TUTTI I NOMI. Pronti a immettere sul mercato 48 milioni di euro in banconote false. Il leader è un imprenditore: quanto costava ogni “50 euro”
8 Maggio 2024 - 11:40
AVERSA – Già un precedente per Alfonso Muoio, fermato nel lontano 2006 a Castel Volturno, sempre per stampa di banconote false. Per la procura di Aversa, denominata Napoli Nord, era lui, tipografo di professione, titolare di un impresa di carte da gioco, il leader del gruppo che vede, tra i soggetti fermati ieri dalla guardia di finanza anche Alessandro Aprea, 42 anni, Ciro Di Mauro, 50 anni, Gennaro Molinaro, 41 anni, Aldo Bifolchetto, 63 anni, Emanuele Bifolchetto, 32 anni e il fratello Umberto Bifolchetto, 39 anni.
Il blitz è scattato all’alba in un capannone del quartiere Ponticelli, dove la banda aveva allestito il suo laboratorio clandestino. I militari hanno sequestrato imponenti macchinari offset provenienti da Casavatore, in grado di stampare banconote di altissima qualità. In un’area enorme tra Caserta e Napoli, tra la zona nord partenopea e l’agro aversano, erano pronti ad entrare in circolo milioni di euro sostanzialmente falsi.
La qualità delle banconote ha indotto il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma a ritenere che fossero riconducibili all’ormai notissimo “NapoliGroup”, cartello tra i più efficienti al mondo, che opera anche in modalità itinerante tra Caserta e Napoli. E infatti, il loro prezzo di smercio è altissimo: 20 euro veri per ogni pezzo da 50 falso, come dimostrato di recente.
Da aprile scorso i due falsari hanno vissuto praticamente in isolamento per non interrompere la produzione: nel capannone c’erano circa 80.000 fogli ritraenti ciascuno 12 banconote da 50 euro del tipo Europa che dovevano essere solo tagliati per apporre la banda verticale argentata.