OSPEDALE DI CASERTA. Con tutti i problemi che ci sono, i dirigenti pensano alle paste dei buffet per i convegni. E la Costantini…

28 Novembre 2019 - 13:33

CASERTA (M.C.V.) – Dalla lettura della determinazione che alleghiamo in calce, si evince che l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano prevede di organizzare, per l’imminente anno 2020, circa 20 convegni, al termine dei quali sarà necessario offrire ai partecipanti un rinfresco con bibite e snack.

Il servizio di preparazione di questi buffet è stato affidato alla Pasticceria Pieretti di Caserta, che si occuperà di fornire le sue ottime preparazioni dolci e salate (per i più curiosi, in allegato al documento c’è anche l’elencazione dei manicaretti che di volta in volta verranno allestiti sulla tavola del rinfresco) per un numero preventivato di circa 70 persone.

Prezzo scontato per 20 eventi: 8,800 euro, cioè 400 euro (per precisione estrema, circa 5,80 euro a persona).

Nulla quaestio, se non per un dubbio che ci è sorto.

Nella determinazione si legge che il Direttore dell’UOC Provveditorato ed Economato, Antonietta Costantini, ha fatto seguito alla richiesta del Commissario Straordinario di acquisire “un

servizio di catering per convegni ed eventi interni per l’anno 2020” (la comunicazione completa prevede anche la richiesta di attivazione di un “contratto con un’agenzia di viaggi per spostamenti in treno e/o in aereo e pernottamenti per le esigenze dell’azienda in occasione di missioni, aggiornamenti, convegni, congressi e conferenze”, ndr) interpellando, lo scorso 22 ottobre 2019, tre pasticcerie: Lombardi pasticcieri, Pasticceria Chirico e la citata Pasticceria Pieretti.

Allo scadere del termine stabilito, fissato al giorno 30 ottobre, dunque una settimana dopo, l’unica offerta pervenuta è stata quella della Pasticceria Pieretti, pasticceria molto vicina all’ospedale civile di Caserta e, di conseguenza, già abitualmente frequentata dai dipendenti dell’ospedale stesso.

Ora, il legittimo dubbio che ci sovviene è: perché sono state interpellate queste sole tre pasticcerie, pur esistendone molte altre di almeno equivalente valore professionale nel casertano, nel “settore mercologico di
interesse”? Potremmo elencare almeno un’altra decina di nomi.

La mission di un dirigente dovrebbe sempre essere quella di garantire la giusta concorrenza tra operatori commerciali, indispensabile quando si tratta della spendita di denaro pubblico.

Che dire, allora, in questo caso? Missione fallita.

Determina Dirigenziale_660_2019