Venditore casertano accusato di aver tradito l’azienda: rubati 2 mila litri di olio

12 Marzo 2023 - 09:30

Ma per la difesa furono i titolari dell’azienda a chiedere all’imputato di vendere il prodotto scadente e non commerciabile.

VAIRANO PATENORA Si è tenuta nelle scorse ore un’udienza del processo a carico di un agente commerciale casertano, accusato dai titolari dell’azienda per cui lavorava di aver trafugato oltre 2mila litri di olio.

Si tratta di un’accusa per il reato di appropriazione indebita. Seconda la denuncia, l’imputato, F.A., incaricato della vendita e commercializzazione di questo olio, ne avrebbe preso una porzione importante per sé, probabilmente per rivenderla autonomamente.

Il testimone che ieri è stato ascoltato dalla pubblica accusa, dai giudici del tribunale di Velletri, competente in considerazione del fatto che la vicenda è avvenuta a Ciampino, e dall’avvocato difensore del venditore originario di Vairano Patenora, il legale casertano Gianfranco Carbone, era un dipendente del deposito dove era stoccato l’olio.

L’uomo ha dichiarato che, oltre a curarne la vendita, ne avevano acquistato una parte anche loro.

In seguito ad un controllo antisosfisticazioni, però, resisi conto che probabilmente l’olio stoccato da loro non era conforme, forse adulterato, avevano deciso di recedere dal contratto di deposito, invitando l’impresa al ritiro delle pedane di olio.

Importante la questione dell’olio adulterato perché la tesi difensiva dell’avvocato Carbone sostiene che i titolari della società erano consapevoli del fatto che l’olio fosse scadente e non commerciabile. E per questo motivo avrebbero chiesto all’imputato di cercare di piazzarlo, una circostanza che risulterebbe da alcune mail scambiate tra i titolari dell’impresa e l’imputato.

La corrispondenza, ovviamente, è stata presentata in giudizio dalla difesa.