CAMORRA & BANCAROTTA DI ECO4. Sindaci, politici e imprenditori. Chiesti quasi 80 anni di carcere. NOME PER NOME, tutte le richieste del Pm
26 Marzo 2024 - 18:05
Stamattina il pubblico ministero, che al tempo dell’indagine, operava nella Dda di Napoli, Alessandro Milita ha completato la sua requisitoria
MONDRAGONE (g.g.) Si tratta di uno dei processi simbolo, sicuramente uno dei più importanti dell’intera stagione, relativa alla gestione, spesso politico camorristica, del ciclo dei rifiuti in provincia di Caserta. In principio fu consorzio CE4 con sede a Mondragone, presidente Giuseppe Valente, che al tempo era anche un esponente di spicco di Forza Italia. Poi arrivò Eco4, braccio operativo del Consorzio Rifiuti Caserta 4, sede operativa a Santa Maria Capua Vertere, città che, tra le altre cose, non faceva parte del Ce4 bensì del Consorzio Caserta2, quello fondamentalmente monopolizzato dai comuni dell’agro aversano.
Eco4 aveva due soci: il consorzio pubblico e di scopo Caserta4, titolare del 51% delle quote e, Flora Ambiente, società controllata dai fratelli Sergio e Michele Orsi, quest’ultimo ucciso da Peppe Setola, imprenditore in Casal Di Principe.
Un tentativo di trasformazione in Egea, finito sostanzialmente male perché nel 2008 l’autorità giudiziaria intervenne, nel caso specifico la Dda di Napoli, chiedendo e ottenendo dal gip una serie di arresti con l’accusa di bancarotta fraudolenta, aggravata da quello che al tempo era ancora l’articolo 7 della legge 203 del 1991, poi incubata al comma 1 dell’articolo 416 bis del codice penale.
Oggi, a molti anni di distanza, il pubblico ministero Alessandro Milita, non più alla Dda e non più neppure alla Procura della Repubblica di S. Maria C.V. in veste di Aggiunto, ma comunque abilitato a sostenere la pubblica accusa in giudizio dal fatto che fu lui il titolare di quell’indagine, ha concluso al sua requisitoria al cospetto dei giudici del collegio C della III sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Giuseppe Meccariello.
Per i 19 imputati, Milita ha chiesto 15 condanne e 4 assoluzioni.
Tra gli imputati, i citati Sergio orsi e Giuseppe Valente, ma anche alcuni politici dell’epoca che hanno svolto funzioni all’interno degli organismi di Eco4.
La condanna più pesante, 16 anni, a carico di Sergio Orsi, patrono di Flora Ambiente. Per lui ha contato molto più rispetto agli altri l’aggravante camorristica. Condanna molto più lieve richiesta per Giuseppe Valente, per il quale sono stati applicati i benefici che valgono per i collaboratori di giustizia. Ecco il resto dell’elenco: 3 anni per Antonio Bonaccio, ex sindaco di Pastorano; 3 anni per Pasquale Cammuso, di Curti; 6 anni per Francesco D’Alonzo, di Pignataro; 3 anni per Salvatore Di Francesco, di Carinola; 4 anni e 6 mesi per Crescenzo Di Lorenzo, di Mondragone; 4 anni e 6 mesi per Mattia Di Lorenzo, di Carinola; 4 anni e 6 mesi per Enzo Gambardella, di Curti; 4 anni e 6 mesi per Antonio Merola, ex sindaco di Sparanise di Sparanise; 16 anni per Sergio Orsi, di Casal di Principe; 4 anni e 6 mesi per Michele Pacifico, di Mondragone; 6 anni per Massimo Picariello, di Cancello ed Arnone; 9 anni per Michele Ragucci, di Pozzuoli; 4 anni e 6 mesi per Antonio Russo, di Carinola; 4 anni e 6 mesi per Giovanni Trapani. La Procura ha chiesto l’assoluzione per Antimo D’Errico, di Bellona; Giuseppe Di Bernardo, ex sindaco di Camigliano; Giuliano Palmieri, di Francolise; Arturo Russo, di Santa Maria la Fossa.