STRAGE IN DISCOTECA. Ugo Di Puorto, scena muta davanti al gip
6 Agosto 2019 - 16:05

SAN CIPRIANO D’AVERSA – (t.p.) I componenti della banda dello spray al peperoncino, accusati della strage di Corinaldo (Ancona), questa mattina si sono divisi dinanzi al gip per gli interrogatori di garanzia celebrati nelle carceri tra Ravenna e Modena. Ugo Di Puorto, 19 anni, alla presenza del suo avvocato, Francesco Rossi, ha preferito il silenzio. E’ considerato la figura centrale della banda. Potrebbe essere suo il Dna ritrovato su di una delle bombolette al peperoncino (LEGGI QUI). E’ figlio del boss Sigismondo Di Puorto, detto Sergio, 48 anni, di San Cipriano di Aversa detenuto per due condanne per associazione camorristica ed estorsione con collegamenti con il clan dei Casalesi gruppo Schiavone.
Non hanno parlato neppure il cugino Raffaele Mormone, 19 anni di San Cesario sul Panaro (Modena) e neanche Badr Amouiyah, 19 anni difeso dall’avvocato Pietro Chianese che spiega: “Prepariamo
L’unico degli arrestati che oggi ha risposto all’interrogatorio del gip è stato Sohuibab Haddada, 21 anni residente a di Bomporto (Modena) che dal carcere di Ravenna alla presenza del suo avvocato Gianluca Scalera ha detto “Mi dichiaro estraneo alla vicenda di Corinaldo’, come del resto aveva dichiarato il suo amico Andrea Cavallarri ieri dal carcere di Genova: ‘Sono arrivato alla Laterna Azzurra lì pochi minuti prima della tragedia, ma non ho fatto nulla’.