sopravvisse al parto, ma morì dopo 24 ore per scarsa maturità dell%u2019apparato respiratorio. L%u2019unica sopravvissuta fu una bambina, Maria Francesca, trasferita all%u2019ospedale Santobono e salvata dai medici di quella struttura.) I medici dell’ospedale San Giuliano e del Pinetagrande rinviati a giudizio sono:
STEFANO ADDEO – RENATO BREMBO – GERARDO BUONANNO – VINCENZO CACCIAPUOTI – GERARDO CARDONE – GIUSEPPE CICCARELLI – GIOVANNI DE CARLO – ANTONIO DELLA GALA – GIUSEPPE DELLE DONNE – PASQUALE FAVALE – PIETRO GRANATA – GIULIANO GRASSO – CRESCENZO PEZONE – ANTONIO RUSSO .

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Stellato, Claudio Sgambato, Giovanni Abbate. Le parti civili, Tessitore Gianna (madre di Francesca), Puca Alessandro (marito di Francesca), Oliva Giorgio (padre di Francesca), Oliva Tommaso e Oliva Salvatore (fratelli di Francesca) e Tessitore Immacolata (cognata di Francesca) sono difesi dagli avvocati Raffaele Costanzo e Francesco Lettieri.