Ferdinando Del Gaudio Bellagiò minaccia Cortese: “Prendi il fumo da noi a facimm e tarantell….tieni pure e criature”

5 Dicembre 2019 - 08:30

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Avrebbe voluto lasciare il mondo dello spaccio Giuseppe Cortese, nipote del defunto ras di Maddaloni Angelo. Voleva farlo per i suoi figli ma si presentò da lui Ferdinando Del Gaudio Bellagiò: “Dopo l’arresto sono rimasto in carcere 4 giorni poi son stato sottoposto agli arresti domiciliari presso l’abitazione di mia madre a Cervino. Fino all’arresto ho sempre esercitato l’attività di spaccio in autonomia, senza pressione. Tra fine giugno e inizio luglio è cessata anche la misura degli arresti domiciliari sono tornato a Santa Maria della mia compagna. Ho deciso da quel momento di cambiare vita dedicandomi ad attività lecite, infatti svolgo l’attività di idraulico.” racconta in un passaggio dell’oredinanza.

A distanza di 15 giorni dal mio ritorno a Santa Maria C.V. si presentarono presso la mia abitazione quattro soggetti a bordo di una Nissa Juke di colore bianco. Dei quattro uomini solo uno scendeva e mi chiedeva di uscire all’esterno per parlami.

Del Gaudio mi fece presente di essere a conoscenza del fatto che io esercitassi da tempo l’attività di spaccio di stupefacenti in particolare di hashish e nel contempo mi rappresentava che se avessi voluto continuare a esercitare senza problemi l’attività avrei dovuto necessariamente approvvigionarmi da loro. Del Gaudio mi faceva presente che la piazza di spaccio di Santa Maria Capua Vetere era nelle loro mani e pertanto non avrei avuto altra scelta. Facevo presente al Del Gaudio che era mia intenzione non dedicarmi più all’attività di spaccio.

Il ras replicò: “Se vuoi faticare devi prendere o fumo a mano a noi, altrimenti facimm e tarantell e tu tieni pure e creature”.

Cortese conclude: “Ribadii a Del Gaudio che non volevo mettermi a spacciare proprio per i miei figli, ma lui continuò a dire che il fumo a Santa Maria non doveva arrivare da fuori”.