AVVOCATI E PROCESSI. James Tont, James Tont cosa dici? Ci insulti ma ci sei simpatico lo stesso. Ecco perché abbiamo scritto che sarebbe stato lei ad indicare il nome per la giunta di TRENTOLA dell’avvocatessa-prof Franca Meola

4 Aprile 2022 - 12:59

Saverio Griffo dice che lui non la conosceva neppure la professionista di Santa Maria Capua Vetere. Però noi, pubblicando integralmente lo stralcio della deposizione in aula fatta dalla parte offesa nel processo sulla Tangentopoli di Trentola, il presunto concusso, l’imprenditore Raffaele Marino, ci convinciamo di non aver scritto nulla di assurdo, pur dovendo prendere atto dell’asserzione formulata dallo stesso Griffo nel commento che pubblichiamo in testa all’articolo

 

 

TRENTOLA DUCENTA (g.g.) – Vabbè, al netto di ‘ste puttanate relative a pultpiti e giornalai, che lasciano il tempo che trovano, dato che dopo molti anni le persone per bene di questa provincia, tra cui i bravi magistrati, i bravi poliziotti, i bravi carabinieri, i bravi finanzieri, i bravi avvocati ci gratificano ogni giorno di complimenti e attestazioni di stima che il buon Saverio Griffo riesce nemmeno lontanamente ad immaginare, nonostante si registrino episodi in settori che dovrebbero essere di suo interesse. Ultimo della serie quello che ha visto la dottoressa Caterina De Rosa, commercialista di Casapulla rinunciare nell’arco di 48 ore sia al posto nel cDa della Gisec, sia alla nomina da noi serenamente criticata, fattale dal tribunale di Napoli, di amministratore giudiziario delle due società – Esi

e Xeco – entrambe riconducibili a Carlo Savoia, ancora oggi agli arresti domiciliari e ancora oggi inquisito in una vicenda giudiziaria grave che mette insieme gli interessi di certa imprenditoria e quelli della camorra, nella specie del clan dei Casalesi. Dicevamo, al netto delle puttanate su pulpiti giornalai, elaborate dall’aulico pensiero del citato Saverio Griffo, detto tra di noi, ma proprio tra di noi stretti stretti, questi non riesce ad esserci antipatico, nonostante le sue reazioni ampiamente malmostose e rosicone.

Si tratta, infatti, di un esemplare tipico di faccendiere casertano, un procaccia-affari ovviamente e rigorosamente finanziati dal pubblico danaro.

Per fare quel mestiere bisogna anche essere simpatici ed estroversi. E stando a quello che esterna tramite i social, Griffo lo è sicuramente. Poi come non esprimere simpatia ad una persona che, nei mesi scorsi, continuando a far politica in quel di Trentola Ducenta, nonostante il pesantissimo processo in cui è imputato, si è messo a fare indagini private, peraltro non illegittime e neppure condannabili qualora il tutto si fosse sviluppato in maniera meno bacchettara, al punto da farci evocare e già citare in più di un articolo i film-parodia, interpretato dal grande Lando Buzzanca, su James Bond, l’agente 007 uscito dalla penna di Ian Fleming, per l’occasione ribattezzati James Tont.

Un riferimento non improprio perché, in considerazione di tutto ciò che gli è capitato, non è che Saverio Griffo questo mestiere di faccendiere lo riesca a fare in maniera tale da alimentare i propri interessi senza farsi del male da solo, un po’ tafazzianamente, ma evitiamo di dilungarci su questa citazione, altrimenti con quella di Jmes Tont diventa un ingorgo di immedesimazione.

Stavolta, il suo scritto CasertaCe lo pubblica addirittura in testa a questo articolo, dato che noi difenderemo sempre, anche con la vita, la possibilità di ognuno di esprimere una propria tesi anche e soprattutto quando questa si risolve in attacchi gratuiti, del tutto immotivati, del tutto privi di argomenti documentati.

Il buon James replica ad un nostro articolo nel quale collegavamo ad una sua indicazione la nomina dell’avvocata Franca Meola – che avevamo incrociato in uno dei buffi decreti del presidente della provincia Giorgio Magliocca – ad assessore del comune di Trentola Ducenta nella giunta costruita a suo tempo dall’allora sindaco Andrea Sagliocco.

Franca Meola è un avvocato amministrativista, esattamente come lo è (almeno formalmente sulla carta) l’ottimo James Tont. Questi era indubbiamente, altrimenti non sarebbe sotto processo, un elemento cardine dell’attività amministrativa di quel sindaco e di quella giunta comunale. Questi due contenuti di premessa sono pacifici e incontestabili. Da questi fatti abbiamo ricavato l’idea che l’avvocatessa Meola (e questa non sarebbe stato certo un reato) fosse stata indicata proprio da Saverio Griffo.

Lui, sempre al netto delle simpatiche puttanate di cui sopra, disconosce la circostanza.

E per carità, noi ne prendiamo atto. D’altronde mica avevamo scritto che era andato a rapinare una banca, avevamo solo sostenuto che avesse indicato il nome di una buona professionista di Santa Maria Capua Vetere, niente di più e niente di meno.

Nel prenderne atto, però, qualcosa ci è entrato nella testa. Qualcosa che è emerso dal processo in pieno svolgimento nel tribunale di Aversa-Napoli Nord.

La parte offesa, cioè l’imprenditore Raffaele Marino, presunto concusso e dunque presunta vittima di Sagliocco e Griffo, rispondendo alle domande delle parti processuali, cioè del presidente del collegio giudicante, del pubblico ministero, degli avvocati di parte civile e ovviamente degli avvocati difensori degli imputati, ha esposto i seguenti contenuti relativi a quella sempre presunta azione di mediazione che Saverio Griffo avrebbe promesso di operare al cospetto di Marino, in modo da risolvergli il problema di una lottizzazione sulla quale l’imprenditore possedeva pieni diritti e che invece la nuova amministrazione comunale, assieme all’Ufficio Tecnico, voleva far diventare una faccenda in cui l’imprenditore avrebbe dovuto accettare di piegarsi, genuflettersi materialmente e moralmente alla compagine politica capitanata da Sagliocco e appoggiata da Griffo.

“[…] Griffo mi disse di non preoccuparmi – dichiara Raffaele Marino – perché la cosa la seguiva personalmente lui e Andrea Sagliocco, tant’è vero che la relazione ad Abbamonte gliela scriveva lui di suo pugno” E ancora: “La consulenza si Abbamonte in merito, cioè la consulenza che il comune chiese Abamonte sulla legittimità del piano di lottizzazione. A questo punto mi sentii perso. […] Perché il nostro futuro era legato alla penna Griffo.

Ecco perché ci è simpatico il buon Tont. Uno che va a garantire ad un imprenditore che è tutto a posto, che se la vede lui e che proprio per questo provoca una senso di autentico terrore nel suo interlocutore (Mi sentii perso) non può non esserci simpatico, come possono esserci simpatici quei personaggi magnificamente tratteggiati nel film Febbre da Cavallo, con Proietti, Montesano e compagnia. O, per l’appunto, come il James Tonti interpretato da Buzzanca.

Secondo Marino, dunque, il Griffo aveva fatto riferimento ad una relazione scritta, chiaramente non a titolo gratuito, del professor Abbamonte. Il quale, in realtà, l’avrebbe solo firmata, perché a scriverla “di suo pugno” ci avrebbe pensato lui, cioè l’ottimo James.

Se tutto questo accadeva – come accadeva – pressoché contestualmente alla nomina in giunta dell’avvocata amministrativista Franca Meola, ma soprattutto della professoressa universitaria aggregata Franca Meola, la verosimiglianza di una relazione professionale a monte della nomina in giunta, fondata sulla reciproca stima tra James Tont e la prof Meola non può essere tacciata di assurdità, di marchio favolistico.

Poi, per carità, Saverio Griffo può scrivere (come ha scritto) che lui la Meola non la conosceva. Noi ne prendiamo atto, ma tutto il contesto raccontava altro ed è stato dunque solamente il concorso di particolarissime e forse irripetibili coincidenze ad aver fatto sì che la prof fosse nominata nella giunta comunale di Trentola, nonostante non avesse alcun rapporto, neppure di conoscenza superficiale, con il grande James.

E allora ad una cosa quella nomina è servita. La prof da vera garantista, nonostante le vicissitudini del Griffo, ha accettato l’amicizia social del collega trentolese, con tanto di auguri del compleanno.

Avete visto che a qualcosa sono serviti quei pochi mesi di amministrazione comunale? Sicuramente ne è uscito rafforzato il tessuto cerebrale su cui si basa l’esercizio della professione di avvocato in provincia di Caserta, grazie a questa fortunata conoscenza tra la Meola e il prode James.

QUI SOTTO LO STRALCIO DEL VERBALE DELL’INTERROGATORIO IN AULA DELL’IMPRENDITORE RAFFAELE MARINO