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AVERSA. Gennaro Oliviero pressa per Santulli presidente. Ma Alfonso Golia non cede sul nome del suo amico Carmine Palmiero

20 Giugno 2019 - 16:34

AVERSA (g.g.)Alfonso Golia, neo sindaco di Aversa, ha il vantaggio di aver persuaso molti di quelli che lo hanno votato, e forse per questo l’hanno fatto, della non ineluttabilità della sua carica. Nel senso, così ha detto e pare che dica, che se i “capimazza” della politica provinciale e aversana del centrosinistra cercheranno di ingabbiarlo, di ridurre la sua autonomia amministrativa e anche politica, lui tornerà a fare il farmacista.

Se questo è vero o se invece Alfonso Golia bluffi, non è dato stabilirlo. Al gioco del poker questo si può capire solo quando il bluff si va “a vedere”. Bisognerà capire se i vari Stefano Graziano e Gennaro Oliviero si muoveranno in modo da giocare una partita estrema, allo scopo di mettere in condizione Golia di dimostrare che lui è in grado di piantare baracca e burattini e di superare la fatidica del 20esimo giorno, a partire dal momento delle dimissioni presentate.

Stando alla giunta tecnica, che prevede anche persone che di Aversa non sono ma che Golia ritiene, non a torto, ritiene il meglio che la provincia possa esprimere in termini di integrità morale, resta aperto il nodo politico del voto riguardante il presidente del Consiglio comunale. A quanto pare, Gennaro Oliviero, ingolosito dai voti di Paolo

Santulli, che sarebbero un toccasana se gli fossero messi a disposizione alle prossime elezioni regionali, sta rivendicando con forza l’elezione dell’ex parlamentare di Forza Italia, transitato, dopo varie vicissitudini, nel Partito Democratico.

Certo, quella del presidente del Consiglio non è una nomina, ma un’elezione. Dunque non compete al sindaco, come capita invece con gli assessori, ma sortirà da un voto a scrutinio segreto di tutti i consiglieri comunali eletti. Oliviero e Santulli sanno che Alfonso Golia, oggi, anche per il modo con cui ha vinto le elezioni, grazie ai suoi voti personali, più che a quelli della coalizione del centrosinistra, arrivata abbondantemente indietro a quella principale di centrodestra e solo un’incollatura davanti a quella di Peppe Stabile, sanno che è forte, molto più forte di ogni partito o gruppo della coalizione alla quale è in condizione di imporre le sue scelte.

E siccome quella del presidente del Consiglio sarebbe determinata da un criterio democratico che andrebbe a premiare Carmine Palmiero, candidato al Consiglio più votato tra chi ha sostenuto Golia, è su quest’ultimo che il sindaco punta per guidare l’assise cittadina. Dalla parte di Santulli si obietta, non in maniera infondata onestamente, che se Palmiero è arrivato a superare quota 800 preferenze, ciò è accaduto perché molti voti, come si suol dire, “ce li ha fatti” proprio Alfonso Golia.

Insomma, il grumo di tensione c’è, vedremo se si acuirà o se si scioglierà all’indomani della nomina della nuova giunta che potrebbe avvenire nei primi giorni della prossima settimana. Ciò che è certo è che Oliviero sta pressando, perché a lui interessano i voti che Santulli potrà dare l’anno prossimo.